Economia

Il prezzo dell’olio di oliva al 9 maggio: cresce la quotazione dell’extravergine italiano, in calo gli oli spagnoli

Il prezzo dell’olio di oliva al 9 maggio: cresce la quotazione dell’extravergine italiano, in calo gli oli spagnoli

Si amplia ancora la forbice di prezzo tra olio di oliva spagnolo e olio di oliva italiano. Ormai l’olio extravergine di oliva italiano sfiora i 10 euro/kg a Bari mentre è a 3,7 euro/kg in Spagna. Forti cali per olio vergine e lampante

09 maggio 2025 | 19:15 | Graziano Alderighi

Le scarse scorte di olio extravergine di oliva in Italia, unitamente a flussi che rimangono piuttosto stabili, soprattutto per l’export, fanno incrementare ancora le quotazioni sulla piazza di Bari, praticamente l’unico territorio italiano dove c’è ancora olio di qualità disponibile per il commercio all’ingrosso.

La quotazione dell’olio extravergine di oliva secondo la CCIAA di Bari è di 9,5-9,9 euro/kg al 6 maggio, in incremento di 10 centesimi rispetto alla settimana precedente. Stesso trend anche per l’olio extravergine di oliva biologico, a 10,6-10,9 euro/kg, e per l’olio Dop/Igp a 10,10 euro/kg.

Mentre l’Italia festeggia un’ulteriore annata da ricordare, la Spagna fatica a trovare la quadra di un mercato in continua fibrillazione.

La quotazione dell’olio extravergine di oliva spagnolo al 9 maggio 2025 secondo Poolred è a 3,7 euro/kg, ma è passato da 4 euro/kg del 20 aprile ai 3,65 euro/kg del 6 maggio. Alta volatilità anche nei volumi di vendita nelle varie settimane, passando da poco più di 1000 tonnellate fino alle oltre 4000 tonnellate di questa settimana sulla piattaforma.

Se l’extravergine registra una sostanziale stabilità, sono in forte calo i prezzi del vergine e del lampante.

In particolare il vergine è passato dai 3,25 euro/kg del 29 aprile agli attuali 3 euro/kg.

L’olio lampante, benchmark del mercato, scende a 2,7 euro/kg al 9 maggio dopo essere stato 3 euro/kg al 22 aprile.

Sono le prospettive della prossima campagna olearia, tra buone e molto buone, a mantenere i prezzi bassi nonostante la previsione di giacenze molto basse a settembre (inferiore alle 300 mila tonnellate).

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