Economia
Gli italiani non rinunciano all'olio extravergine di oliva: smentite le cassandre
Un'indagine NielsenIQ e Ismea smentisce chi voleva gli italiani disaffezionati all'olio extra vergine di oliva. Semmai sono i marchi oleari e essere in difficoltà godendo di scarsa fiducia. L’origine è più importante del gusto
22 marzo 2024 | T N
Gli italiani non rinunciano a mettere l’olio extravergine di oliva nel carrello della spesa e anzi la propensione all’acquisto del re della dieta mediterranea è aumentata dal 2022 al 2023.
Viene così clamorosamente smentita il sondaggio e la ricostruzione dell’Istituto Piepoli che voleva un terzo degli italiani disaffezionarsi all’olio extra vergine di oliva.
C’è, è vero, un 11% che rinuncia all’olio extra vergine di oliva per ragioni di prezzo ma vale molto di più il 48% che, pur ammettendo che sente gli aumenti, non rinuncerà all’olio né in frequenza di acquisto né in quantità.
Semmai i marchi oleari dietro al sondaggio dell’Istituto Piepoli stanno risentendo di un vistoso calo della fiducia da parte degli italiani che li preferiscono nel 20% dei casi ma con un più alto gradimento (29%) delle private label della Grande Distribuzione.

Cerchiamo allora di comprendere meglio, attraverso l’analisi Ismea-NielsenIQ, qualcosa di più sul rapporto tra italiani e olio extra vergine di oliva in questo anno difficile sul fronte dei prezzi.

L’89% delle famiglie intervistate ha avvertito l’aumento dei prezzi ma il 48% continuerà a compare come prima l’olio extra vergine di oliva, il 23% diminuirà la frequenza di acquisto e il 17% ridurrà le quantità, a fronte di un 11% che comprerà altro olio di oliva e l’1% che smetterà di acquistare olio extravergine di oliva.

La testimonianza della tenuta dell’olio extra vergine di oliva è soprattutto testimoniata dal passaggio dell’extra vergine dalla categoria “da monitorare” del 2022, ovvero laddove i prezzi sono cresciuti meno della media e la propensione all’acquisto è più alta della media, alla categoria “in sicurezza” del 2023, dove i prezzi sono cresciuti più della media ma la propensione all’acquisto resta più stabile della media.
Quindi nonostante l’aumento dei prezzi la fedeltà all’olio extra vergine di oliva resta molto elevata. Nessuno ci avrebbe scommesso visto che, tradizionalmente, si pensava che l’extravergine fosse considerato un prodotto sostituibile all’aumento dei prezzi, ovvero ci fosse maggiore propensione a passare ad altri grassi da cucina.
Se questi dati forniscono ottimismo al settore, ce ne sono altri che fanno riflettere sulle preferenze degli italiani. Innanzitutto solo il 2% apprezza nell’olio extravergine di oliva il rispetto dell’ambiente, da cui lo scarso successo dei marchi sulla sostenibilità ambientale, mentre risulta più alta della media, e seconda solo al vino, la propensione all’acquisto di oli con marchi di garanzia (Dop, Igp, Bio) al 14%. Fin qui le liete novelle. Resta il dato che al gusto dell’olio, ovvero alle caratteristiche organolettiche, sono interessati solo un italiano su tre (28%), mentre quasi un italiano su due vuole vederci chiaro sull’origine (47%).

Il dato sullo scarso interesse degli italiani per il gusto dell’olio può essere letto in molti modi: o un menefreghismo riguardo alle caratteristiche organolettiche dell’extra vergine, che però contrasta con l’alta considerazione per il gusto per molti altri alimenti (più alta dell’olio persino pasta e latte), oppure vi è veramente una scarsissima conoscenza delle differenze di profumi e sapori dei diversi oli extravergine di oliva.
Potrebbero interessarti
Economia
In aumento ettari, operatori e consumi di biologico in Italia
Pubblicato il Rapporto Bio in Cifre 2025, che fotografa l'evoluzione del settore biologico nel 2024, confermandone la centralità nell'agroalimentare italiano e il consolidamento della leadership a livello europeo
29 dicembre 2025 | 11:00
Economia
In crisi le rotte delle commodities agro-alimentari
Le rotte globali agroalimentari globali caratterizzate da aumenti di quasi il 25% dei costi di trasporto complessivi, da un forte rallentamento nei tempi di consegna e da un incremento superiore di un quarto dei costi assicurativi
28 dicembre 2025 | 09:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva invariato alla Vigilia di Natale: si muove il mercato dell’extravergine italiano
Proprio nell’imminenza delle Festività si scaldano le contrattazioni sia in Italia sia in Spagna, con volumi in aumento. Quotazioni al momento stabili dell’olio extravergine di oliva italiano in attesa del trend definitivo dell’olio spagnolo a gennaio. Prezzi fatti in Grande Distribuzione per il primo trimestre del 2026
24 dicembre 2025 | 10:00
Economia
Alta disponibilità e prezzi bassi per gli ortaggi della tradizione di Natale
Nel comparto della frutta, le clementine sono le vere protagoniste non solo della tradizione natalizia ma anche dei mercati, grazie a una disponibilità altissima che spinge i prezzi verso il basso. Le lenticchie secche e le patate mantengono quotazioni regolari
22 dicembre 2025 | 12:00
Economia
Gli spumanti italiani servono per i brindisi delle Feste all'estero
In un 2025 complesso, le bollicine nazionali tornano a superare la soglia simbolica del miliardo di bottiglie prodotte e commercializzate, di cui oltre 360 milioni destinate alle Feste tra Natale e, soprattutto, Capodanno
20 dicembre 2025 | 13:00
Economia
Il futuro dell’olio di oliva in Europa: le prospettive produttive al 2035
Addio agli oliveti tradizionali non irrigui per far spazio ai superintensivi. Produzione in aumento in Spagna e Portogallo ma in diminuzione in Grecia e Italia. Il settore reggerà solo grazie alle esportazioni. I consumi interni di olio di oliva previsti in calo
20 dicembre 2025 | 10:00