Economia
Cambia il carrello della spesa degli italiani: più prodotti “primo prezzo”, meno carne e pesce
Se per alcuni alimenti l'incredibile impennata dei prezzi è effettivamente collegata allo scoppio del conflitto in Ucraina, meno giustificato è l'aumento del costo del caffè
03 giugno 2022 | C. S.
Presentati in anteprima alla VII edizione del Festival del Giornalismo Alimentare i risultati dell'indagine "Il carovita nel carrello della spesa" effettuata da Altroconsumo che chiedeva ai consumatori come sono cambiate le abitudini alimentari in questo periodo di crisi e che si è svolta tra il 26 e il 29 aprile 2022 su un campione di consumatori di età compresa tra 25 e 79 anni, distribuiti come la popolazione generale per quanto riguarda sesso, età ed area geografica.
Oggi l'invitato nelle tavole è il carovita: dopo energie e trasporti è il cibo la voce più interessata dal caro prezzi con un +7,6% dei prezzi dei prodotti essenziali da aprile a maggio 2022. A causa dell'impennata dei costiil 68% degli italiani (che sale al 75% tra coloro che sono in difficoltà economica) hanno modificato le proprie abitudini alimentari scegliendo prodotti a basso costo, razionando i prodotti nel carrello della spesa e andando meno al ristorante.
Anche i benestanti tirano la cinghia
Se l'inflazione si accanisce maggiormente sulle famiglie a basso reddito, i suoi effetti non risparmiano nessuno. Il 68% di chi non ha problemi economici afferma di aver iniziato a tirare la cinghia a partire da quest'anno. Ma ciò che più stupisce è che anche tra coloro che si dichiarano benestanti, e quindi non avrebbero alcun bisogno di modificare la lista della spesa, sono tanti (circa il 39%) ad aver rivisto le proprie abitudini alimentari. Segno che l'aumento dei prezzi, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, le carenze nelle catene di fornitura generano un clima di sfiducia sulle prospettive future, che però ha effetti immediati. Tanto che il 62% di tutti gli intervistati a sostenere di aver paura di spendere soldi perché si aspetta che arrivino tempi ancor più difficili.
Dai prodotti di marca a quelli più economici
Verso quali consumi alimentari si stanno orientando gli italiani per preservare il loro potere d'acquisto? La strategia cui si ricorre più di frequente è privilegiare i prodotti più economici a scapito di quelli delle marche più note. Un italiano su tre (33%) acquista di più prodotti "primo prezzo" (cioè con il prezzo a scaffale in assoluto più basso della categoria), alimenti a marchio del supermercato (i cosiddetti "private label") e in generale quelli super-scontati.
Si restringe il carrello della spesa
La conversione dai prodotti più costosi a quelli che lo sono meno non è la sola arma per risparmiare, c'è chi ha iniziato a razionare ciò che mette nel carrello. Poco male se si tagliano cibo e bevande non essenziali (come alcol, dolci, snack salati, ecc.) fatto dal 29% dei rispondenti, ma più preoccupante è che un italiano su cinque (21%) abbia invece cominciato a limitare, per via del caro prezzi, l'acquisto di alimenti importanti come il pesce e la carne. Inoltre, il clima di incertezza continua a spingere gli acquisti di prodotti a lunga conservazione (cibi in scatola, zucchero, pasta e farina): il 20% ammette di averne acquistato di più negli ultimi mesi, segno anche della crescente paura per l'incertezza verso il prossimo futuro.
Inflazione o speculazione?
Ma quanto pesa la guerra in Ucraina nelle dinamiche dei prezzi nel comparto alimentare? Per la maggioranza degli italiani (il 51%) è stata il fattore scatenante, perché è proprio a partire dall'invasione russa che hanno cominciato a notare l'aumento dei prezzi sui prodotti alimentari. Alto anche il numero (44%) di chi invece fa risalire l'inizio dei rincari a un periodo anteriore al conflitto. E se per alcuni alimenti l'incredibile impennata dei prezzi è effettivamente collegata allo scoppio del conflitto in Ucraina – ne è un esempio l'olio di semi di girasole, importato dall'est Europa il cui costo nell'ultimo annoè aumentato dell'85% - meno giustificato è l'aumento del costo del caffè (+11%), dovuto invece alla produzione in zone interessate dal cambiamento climatico.
Pochi dubbi sulle speculazioni in atto
È poi interessante rilevare che i cittadini hanno pochi dubbi sulla presenza nel mercato attuale di fenomeni speculativi. È infatti la stragrande maggioranza, il 75% degli intervistati, ad essere convinta che i prezzi di alcuni prodotti - non solo di quelli alimentari - siano aumentati nonostante si tratti di merci non direttamente collegate alla crisi. Ora più che mai è importante puntare sulla trasparenza dei mercati e su una maggiore vigilanza da parte delle Autorità. In questo senso Altroconsumo ha sollecitato l'Antitrust affinché faccia luce sulle speculazioni e intervenga con opportune sanzioni.
Potrebbero interessarti
Economia
I consumi alimentari delle famiglie nel primo semestre 2025
Nel comparto degli oli e dei grassi vegetali emerge la dinamica positiva delle vendite in volume dell'olio extravergine di oliva favorita dalla riduzione dei prezzi medi in GDO. In crescita spesa e volumi di molti prodotti freschi, in particolare ortaggi e, proteici di origine animale
16 novembre 2025 | 11:00
Economia
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva in Spagna sale ancora al 14 novembre: 4,75 euro/kg
La situazione di mercato in Spagna appare ancora incerta, con in prezzo dell’olio extravergine di oliva salito di un euro da settembre ma le quotazioni di olio vergine e lampante sono stabili e molto oscillanti. L’incognita delle importazioni dalla Tunisia
14 novembre 2025 | 11:00
Economia
Previsioni di prezzi al ribasso per l’olio di oliva secondo la Fao
Il commercio mondiale di olio d'oliva si espanderà a oltre 1,3 milioni di tonnellate, raggiungendo potenzialmente un massimo storico. I prezzi più bassi aumenteranno gli acquisti nei principali mercati, tra cui Brasile, Cina, Unione Europea e Stati Uniti d'America
14 novembre 2025 | 09:00
Economia
L'andamento del mercato dei terreni agricoli in Italia nel 2024
La contenuta crescita dei valori fondiari conferma l’andamento positivo degli ultimi anni, avviato dopo l’inversione di tendenza post-pandemica del 2020. Crescente ricorso all’affitto dei terreni per chi ha poca liquidità
13 novembre 2025 | 13:00
Economia
I prezzi dei prodotti alimentari globali ancora in calo ad ottobre
Diminuzione delle quotazioni di tutti i prodotti agricoli a ottobre. Sensibile diminuzione dei prezzi dello zucchero e dei prodotti lattiero-caseari. In controtendenza gli oli vegetali per l'alta richiesta di biocarburanti e ritardi nel raccolto nella regione del Mar Nero
12 novembre 2025 | 11:00
Economia
In Spagna la differenza di prezzo tra olio extravergine di oliva e olio vergine di oliva ai massimi
Il prezzo dell’olio extravergine di oliva, a campagna realmente ancora non avviata in Spagna, continua ad aumentare a 4,75 euro/kg con l’olio vergine di oliva a 3,6 euro/kg, lo stesso prezzo a cui arriverà in Europa l’olio extravergine di oliva tunisino
11 novembre 2025 | 16:00