Cultura
Il creativo? E' chi vede le parole con occhi diversi
Secondo il noto enigmista Stefano Bartezzaghi, il linguaggio è costituito da termini-modulo componibili in un'infinità di modi
06 settembre 2008 | Monica Sommacampagna
Creatività è oggi uno dei termini più inflazionati ma ancora riesce a strapparci un sorriso incuriosito. Succedeva al Festival della Mente a Sarzana, il 29 agosto scorso, complice il ludo-scrittore, giocoliere di parole Stefano Bartezzaghi che, facendo riferimento alla sua vasta esperienza in ambito linguistico ed enigmistico, ha stuzzicato il pubblico con un tema ambizioso: la creatività , appunto, delle parole. Ardita la prospettiva: âLa creatività viene definita come cosa buona e spontanea. Pochi sanno invece che due anagrammi di creatività sono cattiveria e recitativaâ ha affermato la firma dei cruciverba più complicati sulla storica âSettimana enigmisticaâ. Un incipit provocatorio per un intervento-metafora: âlâanagramma ci indica le contraddizioni e il lato artificioso della creatività perché si basa sulla scomposizione di parole in lettere utili per formare â e non creare â altre paroleâ.
Termine nato nel 1971, la creatività , ha precisato Bartezzaghi con verve, più che allâartista tout court meglio si applica allâaspirante artista che personalizza in chiave originale la propria opera. Si riferirebbe, insomma, a una brillante opera di trasformazione di qualcosa di già noto: âse dici a un artista affermato che è creativo si offendeâ ha chiarito.
Condizionato lungo tutto il suo intervento dalla metafora dei giochi di parole, appellandosi al principio chomskiano secondo il quale la lingua è costituita da termini-modulo che ciascuno può comporre in unâinfinità di modi, Bartezzaghi sembra deviarci a supporre che la creatività è originale tecnica più che moto geniale della fantasia.
Anagrammi, doppi sensi, barzellette nascono da mutamenti di prospettiva dalle conseguenze ironiche o comiche, che si basano sul già noto, sul consueto, sulla parola abusata e dal significato scontato. Su qualcosa di già esistente, insomma, di antico.
Ma la tecnica che consente di vedere le parole con occhi diversi non è cosa affatto scontata. âIl linguaggio è una macchina molto complessa, di cui nessuno conosce tutte le funzioni. Ogni volta che mettiamo in dubbio un ingranaggio nasce qualcosa di nuovoâ. Ed è questo lâaspetto attraente della creatività , che non può essere banalizzato. âIl creativo ha la capacità geniale di riscontrare nel dato qualcosa di nuovoâ. Comunicando lâesito della sua prospettiva, poi, riesce a sorprenderci o a divertirci.
La creatività potrebbe essere definita, quindi, secondo Bartezzaghi, come âuna forma distratta di attenzioneâ. Finalizzata â e questo la rende speciale - alla scoperta del nuovo. âNon dimentichiamo che se i tramiti della creatività funzionano bene, la creatività può ispirarci un approccio diverso, un modo di guardare al mondo capace di ricrearciâ ha concluso Bartezzaghi.
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