Economia

Buone performance per le vendite di vini francesi in Italia

Il trend di vendita registrato nel 2018 è stato in generale positivo: circa il 48% delle enoteche che hanno partecipato all’indagine indica vendite in aumento. Bene tutti i segmenti, sebbene con delle differenze. Per lo champagne, la maggioranza dei clienti richiede prodotti a base Pinot Noir o Chardonnay

26 giugno 2019 | C. S.

Che la Francia sia uno dei principali Paesi la cui cultura enologica ha avuto nel tempo una fondamentale influenza sulle altre nazioni dove viene prodotto il vino è cosa assai nota. La qualità del prodotto, dalla vigna alla cantina, e la spiccata capacità di comunicare tale qualità ai mercati, è sicuramente il segreto del successo della vitivinicoltura francese. Meno nota è la presenza e l’appeal che i vini francesi hanno all’interno delle enoteche nel nostro Paese ed è questo l’oggetto dell’indagine condotta da Vinarius, l’Associazione delle Enoteche Italiane. Riferimento indiscusso per la diffusione della cultura del vino in Italia e all’estero, Vinarius ha infatti voluto indagare come vengono trattate le referenze dei nostri cugini d’oltralpe nelle nostre enoteche.

A tal fine è stato somministrato un questionario ai soci dell’Associazione. I risultati raccontano innanzi tutto che tutte le tipologie dei vini francesi sono proposte in egual misura in enoteca: rossi, bianchi, spumanti e vini da dessert. Leggermente meno presenti invece i vini rosati francesi che sono proposti in circa in una enoteca su tre.

Andamento delle vendite

Il trend di vendita registrato nel 2018 è stato in generale positivo: circa il 48% delle enoteche che hanno partecipato all’indagine indica vendite in aumento, un 45% vendite invariate e solo un 7% registra vendite in calo.

Analizzando i trend di vendita che si sono registrati negli ultimi 3 anni per tipologia, i risultati indicano:

Spumanti: il 70% delle enoteche ha registrato un aumento delle vendite; il 27% indica un trend in equilibrio stabile, mentre solo il 3% dei rispondenti indica un calo delle vendite.
Vini Bianchi: vendite in aumento per il 45% e stabili per il 55%. In questo caso non è stato indicato nessun segnale di calo.
Vini rossi: in aumento per il 42% e stabili per il 58%. Anche in questo caso non è stato indicato nessun segnale di calo.
Vini rosati: vendite stabili per il 63%, in aumento per il 18% e in calo per il 17%.
Vini Dessert: segnali di calo sono stati registrati dal 32% dei rispondenti, stabili per il 65% e in aumento per solo il 3%.

Champagne

Interessante da notare la rispondenza sull’analisi della presenza nelle enoteche di Champagne prodotti da Recoldant Manupulant (RM): l’80% circa indica di averne in referenza in enoteca e solo il 20% si affida ancora solo a grandi maison. Sempre sullo champagne, la maggioranza dei clienti in enoteca richiede prodotti a base Pinot Noir (45%) o Chardonnay (41%). Meno richiesto è invece il Pinot Meunier (14%)[2].

Vini bianchi

I vini bianchi maggiormente richiesti nelle enoteche risultano essere i Bianchi Alsaziani e al secondo posto troviamo i bianchi della Borgogna. Testa a testa per il 3° posto tra i Bianchi della Loira e di Bordeaux. Molto meno richiesti e quindi anche meno conosciuti, risultano essere i vini bianchi provenienti dalla Jura e da altre regioni francesi.

Vini rossi

Relativamente ai vini rossi, sul gradino più alto del podio troviamo i vini della Borgogna, subito dopo i vini rossi di Bordeaux, mentre al terzo posto i vini di Beaujolas e Cotes Du Rhone.

Distillati

Per quanto concerne il comparto dei distillati, nelle enoteche italiane la fanno da padrone il Cognac e Armagnac che risultano presenti in tutte le enoteche, il Calvados è segnalato presente nel 80% delle enoteche rispondenti e i distillati di frutta nel 48%.

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