Economia
14 mila tonnellate di olio extravergine di oliva italiano vendute ad agosto e settembre

Alla fine di una campagna olearia da 240 mila tonnellate, con la Spagna che ne aveva prodotte 1,4 milioni, l'Italia arriva a fine settembre con giacenze virtualmente a zero: rimangono solo 23 mila tonnellate di olio italiano
10 ottobre 2025 | 14:00 | T N
L'Italia arriva alla nuova campagna olearia senza olio extravergine di oliva italiano.
Al 30 settembre, come certificato dalla Repressione Frodi, in Italia vi erano solo 23 mila tonnellate di olio extravergine di oliva italiano. Praticamente, quando le scorte diminuiscono sotto la soglia delle 25-30 mila tonnellate, si può parlare tecnicamente di giacenza zero poichè è difficile trovare partite omogenee di una certa dimensione per il mercato.
E' anche questa la ragione, oltre all'attesa per l'olio nuovo, per cui anche le giacenze nelle regioni in cui ci sono gli imbottigliatori, Toscana e Umbria soprattutto, sono drammaticamente scese: 3700 tonnellate in Toscana, 1900 tonnellate in Umbria. A queste si possono aggiungere le 1600 tonnellate in Liguria.
Quasi il 30% dell'olio di oliva italiano è detenuto dagli imbottigliatori.
Praticamente la stessa percentuale che è stoccata in Puglia, con giacenze per 7000 tonnellate. In Sicilia sono giacenti al 30 settembre 2000 tonnellate e in Calabria 3000.
L'82% dell'olio italiano è quindi detenuto in sei regioni.
Le vendite ad agosto e settembre sono state per 14 mila tonnellate complessive, quindi in media rispetto all'estate.
Giacenze zero anche per l'olio biologico a 4400 tonnellate, in calo rispetto alle 7100 tonnellate di luglio. Anche in questo caso le vendite sono state assolutamente in media, per quasi 1500 tonnellate al mese.
Olio DOP e IGP praticamente non pervenuto. Sono a disposizione solo 1800 tonnellate di olio. Escludendo i 500 mila litri di Terre di Bari Dop, i 200 mila litri ciascuno di Riviera Ligure Dop e Igp Toscano, a cui aggiungere i 190 mila litri di Sicilia Igp e i 170 mila litri di Val di Mazara Dop, le altre denominazioni di origine non sono praticamente rappresentate come giacenze.
Considerando che la produzione nazionale di olio di oliva sarà solo lievemente superiore a quella dell'anno scorso (+20%) a 280 mila tonnellate, e arrivando a giacenza zero, è possibile affermare che non vi sono giustificazioni valide per revisioni significative dei prezzi dell'olio extravergine di oliva, tanto più in un contesto che vede la Spagna produrre le stesse quantità dell'anno scorso e la maggiore produzione in Tunisia e Marocco che compenserà la minore produzione in Turchia. Il saldo complessivo della produzione mediterranea di olio di oliva dovrebbe quindi essere invariato, rendendo ingiustificate speculazioni al ribasso.
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