Economia
Il mercato dell’olio di oliva in Italia e Spagna a gonfie vele: record di volumi venduti

A maggio l’Italia ha venduto 10 mila tonnellate di olio extravergine di oliva mentre la Spagna ne ha commercializzate 120 mila di oli di oliva. Scorte quasi a zero a fine campagna olearia per l’Italia a 300 mila tonnellate per la Spagna
13 giugno 2025 | 17:00 | T N
La contemporaneità dell’uscita dei dati della commercializzazione dell’olio di oliva permette un confronto tra Italia e Spagna, insieme a una breve analisi della campagna olearia che ormai è in dirittura d’arrivo.
Si possono quindi non solo trarre i primi bilanci ma anche qualche indicazione sulle dinamiche dei prossimi mesi, al netto dell’incertezza si flussi negli Stati Uniti per via dei dazi di Trump.
Il mercato dell’olio di oliva in Spagna
Le vendite sul mercato nel mese di maggio, secondo i dati del Ministero dell’agricoltura spagnolo, si sono attestate a 120 mila tonnellate. Il livello medio dei volumi commercializzati nei cinque mesi del 2025 è pari a 136.300 tonnellate/mese.
I volumi totali venduti negli otto mesi di campagna olearia sono pari a 1.001.480 tonnellate.
Se il buon andamento del mercato si confermasse, lo stock finale della campagna sarebbe compreso tra 280.000 e 300.000 tonnellate.
Le scorte totali alla fine del mese di maggio sono pari a 763 mila tonnellate, ovvero 119 mila tonnellate in meno rispetto al mese di aprile.
Oggi le scorte nei frantoi spagnoli ammontano a 555 mila tonnellate, ovvero 110 mila tonnellate in meno rispetto al mese di aprile.
Le scorte nei centri di confezionamento ammontano a 200 mila tonnellate, ovvero 6.135 tonnellate in meno rispetto al mese precedente. Questo significa che industriali e commercianti oleari non fanno significativi stock ma acquistano semplicemente quanto consumano, in attesa di capire dove andranno mercato e prezzi con la nuova produzione.
Le scorte nel Patrimonio Comunal Olivarero ammontano a 7.128 tonnellate, ovvero 2.707 tonnellate in meno rispetto al mese di aprile.
Il mercato dell’olio di oliva in Italia
A maggio le vendite di olio extravergine di oliva italiano sono state di 10 mila tonnellate, portando lo stock a 53 mila tonnellate. Considerando che a 25-30 mila tonnellate di stock le giacenze si considerano virtualmente azzerate è possibile dire che già ad agosto si arriverà senza olio italiano disponibile per il mercato.
A confermarlo ulteriormente sono i dati di giacenza in Puglia, ammontanti a 21 mila tonnellate (9 mila a Bari e 6 mila nella BAT), in Sicilia a poco più di 5 mila tonnellate e in Calabria a 4500 tonnellate. Se a queste aggiungiamo le giacenze di poco più di 7 mila tonnellate in Toscana, 4500 tonnellate in Umbria e 3700 tonnellate in Liguria, afferenti per lo più a imbottigliatori, scopriamo che nelle altre regioni italiane olio non c’è più.
Stabili anche le vendite di olio extravergine di oliva biologico a 2 mila tonnellate a maggio, portando la giacenza a poco più di 10 mila tonnellate.
Più ferma la commercializzazione di olio extravergine di oliva Dop/Igp a 1500 tonnellate a maggio, anche perché le scorte ormai sono ai minimi termini: poco più di 6000 tonnellate, praticamente tutte concentrate in Puglia e Sicilia.
L’analisi dei prossimi mesi
E’ ormai assodato che i volumi commercializzati in questi otto mesi di campagna olearia sono più elevati delle aspettative e che si arriverà a fine campagna con scorte molto basse, praticamente sui livelli dello scorso anno o poco più.
Sulla dinamica dei flussi commerciali e dei prezzi influiranno soprattutto due fattori: previsioni di produzione e dazi di Trump.
Le previsioni di produzione di maggio, con la possibilità di una produzione record in Spagna, sono riviste al ribasso negli ultimi giorni. Si allontana dunque l’ipotesi di una campagna olearia largamente eccedentaria, da 4 milioni di tonnellate. Una situazione che sta ingenerando un po’ di incertezza e quotazioni stabili, probabilmente in rialzo in Spagna e gli outlook negativi si confermeranno nelle prossime settimane.
Anche i dazi di Trump, però, potrebbero entrare in gioco. Tariffe doganali al 20% o oltre potrebbero portare a una riduzione dei volumi negli States, con la conseguenza di rialzare le prospettive di giacenza e quindi abbassando i prezzi.
La situazione di forte incertezza sta facendo muovere gli operatori in maniera molto cauta, sia in Spagna sia in Italia. In Italia le giacenze di olio extravergine di oliva nelle tre ragioni chiave degli imbottigliatori (Toscana, Umbria e Liguria) sono diminuite mentre in Spagna sono solo lievemente aumentate. Movimenti limitati che fanno comprendere il clima di incertezza del comparto.
Potrebbero interessarti
Economia
Aumenta l'export di olio di oliva in volume, diminuisce a valore

Italia, Spagna, Tunisia e Turchia hanno rappresentato quasi il 95 % del volume totale importato dagli Stati Uniti. Per l'olio extravergine di oliva, il valore medio a giugno è stato di 5,69 euro/kg, pari al 72% delle esportazioni totali di olio d'oliva verso gli Stati Uniti
15 settembre 2025 | 11:00
Economia
I mercati italiani ricchi di frutta e verdura di buona qualità

Tra la frutta consigliata non mancano i fichi d’India, nel pieno della loro stagione. Abbonda nei mercati l’uva da tavola, incluse varietà come la Vittoria e l’Italia. Non mancano le lattughe, buone e convenienti grazie ad un equilibrio tra domanda e offerta
13 settembre 2025 | 14:00
Economia
Nel 2024 export di olio di oliva a 3,09 miliardi di euro

Nei primi quattro mesi dell’anno le esportazioni sono aumentate del 23%. Nel 2024 l’export ha superato le 344 mila tonnellate vendute
13 settembre 2025 | 09:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva al 12 settembre: invariato in Italia, volano le quotazioni dell’extravergine in Spagna

L’olio extravergine di oliva italiano rimane ai livelli massimi mentre si porta a 4,2 euro/kg la quotazione dell’olio extravergine in Spagna. Differenziale ai minimi tra olio vergine e lampante. Si scalda il mercato delle olive
12 settembre 2025 | 13:30
Economia
Record nella produziuone mondiale di cereali nel 2025

La FAO ha leggermente aggiustato al ribasso la stima relativa alla produzione mondiale di grano, che comunque rimane superiore di circa lo 0,8 percento, rispetto all’anno scorso. Record per il mais
09 settembre 2025 | 14:00
Economia
Prezzi delle derrate alimentari invariati ad agosto

Gli incrementi dei prezzi di carne, zucchero e oli vegetali sono stati controbilanciati da una flessione delle quotazioni di cereali e prodotti lattiero-caseari. I prezzi rimangono superiori del 6,9 percento rispetto a un anno fa.
08 settembre 2025 | 15:00