Cultura
CARLA FRACCI: SE MI DICONO CHE HO REGALATO EMOZIONI, ALLORA SONO FELICE. VUOL DIRE CHE SONO STATA UTILE
La più grande ballerina al mondo di danza classica, orgoglio e anche storia del nostro paese, intervistata da Ada Fichera per "Teatro Naturale": la danza è lavoro, il pensare che si possa “arrivare” senza sacrifici, senza tenacia, è un errore. Le qualità necessarie nella vita? Il sacrificio quotidiano e soprattutto la costanza
01 aprile 2006 | Ada Fichera
Nellâinflazione di show, reality ed esibizioni varie, oggi, si rischia di rimanere spiazzati e molto confusi sulle forme di spettacolo meritatamente da includere fra le forme dâarte e di cultura e quelle che invece non lo sono affatto.
I programmi televisivi hanno ormai investito tutte le sfere della società , coprendo e rappresentando ogni tipo di espressione individuale e di prototipo artistico.
à facile fraintendere, elogiare sbagliando o non apprezzare pur dovendo,â¦e tutto per ignoranza o meglio (senza connotazione intenzionale o colpa) per ânon conoscenzaââ¦!
à in questo contesto che va letta e meditata la prestigiosa quanto importante testimonianza che segue, della più grande ballerina al mondo di danza classica, orgoglio e anche storia del nostro paese: Carla Fracci.
Abbiamo intervistato la celeberrima etoile a Catania, al termine della conferenza stampa di presentazione di Amleto principe del sogno di Dmitri Shostakovich, presso il Teatro Massimo Bellini, palcoscenico etneo di antica tradizione lirica. Il balletto, tratto dal capolavoro di William Shakespeare, la vede in questi giorni protagonista insieme al Corpo di ballo del Teatro dellâOpera di Roma (del quale è direttrice).
La Fracci è stata accolta con affetto ed entusiasmo. I numerosissimi fan siciliani hanno voluto scambiare qualche parola con lei, le giovani danzatrici le hanno chiesto consigli e innumerevoli autografi, e la nota danzatrice, con la grazia e lâeleganza che lâhanno sempre contraddistinta, si è soffermata con tutti con classe e sempre con il sorriso sulle labbra.
«Il pubblico catanese mi ha sempre accolto con tanta stima, - ci confida subito - mi vuole bene e io sono contenta di poter ritornare».
Il tempo stringe. Le prove stanno per iniziare. Tuttavia, con un filo di emozione che si ha, nonostante lâesperienza, alla vigilia di unâimportante prima, e con la solita precisione e responsabilità con la quale viene âdipintaâ, risponde alle domande che gli abbiamo rivolto per voi.
Dalla situazione del ballo in Italia ai tagli sullo spettacolo del governo, dai reality al balletto teatrale, dalle qualità di una danzatrice ai complimenti più belli, ecco un ritratto di Carla Fracci e della danza.
Qual è, secondo lei, la condizione attuale della danza in Italia?
à una condizione difficile quella che stiamo vivendo. Stiamo attraversando un periodo in cui, per questioni economiche, si sta tagliando dal teatro il balletto e questo è terribile, non tanto per chi come me ha già fatto la sua carriera, ma proprio per i giovani che in tal modo non hanno un definito movente che li spinga a studiare e ad andare avanti.
â¦Periodo difficile a causa degli ingenti tagli al Fus (Fondo unico dello spettacolo) operati dalla Finanziaria governativa?
Anche, anzi soprattutto. Ma questa è âdavvero una piaga dove non ci si può più mettere il ditoâ. Speriamo si rendano conto, perchè sottrarre i finanziamenti alla danza, allâarte, ai musei, ai teatri,â¦di una nazione è come mozzargli il cervello. E âunâItalia senza cervelloâ ânon va da nessuna parteâ.
Cosa augura dunque al mondo del balletto nazionale?
Sono ottimista. Bisogna essere ottimisti. Spero che tutto cambi e in meglio, intanto non si deve demordere, anziâ¦
Da ballerina di eccezionale bravura e di lunga esperienza, cosa ne pensa dei reality sul ballo e delle scuole di spettacolo che âaffollanoâ i palinsesti delle reti nazionali?
Non sono del tutto contraria, diciamo che lo sono in parte: da un lato, sono programmi importanti perché fanno capire il lavoro che câè dietro ad una coreografia o ad una qualsiasi forma di spettacolo; da un altro lato, però, pensare al ballo solo come âAmiciâ o simili, è restrittivo e sbagliato. Il lavoro e lo studio di un professionista che vuole fare balletto, in particolare danza classica, è tuttâaltro.
Ci vuole il balletto in televisione, anzi ci vuole più balletto sul piccolo schermo, ma presentato con cura e con garbo.
â¦Dunque rischiano di mostrare e di fornire una visione distorta del mondo della danza e dei sacrifici che richiede?
Sì, certo. Il vero balletto è unâaltra cosa.
Tra le molte qualità necessarie per intraprendere questa professione, qual è la più importante per una ballerina?
Il sacrificio quotidiano e soprattutto la costanza.
â¦E lâerrore più grave, e allo stesso tempo più comune, per i ballerini di oggi?
A volte, il sottovalutare il fatto che la danza è lavoro, il pensare che si possa âarrivareâ senza sacrifici, senza tenacia.
Signora Fracci, Lei non solo rappresenta lâemblema della danza a livello mondiale, ma è anche un esempio, un punto di riferimento ed un mito per moltissime ragazze e per tanti giovani allievi che ballano e che sognano di passare dai teatri importanti. Che effetto Le fa?
à una grande emozione. Quando ho iniziato non lo avrei nemmeno immaginato, ma poi ho iniziato ad occupare un posto nel cuore di molti e la popolarità mi ha dato tanti vantaggi, per esempio fare un poâ rivivere lâarte del balletto in Italia.
Qual è il commento che La soddisfa maggiormente dopo un balletto? Cioè, qual è quello che dà più senso ai sacrifici, alla fatica e al âsudore quotidianoâ?
Senza dubbio lâavere dato emozioni. Se mi dicono che ho regalato emozioni, allora sono felice e sono servita qualcosa.
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