Frena l’export di olio di oliva ma aumenta quello di olive da tavola
Nella campagna olearia 2022/23 in flessione l’export di olio di oliva in tutti gli otto mercati extraeuropei di riferimento, al contrario nessuna diminuzione per il mercato delle olive da tavola che cresce negli Usa
La situazione del mercato dell’olio di oliva nei primi otto mesi della campagna olearia 2022/23 è in forte sofferenza, sia a causa della diminuzione dell’offerta, col calo produttivo soprattutto in Spagna, sia a causa dell’aumento dei prezzi.
In calo l’export di olio di oliva in tutti i mercati
Secondo i dati del Consiglio oleicolo internazionale negli otto più importanti mercati extraeuropei, da ottobre 2022 a giugno 2023, le importazioni di oli di oliva sono diminuite del 4% in Australia, del 6% in Brasile, del 10% in Canada, del 19% in Cina, del 15% in Giappone e del 13% negli Stati Uniti rispetto allo stesso periodo della campagna precedente.
In termini di scambi commerciali nell'UE durante la campagna 2022/23, gli acquisti intra-UE e le importazioni extra-UE fino a giugno sono diminuite rispettivamente del 12% e del 13% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente.
Tiene l’export di oliva da tavola
Al contrario gli scambi di olive da tavola per la campagna1 2022/23 (settembre 2022 - giugno 2023) sui mercati di riferimento sono aumentati del 3% in Brasile e del 10% negli Stati Uniti rispetto allo stesso periodo della campagna precedente.
Al contrario, le importazioni sono diminuite del 10% in Australia e Canada.
Per quanto riguarda gli scambi di olive da tavola all'interno dell'UE durante la campagna 2022/23, gli acquisti intra-UE fino a giugno sono aumentati dell'8% e le importazioni extra-UE sono aumentate del 10% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente.