Cultura
Fra leggenda e realtà, il succo dorato dell'olio di oliva
Chimica e cultura. L'intero capitolo di un libro di Penny Le Couteur e Jay Burreson è dedicato all’acido oleico, sangue vitale delle società cresciute attorno al Mediterraneo e all'olivo. Paola Cerana ci racconta le molecole che hanno cambiato la storia
01 maggio 2010 | Paola Cerana
Ho letto un libro affascinante - intitolato I bottoni di Napoleone, come 17 molecole hanno cambiato la storia - che intreccia in maniera brillante e divertente chimica e cultura. Eâ scritto da due chimici, Penny Le Couteur e Jay Burreson, che si rivelano esperti storici e abili giocolieri di parole, oltre che di molecole.
Un capitolo del libro è dedicato completamente allâacido oleico. Questa preziosa molecola, infatti, ha rappresentato per secoli il sangue vitale delle società cresciute attorno al Mediterraneo, la cui prosperità e declino dipendevano anche dallâolivo e dal suo succo dorato.
Nellâantica Grecia, infatti, lâabbondanza dâolio dâoliva da utilizzare per cibo e lampade implicava una risorsa di vitale importanza, assente invece nei periodi di guerra. Perciò lâolivo divenne sinonimo di tempo di pace. Paradossalmente, proprio per gli stessi motivi, gli oliveti erano considerati obiettivi cruciali da colpire durante le guerre e la loro devastazione rappresentava, per la popolazione ferita, un duro colpo non solo economico ma anche psicologico. Tuttavia, dagli olivi distrutti dallâodio e dallâignoranza umana spuntavano spesso, nuovi germogli, miracolose promesse di futuri frutti. Perciò, nei secoli, lâolivo è divenuto anche simbolo di saggezza e rinnovamento, di forza e sacrificio, di verginità e fertilità e pertanto meritava dâessere protetto e venerato.
Questi due bravi chimici-scrittori, in una manciata di pagine, ci portano per mano dallâantica Grecia al Medioevo. E passeggiando qua e là , tra leggende, miti e realtà , ci invitano infine ad accomodarci a tavola, per riscoprire, ancora una volta, lâimportanza e la bontà di una ricchezza generosa che ha condizionato la storia e rallegrato la vita dellâuomo.
Sullâolivo e sulla sua origine ci sono miti e leggende. Lâolivo e i suoi generosi raccolti sarebbero stati fatti conoscere allâumanità dalla dea dellâantico Egitto, Iside. La mitologia romana attribuisce ad Ercole lâintroduzione dellâolivo dal Nord Africa; la dea romana Minerva avrebbe insegnato lâarte della coltivazione dellâolivo e del suo olio. Secondo unâaltra leggenda lâolivo risalirebbe al primo uomo e sarebbe cresciuto sulla tomba di Adamo.
Gli antichi Greci narrarono di una gara fra il dio del mare Posidone e la dea della pace e della sapienza Atena. La vittoria sarebbe stata assegnata a chi avesse prodotto il dono più utile per la città recentemente costruita nella regione greca dellâAttica. Posidone colpì una roccia col suo tridente e ne scaturì una sorgente.
Lâacqua cominciò a fluire e, dalla sorgente, apparve il cavallo, simbolo di forza e potenza e aiuto prezioso in guerra. Quando venne il turno di Atena, la dea conficcò nel terreno la lancia, che trasformò in un olivo, simbolo di pace e fonte di cibo e di combustibile. Il dono di Atena fu considerato il più grande e la nuova città fu chiamata in suo onore Atene. Lâolivo è tuttora considerato un dono divino e un olivo cresce ancora sullâacropoli di Atene.
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Lâimportanza dellâolio dâoliva per i popoli del Mediterraneo si riflette nei loro scritti e addirittura nelle loro leggi. Il poeta greco Omero lo chiamò âoro liquidoâ. Il filosofo greco Democrito pensava che una dieta a base di miele e olio dâoliva potesse permettere a un uomo di vivere cento anni, unâetà estremamente avanzata in unâepoca in cui la speranza di vita oscillava intorno ai quarantâanni. Nel VI secolo a.C. il legislatore ateniese Solone introdusse leggi per la protezione dellâolivo. Da un oliveto si potevano rimuovere ogni anno solo due olivi e la violazione di questa legge comportava sanzioni gravi, fra cui la pena di morte. Nella Bibbia ci sono più di cento riferimenti alle olive e allâolio dâoliva.
E lâenciclopedista romano Plinio il Vecchio, nel I secolo a.C., nella Naturalis historia, scrisse che lâItalia aveva il migliore olio dâoliva del Mediterraneo.
Virgilio elogiò lâolivo così:
E tu però, se saggio sei, provvedi,
che neâ tuoi campi numeroso alligni
questo varo alla pace arbor fecondo.
In conclusione, da questa piacevole passeggiata nella storia della chimica possiamo dedurre che i valori gloriosi della Grecia â oggi considerati alla base delle attuali società democratiche â non sarebbero stati possibili, forse, senza i preziosi trigliceridi dellâacido oleico!
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