Economia
EXPORT VINICOLO IN LUCE POSITIVA. VALORI A QUOTA 1,6 MILIARDI NEL PRIMO SEMESTRE 2007
Una crescita in valore del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Soddisfazione da parte del presidente dell'Uiv Andrea Sartori. Un altro grande segnale di forza del settore, dice; ma non si possono nemmeno dimenticare i problemi interni, con consumi fermi da anni
06 ottobre 2007 | Raffaella Leoni
Cresce a giugno il ritmo delle esportazioni italiane. Secondo i dati Istat, nei primi sei mesi del 2007 lâItalia ha esportato vini nel mondo per un valore di 1,6 miliardi di euro, in crescita del 12% rispetto al corrispondente periodo dellâanno scorso, e con la prospettiva entusiasmante di battere il record del totale 2006, quando lâexport toccò i 3,1 miliardi. Buona la crescita anche per i quantitativi, +15% a 925.000 tonnellate.
Positive le vendite nellâUnione europea a 25, cresciute del 14% in valore (852 milioni di euro) e del 16% a volume (683.000 tonnellate), così come le esportazioni verso i Paesi terzi, con un +9,8% in valore, a 759 milioni di euro, e un +11% in volume, a 241.000 tonnellate.
âEâ lâennesimo segnale di forza di un settore straordinario e trainante per tutto lâagroalimentare â afferma Andrea Sartori, presidente dellâUnione Italiana Vini â ma questo successo allâestero, che ormai è la norma, non deve farci dimenticare che in Italia lo scenario è ben diverso, con consumi fermi, se non in ribasso da anni, e lâombra di possibili provvedimenti normativi che potrebbero penalizzare ulteriormente lâimmagine di un prodotto che è e resta patrimonio di tutti, perché dà lavoro a centinaia di migliaia di persone, genera reddito, assicura entrate importanti per il Fisco, contribuisce alla salvaguardia dei territori. Dobbiamo trovare tutti insieme, imprenditori, politici, parti sociali â conclude Sartori â il modo di coniugare il diritto alla salute e il diritto a essere consapevoli di ciò che si beveâ.
Venendo al dettaglio dei principali Paesi di destinazione del nostro vino, si segnalano ottime performance: +13% in Francia (43,2 milioni di euro), +11% in Germania (344 milioni), +21% nel 
Regno Unito (205 milioni), +8% in Danimarca (42 milioni), +17% in Svezia (34 milioni), +16% in Finlandia (7,5 milioni), +7% in Austria (31 milioni). 
Fuori dallâUe, ottimi risultati negli Usa, cresciuti del 6% a 411 milioni di euro, e straordinario balzo sul mercato russo, che passa da un anno allâaltro da 9 a 20 milioni di euro, con una crescita del 122%. Va benissimo anche la Cina, salita a 5,6 milioni di euro per un aumento del 56%. Segni più anche in Norvegia (+19%) e in Canada (+2% a 86 milioni).
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