Cultura 09/12/2013

Celebrare la scienza italiana attraverso la capsula per un Franciacorta

Gregorio Ricci Curbastro fu uno dei fondatori della scuola italiana di geometria, continuatore in Italia del matematico tedesco Bernhard Riemann e che a Padova pose le basi della teoria degli spazi curvi di ogni dimensione


Nato a Lugo nel 1853, crebbe in un ambiente in cui la scienza era di casa: il padre e il nonno paterno erano ingegneri, il nonno materno primo insegnante di idrometria nella Scuola Pontificia degli ingegneri a Roma. Dopo un periodo di studi universitari a Roma e Bologna, Ricci Curbastro fu allievo di Ulisse Dini ed Enrico Betti alla Normale di Pisa. Laureatosi in scienze fisiche e matematiche nel 1875 (a soli 22 anni) trascorse un anno a Monaco di Baviera dove frequentò i corsi di Felix Klein, nel 1879 (26 anni!) venne nominato professore di fisica matematica all’università di Padova, e di algebra nel 1890.

Iniziò negli anni Ottanta gli studi sulle “teorie delle forme differenziali quadratiche” e nel 1887 introdusse per la prima volta l’algoritmo detto “derivata covariante” che gli consentirà di elaborare il concetto di “sistema”, o tensore, cioè quell’insieme di funzioni che, al variare delle coordinate, si trasformano secondo leggi ben definite. La derivata covariante era già stata introdotta, in realtà, da Elwin Bruno Christoffel nel 1869, che non ne aveva tuttavia intuito le potenzialità. Ricci Curbastro  insistette nello studio del metodo che nel 1893 prese il nome di “calcolo differenziale assoluto” e ne descrisse la spendibilità nell’ambito dei problemi della fisica e della geometria.

Fu Felix Klein, allora direttore della rivista Mathematische Annalen, nel 1899 a chiedere a Ricci Curbastro un articolo sull’argomento, con l’esplicita richiesta di esporre i campi di applicazione del nuovo metodo. L’anno dopo, a firma di Gregorio Ricci Curbastro e Tullio Levi-Civita, esce la celebre memoria Méthodes de calcul différentiel absolu et leurs applications. È l’articolo senza il quale Albert Einstein, premio Nobel per la fisica nel 1921, non sarebbe forse mai giunto ad elaborare la teoria della relatività generale (1916). Eppure, la comunità scientifica non coglie immediatamente l’importanza dello studio.

In quegli stessi anni in Germania, Einstein, che nel 1905 aveva definito la teoria della relatività ristretta, stava lavorando a una teoria che fosse in grado di fondere i concetti di spazio, tempo, inerzia e gravitazione, ma mancava di strumenti matematici in grado di dimostrare questo studio. In grave difficoltà, il fisico tedesco si rivolse a Marcel Grossmann, matematico e vecchio compagno di studi, che gli diede un aiuto determinante indirizzandolo proprio alle analisi di Ricci Curbastro sul calcolo differenziale assoluto. Einstein colse immediatamente le potenzialità del metodo di Ricci Curbastro e l’algoritmo disegnato dal matematico italiano divenne lo strumento necessario, e a lungo cercato, per l’elaborazione della teoria della relatività generale. Acclamato a livello mondiale, Einstein riconobbe il proprio tributo verso Ricci Curbastro al punto che, in Italia per un ciclo di conferenze, volle conoscerlo personalmente. È il 27 ottobre 1921 e l’incontro avvenne, a porte chiuse, nell’aula magna dell’università di Padova.

“Einsten è stato solo il primo. Nel corso del XX secolo – spiega Charles Alunni, docente all’École Normale Supérieure di Parigi e organizzatore con l’Istituto veneto di Scienze lettere e arti di un recente convegno sul matematico italiano – il metodo di Ricci Curbastro ha permesso ad altri studiosi di risolvere problemi rimasti a lungo insoluti: Richard Hamilton, ad esempio, scopre la “temporalità propria” che il flusso di Ricci Curbastro attribuisce agli oggetti geometrici, studio che permette a Grigorij Jakovlevič Perel'man nel 2003 di classificare le forme tridimensionali e risolvere la cosiddetta ‘congettura di Poincaré’”.

Alla vicenda di Gregorio Ricci Curbastro, tanto stimato dai suoi colleghi, anche i più grandi, quanto sconosciuto al grande pubblico, l'azienda agricola Ricci Curbastro voluto dedicare un omaggio: il terzo della serie Capsule di Storia Ricci Curbastro, dopo quelle dedicate a Lorenzo (1818-1866) eroe del Risorgimento e Riccardo (1892-1955) Colonnello dei Granatieri di Sardegna.

Decine di migliaia di capsule, che riportano una caricatura di Gregorio opera di Primo Sinopico[2], aiuteranno così a riscoprire in tutto il mondo il lavoro, la passione e le intuizioni di Gregorio.

di C. S.