Cultura
Una casa editrice di cartone. Un'idea geniale
Fermati, guarda e ascolta. E’ con questo invito che ha preso corpo Zona Franca, un fermento culturale che parte da Lucca per diffondersi ovunque, di zona in zona. Si tratta di libri da collezione, di idee e slanci
28 luglio 2012 | Luigi Caricato
L’idea è davvero geniale e non poteva essere espressa se non da una donna: Franca Severini. E’ lei l’anima pulsante di Zona Franca, una casa editrice di cartone – proprio così – con libri belli da vedere, toccare, annusare e, naturalmente, da sfogliare e leggere con grande partecipazione emotiva e intellettuale.
Sono libri da collezione, innanzitutto, perché sono a tiratura limitata, e ogni esemplare, tra l’altro, è numerato; e non solo: anche le copertine ha qualcosa di inedito e unico, perché create con cartoni dipinti a mano, “come ci hanno insegnato i cartoneros in Guardi Vieja a Buenos Aires”, si legge in una nota nel colophon.
Dove leggiamo anche l’invito para, mire, escuche, fermati, guarda e ascolta, la frase trovata sul confine tra Cile e Argentina “ed è la nostra – si legge – citazione preferita: ZF è libera di ascoltare, pubblicare e diffondere”. La cultura è sempre la benvenuta, ed è anche ecosostenibile: i testi sino infatti stampati su materiale riciclato. L’inventiva, poi, non manca di certo. Le copertine, sempre belle e originali, sono di Andrea Cortopassi, il direttore artistico di ZF.
La casa editrice è dunque Zona Franca. Inevitabile la distinzione in zone.
Si parte con ZF - Zona Akademia – una collana diretta da Angelo Genovesi, in cui si presentano testi e studi filosofici e scientifici, con l’intento di recuperare tradizioni, esperienze, tematiche poco consuete, ma profondamente avvertite, per una più libera ed efficace interpretazione della realtà.
Si giunge a ZF - Zona Antiqua – una collana diretta da Omar Coloru e che si propone di indagare il mondo antico inteso come il periodo compreso fra il sorgere delle grandi civiltà orientali e la caduta dell'Impero romano.
Si prosegue con ZF - Zona Profili – una collana diretta da Daniela Marcheschi, nella quale si propone, in modo davvero critico e organico, agili ma compiuti profili e testi (perlopiù inediti) dei protagonisti della letteratura novecentesca.
Fino ad arrivare a ZF - Zona Nota – una collana diretta da Franca «ZF» Severini, in cui si raccolgono romanzi brevi di autori noti e meno noti.
Quindi ZF - Zona Arrivi&Partenze – una collana diretta da Margherita Do Lusiadas in cui si raccolgono le memorie di viaggi antichi, moderni e futuri.
E ancora: ZF - Zona d’Arte – una collana diretta da Franca «ZF» Severini. In cui compaiono lettere, immagini e saggi relativi al mondo dell'arte per tornare a pensarlo in modo originale e critico.
E a seguire ZF - Zona Interviste – una collana diretta anche questa da Franca «ZF» Severini, dove si incontrano voci e protagonisti dell'arte, della cultura, della musica e della società contemporanea.
E dunque ZF - Zona libera – il cui collettore è Roberto Giomi, impegnato a raccogliere tutte le dicotomie dell'esistenza.
E ZF - Zona Benessere – una collana diretta da Marisa Lippi, con testi proiettati a curare la mente e il corpo divertendosi.
E infine ZF - Zona Poetica – una collana diretta da Franca «ZF» Severini nella quale sono pubblicate raccolte di poesie.
Di zona in zona, appare una «Zona Franca» aperta a tutto. Non a caso, come ricorda la Severini una zona franca è, “per sua definizione, uno spazio ben delimitato in cui risultano ininfluenti – o tali dovrebbero risultare – i diversi carichi fiscali, e non, a protezione delle merci e dei viaggiatori, siano esse oggetti concreti o idee astratte: insomma, una dimensione di libertà dove ciascun eventuale prodotto può dar mostra di sé confrontandosi semplicemente con gli altri”.
Ecco, se vogliamo essere riassuntivi, in Zona Franca troviamo ogni utile impulso per affrontare la vita con uno sguardo aperto al futuro, oltre a tanti luoghi privilegiati del sapere in cui il pensiero non è mai statico, ma attraverso continui slanci permette ad ogni lettore di trovare i propri spazi, la propria voce, in una condivisione intellettuale e artistica che solo una casa editrice innovativa e indipendente come Zona Franca può riuscire a dare, ponendosi sempre al di fuori di una logica di mercato, senza esserne però estranea o avulsa, ma, appunto, collocandosi in una “zona franca” in cui le idee sono ben più importanti di tutto il resto. Insomma, para, mire, escuche, è proprio il caso di dire.

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