Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 31 ottobre: cala di 50 centesimi l’extravergine italiano, stabile il mercato in Spagna
Nel mercato italiano di riferimento, Bari, il prezzo è in lieve calo mentre continuano i messaggi speculativi a Brindisi, Taranto e Lecce: 8 euro/kg. In Spagna il prezzo oscilla con valori assoluti molto simili alla settimana precedente
31 ottobre 2025 | 13:30 | T N
Con qualche giorno di anticipo rispetto a quanto previsto, è iniziata la manovra speculativa sull’olio extravergine di oliva italiano, non tanto con il lieve calo sulla piazza di Bari quanto con il messaggio speculativo lanciato nuovamente su Brindisi, Taranto e Lecce.
La parola d’ordine, per il mondo della produzione, deve essere resistere e non svendere.
Come già avevamo fatto notare il 10 ottobre, Brindisi, Taranto e Lecce sono le vere fonti dei messaggi speculativi lanciati da una parte del mondo industriale e del commercio oleario. Gli stessi che da anni dominano in quell’area della Puglia, ma che non hanno sede solo in Puglia, e che già tentarono la manovra nel 2024. Allora fu sventata e oggi ci riprovano, con le stesse modalità. Secondo Ismea Mercati al 23 ottobre 2025 il prezzo dell’olio extravergine di oliva a Brindisi, Lecce e Taranto scende a 8 euro/kg.
Un prezzo, da tutti i punti di vista, fuori mercato visto che la Camera di Commercio di Bari, vera piazza di riferimento per il 100% italiano, segnala al 28 ottobre una quotazione di 8,5-9 euro/kg sull’olio di nuova produzione. Lo stesso Borsino dell’Olio di Teatro Naturale segnala, al 21 ottobre, il prezzo dell’olio nuovo in Puglia a 8,8-9 euro/kg.

Invariati i prezzi in molte altre località, specie in Sicilia dove si conferma abbondantemente sopra i 9 euro/kg: 9,65 euro/kg a Palermo e 9,9 euro/kg a Trapani. Il mercato stabile su tutte le piazze italiane evidenzia come non vi siano vere ragioni di mercato per abbassare i prezzi e che, se questo trend si innescasse, è per puri motivi speculativi.
Le previsioni di produzione in Spagna sono in calo, così come in Portogallo e Grecia, e va tenuto conto del forte calo produttivo in Turchia. Le previsioni molto ottimistiche in Tunisia e Marocco non giustificano, in termini di bilancio di massa, alcun calo significativo delle quotazioni. La produzione nel Mediterraneo rimarrà sostanzialmente invariata rispetto all’anno scorso e, anche in Italia, è probabile un aumento produttivo contenuto del 20% rispetto alla scorsa campagna.
Infatti la quotazione dell’olio in Spagna, pur con volumi commerciali dimezzati rispetto al solito, tiene. Generalmente, infatti, quando i flussi commerciali scendono così tanto, anche il prezzo tende a diminuire per eccesso di offerta rispetto alla domanda. Così non sta accadendo ormai da due settimane.

Il prezzo dell’olio extravergine di oliva al 31 ottobre è sempre di 4,37 euro/kg secondo PoolRed ma per extravergini di oliva di buona qualità bisogna aggiungere un euro. Le variazioni di prezzo negli ultimi 10 giorni sono state di circa 5 centesimi.
Dinamica assai simile anche per olio vergine di oliva, a 3,65 euro/kg secondo PoolRed al 31 ottobre e del lampante, ancor di più benchmark del mercato oleario spagnolo di questi tempi, a 3,42 euro/kg.
Ovviamente sarà quando i frantoi saranno in piena attività che si delineerà il trend di mercato e soprattutto quando cominceranno ad affluire sul mercato spagnolo le navi di olio tunisino.
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