Economia
Per l'ortofrutta 2020 anno da record con export in crescita di 264 milioni di euro
Il dato dei dodici mesi del 2020 segnala un raffreddamento dell’import a quantità e anche a valore. L’importanza dell’innovazione varietale è testimoniata dal trend positivo dei prodotti leader come le mele, l’uva da tavola ed il kiwi
16 marzo 2021 | C. S.
Il commercio estero dell’ortofrutta italiana nell’anno 2020 rispetto al 2019 ha confermato il trend di crescita in valore evidenziato nei dati trimestrali: 5,8% in più rispetto al 2019, pari a quasi 264 milioni di euro in più anno su anno. Più valore, meno quantità: il 2020 si chiude con un calo delle quantità esportate del 2,8% (3,5 milioni tons). Il valore dell’export supera 4,8 miliardi di euro, il valore dell’import si ferma a circa 4,2 miliardi. Il saldo commerciale positivo anno su anno balza a quasi 664 milioni di euro, + 90,4% . Lo rende noto Fruitimprese sulla base dei dati Istat.
Il dato dei dodici mesi del 2020 segnala un raffreddamento dell’import a quantità (-2,5%) e anche a valore (-1,2%). Le quantità importate (3,6 milioni di tonnellate) superano ancora una volta le quantità esportate (3,5 milioni tons). Nell’anno della pandemia in ripresa l’export di agrumi (+7,8% in valore), di frutta fresca (+7%), ortaggi (+1,4%). Gli agrumi sono protagonisti anche dell’import (+20,4% in valore, +6,1% in quantità), mentre si registra un forte calo dell’import di ortaggi (-13,1% in valore). Tra i principali prodotti esportati primeggiano le mele per un valore di oltre 833 milioni (+13,4%), seguite dall’uva da tavola che fa un exploit sia in quantità (+7,25%) che a valore (+9,95%).
Il kiwi, in una annata difficile, segna -10,15% in quantità e +5,31% a valore. Prevista la debàcle di pesche/nettarine che hanno visto la produzione falcidiata e l’export a picco come quantità (-51,15%) e valore (-18,9%). Annata difficile anche per le pere che perdono il 13% a quantità e il 10,32% a valore.
Commentando i risultati del 2020 il presidente di Fruitimprese, Marco Salvi, sottolinea la dinamica positiva dei prezzi dei prodotti esportati che ha consentito di compensare le perdite quantitative di una annata che ha visto le produzioni falcidiate da condizioni atmosferiche avverse che hanno colpito pesantemente tutta la frutta estiva ma anche kiwi e pere: “Sul fronte export si sono perse oltre 100.000 tonnellate di prodotto”. Il forte balzo del saldo positivo che sfiora i 664 milioni “è lontano dal miliardo del 2017 ma comunque segna una forte ripresa dai 348 milioni del 2019 e lascia ben sperare nei prossimi anni se si tornerà a produzioni quantitativamente nella norma”.
Sul fronte import “abbiamo importato 100.000 tonnellate in meno di prodotti (in particolare frutta fresca e ortaggi) con un risparmio di 50 milioni di euro, anche se le quantità importate ancora una volta superano quelle esportate”.
Il Recovery plan può e deve essere una grande opportunità anche per il nostro settore, aggiunge Salvi: “Stiamo lavorando col nuovo Governo e col nuovo Ministro per fornire proposte e soluzioni per migliorare la logistica del settore sia sul fronte interno sia per migliorare l’efficienza dei porti attraverso cui passa il flusso dei nostri prodotti diretti verso i mercati esteri. Anche la sfida della digitalizzazione deve essere una occasione per portare le nostre imprese ad essere più competitive e più vicine alle esigenze dei mercati internazionali. Su questo fronte dobbiamo investire in innovazione varietale e in imballaggi sempre più green per dare concretezza alla sfida della sostenibilità delineata dal Green Deal”.
“Le nostre imprese – continua Salvi – sono pronte a raccogliere la sfida della sostenibilità e della Farm2Fork, già da molti anni sono in prima linea nel ridurre l’impiego di sostanze chimiche, siamo stati primi ad applicare le tecniche di lotta integrata per ridurre al minimo l’uso dei fitofarmaci. Serve però un approccio scientifico, pragmatico e non ideologico al problema. Non dobbiamo mettere a rischio la competitività delle imprese privandole degli strumenti di difesa necessari alla protezione delle colture senza indicare soluzioni alternative. Serve investire in ricerca e innovazione e sostenere le imprese su questa strada”.
L’importanza dell’innovazione varietale è testimoniata dal trend positivo dei prodotti leader come le mele, l’uva da tavola ed il kiwi. “Le mele che attraverso l’introduzione delle varietà club mantengono la leardership dell’export, l’uva grazie alle nuove varietà seedless (senza semi) cresce in quantità (7,25%) e sfiora il 10% come maggior valore (oltre 720 milioni di euro di export). Il kiwi, che pur ha pagato un’annata difficile (-10% in quantità), spunta una significativa crescita in valore (+5,31%, oltre 460 milioni di euro) grazie alle nuove varietà gialle che trainano anche i prezzi della varietà verde. Esempi virtuosi che dimostrano che siamo sulla buona strada”, conclude Salvi.
Potrebbero interessarti
Economia
Aumentano le esportazioni e diminuiscono le importazioni di olio di oliva in Europa
La bilancia commerciale dell'olio d'oliva e delle olive continua ad essere favorevole all'Ue, con un surplus di 4 miliardi di euro tra gennaio e settembre 2025, anche se è ridotta rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente
09 dicembre 2025 | 15:00
Economia
Il prezzo dell’olio di oliva italiano al 9 dicembre: ritocco al ribasso per i listini
La pausa del ponte dell’Immacolata ha portato, come da tradizione, a minori scambi e un ritocco al ribasso delle quotazioni dell’olio extravergine di oliva in Puglia. La qualità degli oli internazionali sarà molto bassa: non svendere l’extravergine italiano!
09 dicembre 2025 | 14:00
Economia
La produzione mondiale di cereali batterà ogni record nel 2025
La produzione globale di cereali dovrebbe ora superare i tre miliardi di tonnellate per la prima volta in assoluto, salendo del 4,9% a 3,003 miliardi di tonnellate. La nuova previsione per il commercio mondiale di cereali nel 2025/26 punta a un aumento del 3,3%
09 dicembre 2025 | 12:00
Economia
I prezzi delle derrate agricole mondiali ancora in calo
Le tendenze internazionali dei prezzi delle materie prime alimentari riflettono forniture globali ampiamente abbondanti e intensificano la concorrenza degli esportatori. In controtendenza l'indice dei prezzi dei cereali della FAO, aumentato dell’1,3%
09 dicembre 2025 | 09:00
Economia
Aumenta la domanda di arance e agrumi
Il mercato ortofrutticolo continua a registrare volumi di vendita inferiori alla norma, ma gli operatori prevedono una ripresa nelle prossime settimane, trainata dall'arrivo delle festività natalizie e dal progressivo abbassamento delle temperature
08 dicembre 2025 | 16:00
Economia
Prezzi dell’olio di oliva al 5 dicembre: produzione in ritardo e prezzi instabili
In quasi tutto il bacino del Mediterraneo la raccolta delle olive procede con rallentamenti e ritardi. L’olio extravergine di oliva spagnolo scende di nuovo a 4,5 euro/kg mentre salgono le quotazioni di vergine e lampante. Tensione in Portogallo
05 dicembre 2025 | 14:00