Economia

La spesa agroalimentare di Natale: la frutta di stagione vince

La spesa agroalimentare di Natale: la frutta di stagione vince

Come tipicamente avviene nelle settimane prima di Natale, nei mercati, la domanda di prodotti agroalimentari si rivela piuttosto bassa.

10 dicembre 2024 | 15:00 | C. S.

La Borsa della Spesa di BMTI e Italmercati Rete d’Imprese, realizzata in collaborazione con Consumerismo No Profit, consiglia i prodotti stagionali migliori da acquistare nella settimana della festa dell’Immacolata, giorno in cui inizia ufficialmente il periodo natalizio.

Come tipicamente avviene nelle settimane prima di Natale, nei mercati, la domanda di prodotti agroalimentari si rivela piuttosto bassa. Le famiglie, infatti, tendono a risparmiare, per prepararsi alla spesa di Natale. Inoltre, in molti hanno anticipato i regali approfittando delle scontistiche del “Black Friday” e del “Cyber Monday” Tuttavia, per quanto riguarda l’ortofrutta, si registra una buona presenza dei prodotti stagionali, in particolare, degli agrumi, arance bionde e clementine, entrambe provenienti dal sud Italia. Per quanto riguarda le arance bionde, ottime per gustose spremute cariche di vitamina C, rimangono stabili i prezzi rispetto alla scorsa settimana attestandosi intorno a 1,00 euro/kg per le pezzature minori e 1,60 euro/kg per le più grandi. Lentamente sta anche aumentando la richiesta di arance Tarocco. Continua, inoltre, ad essere ottima la qualità delle clementine favorita dall’abbassamento delle temperature, con prezzi che vanno da 1,50 a 1,70 euro/kg. Il maltempo che si sta riversando in questi giorni nelle zone di produzione, però, potrebbe portare ad un leggero aumento dei prezzi ed un minore a. Ultime battute per le castagne, ancora buone e con prezzi stabili da 3,50 a 5,00 euro/Kg, il loro consumo è adesso favorito dalle basse temperature. Continua regolare la produzione delle mele, grazie ad un clima favorevole. In questo periodo sono molto consumate sia le varietà di montagna che quelle di pianura e i prezzi rispettano la media del periodo, intorno a 1,70 euro/Kg.

Inoltre, proseguono a gonfie vele le produzioni della maggior parte degli ortaggi, sempre grazie ad un andamento climatico favorevole. Nello specifico, abbondano nei mercati i cavolfiori ed i finocchi, rispettivamente ad un prezzo medio intorno a 1,30 euro/kg e 1,40 euro/kg. Abbonda anche il radicchio rosso, sia tondo che lungo, con prezzi che vanno da 1,40 a 1,80 euro/kg nelle zone di produzione, Veneto e Lombardia fino a sfiorare i 2,00 euro/kg nelle zone regioni del centro sud Italia. È buona anche la presenza di radicchio tardivo, l’IGP di Treviso ma anche prodotto non a marchio, con prezzi che possono arrivare anche fino a 9,00 euro/kg per la categoria “extra”, ovvero quei prodotti con una presentazione e una qualità su alti livelli. Il maltempo che ha colpito nei mesi scorsi le zone di produzione ha, però, causato forti danni alle colture e una conseguente riduzione dei quantitativi che potrebbe portare più avanti ad un aumento dei prezzi dei radicchi. Stabili le patate dai 0,70 ai 0,80 euro/Kg, il cui prezzo si mantiene stabile grazie anche alla presenza di prodotto estero nei mercati, in particolare tedesco e olandese.  Infine, sono molto richieste le cime di rapa che, aiutate dal freddo, abbondano e sono buone. Il loro prezzo all’ingrosso varia, a seconda dei mercati, da 1,20 a 1,50 euro/kg.

Per quanto riguarda i prodotti ittici, se si vuole risparmiare in vista del Natale, è ancora questa la settimana giusta per farlo. L’avvicinarsi del Natale, infatti, porterà inevitabilmente i prezzi in rialzo dato l’aumento della richiesta. Inoltre, la bassa domanda di questi ultimi giorni ha mantenuto i prezzi bassi per molte specie. In particolare, sono sempre più convenienti le pannocchie, i cui prezzi variano da 3,00 a 7,00 euro/kg in base alla loro grandezza, le più grandi e vive possono arrivare anche a 10,00 euro/kg. Tra i molluschi, la più conveniente rimane sempre la vongola lupino che, non avendo subito i danni causati dal granchio blu, mantiene i suoi prezzi da 3,50 a 7,00 euro/Kg, anche qui, in base alla pezzatura. Tra la famiglia dei tonnetti, invece, il più economico rimane la palamita, di ottima qualità e con carni molto delicate, intorno ai 3,00/4,00 euro/kg. Stabili i prezzi delle triglie di fango da 2,00 a 3,00 euro/kg per le più piccole, fino a 8 euro/kg quelle più grandi. Per realizzare ottime zuppe calde, invece, è questo il momento di acquistare la razza, a 4,00 euro/kg all’ingrosso e la gallinella con 24,00 euro/Kg per le più grandi ma intorno ai 3,00 euro/kg quelle piccole.

Tra le carni, questa settimana, il mercato in equilibrio delle carni di pollo mantiene ancora stabili i prezzi del petto con prezzi che variano da 6,80 a 7,10 euro/kg. Ugualmente, si registra stabilità nei prezzi dei tagli di maggior pregio del vitellone grazie ad un equilibrio tra domanda e offerta. In particolare, variano da 8,65 a 9,05 euro/kg i prezzi del quarto posteriore.

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