Il riso nel cuore della storia. Il ritratto di una coltura viva

Il riso è, senza dubbio, una delle più importanti colture per uso alimentare del pianeta. Intorno a 10-11 mila anni fa, le popolazioni preistoriche che vivevano in Asia addomesticarono il riso selvatico per la produzione alimentare.

Da allora, e per migliaia di anni, la sopravvivenza delle popolazioni che vivevano in certe parti dell’Asia densamente popolate, specialmente quelle che vivevano nell’Est, nel Sud-Est e nel Sud del continente, è stata legata strettamente alla produzione di riso. Tuttavia, con la globalizzazione e l’aumento della popolazione, la produzione di riso si è estesa dall’Asia ai cinque continenti.

Culturalmente, il riso è fonte di orgoglio storico e nazionale, punto focale di molte cerimonie religiose, nonché simbolo di vita, fertilità ed abbondanza in dipinti e canzoni.
Tra i cereali, il riso è la coltura che possiede la maggior flessibilità di adattamento alle variabili condizioni agro-ecologiche, particolarmente l’umidità; può crescere in campi allagati e asciutti, in acqua dolce come anche in condizioni di salinità, in prossimità delle zone costiere.

Il riso è un cereale versatile e centinaia di migliaia di varietà di riso si sono evolute nei millenni, adattandosi alle condizioni locali di variabilità climatica come quella tropicale, sub-tropicale e temperata, ove permesso dalle temperature.

Sono state inoltre selezionate nel tempo varietà di riso per rispondere ai gusti e alle preferenze della popolazione di diversi paesi e regioni.
I campi di riso sono noti per la loro bellezza ed importanza ecologica. Il riso viene da una moltitudine di affascinanti ecosistemi diversi che spesso includono altre specie vegetali, pesci e altra fauna che vivono in simbiosi nei campi di riso allagati; il riso prodotto può anche costituisce la risorsa primaria per le famiglie che lo coltivano oltre che essere commercializzato. Il riso simboleggia la complessità dell’agricoltura e dell’alimentazione.

Oggi, la produzione di riso si estende dal 53.esimo parallelo Nord, sulle banchine dell’Amur River, nel Nord della Cina, fino al 40. esimo parallelo Sud, nell’Argentina centrale. Nel 2007, erano 115 i paesi produttori di riso al mondo: 42 paesi in Africa, 27 in America, 30 in Asia, 11 in Europa e 5 in Oceania.

Agli inizi del ventunesimo secolo, più di 3 miliardi di persone nel mondo dipendono dal riso per l’apporto giornaliero energetico e proteico. Il riso fornisce inoltre opportunità di reddito per centinaia di milioni di persone. Nel mondo, circa il 90% del riso è prodotto da piccoli agricoltori in paesi in via di sviluppo.

La produzione globale di riso è cresciuta dai 215 milioni di tonnellate nel 1961 ai 651 nel 2007; fornire più riso alle popolazioni, significa assicurarne la sopravvivenza. Ciò nonostante, le risorse di terra e acqua per la produzione del riso stanno diminuendo, in parte per la competizione tra industrializzazione, urbanizzazione e produzione di altri alimenti e colture bio-energetiche.

La popolazione mondiale continua a crescere e più di 900 milioni di persone soffrono ancora di malnutrizione. L’aumento del prezzo del riso nei primi mesi del 2008 ha colpito il fabbisogno alimentare di alcuni paesi in via di sviluppo, dove il riso rappresenta la coltura principale. L’implementazione dell’”International Year of Rice” nel 2004 ha confermato che miliardi di persone continueranno a dipendere dal riso come una fonte giornaliera di energia e proteine.

La produzione di riso avrà sempre più bisogno del supporto di tutti gli operatori del settore al fine di rispondere alle esigenze di una crescente domanda di riso da parte delle popolazioni in un prossimo futuro. Le informazioni sulla coltura del riso e sui sistemi di produzione, contenute nel volume “il riso”, sono di fondamentale importanza per capire la complessità, i temi e le opportunità tecniche per aumentare la produzione di riso. L’intento di questa pubblicazione è quello di generare un supporto all’intensificazione sostenibile della produzione di riso per coprire il fabbisogno alimentare e ridurre la povertà delle popolazioni negli anni a venire.



Si ringrazia la Bayer CropScience (link esterno) per la gentile concessione del testo.


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