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SARÀ UNA VENDEMMIA DA 48 MILIONI DI ETTOLITRI. CI SI ASPETTAVA DI PIÙ

Delusione e anche malumore per un incremento al di sotto delle attese. Scontento in particolare al Sud, Puglia e Sicilia manterranno i livelli produttivi del 2003. Intanto la Francia vola a 60 milioni di ettolitri, segnando un più 20 per cento rispetto alla scorsa campagna

04 settembre 2004 | R. T.

Le cifre sulla vendemmia 2004 non confermano il boom di altri prodotti, in particolare pomodori e grano duro, rivelando un aumento piuttosto contenuto.
Dopo quattro anni di continui ribassi l’Ismea e l’Unione italiana vini, nell’aggiornare le previsioni al 25 agosto, stimano in Italia un incremento della produzione di vino del 9% rispetto al 2003 (al 5 luglio la previsione indicava un +11%), per un totale di 48 milioni di ettolitri. Un dato, però, che rispetto alla media delle ultime cinque annate evidenzia un calo produttivo nell’ordine del 5%.
Il recupero era inevitabile. Dopo le alluvioni del 2002 e il caldo record dell’anno scorso, le condizioni meteo del 2004 sono risultate decisamente più clementi fin dalla primavera. L’aumento produttivo dunque ci sarà, ma resterà contenuto. E soprattutto non consentirà al vigneto Italia di riportarsi oltre la soglia dei 50 milioni di ettolitri.
L’estate fresca, spiegano gli analisti, ha finito per condizionare le rese e non ha permesso di recuperare il ritardo di vegetazione accumulato nei mesi precedenti. La vendemmia, dunque, è iniziata in ritardo rispetto agli ultimi anni, che sono stati caratterizzati però da un netto anticipo dei tempi di raccolta.
Le grandinate sono proseguite anche in estate, seppure a macchia di leopardo, con effetti sicuramente trascurabili. I vigneti non hanno però sofferto la siccità, grazie a una primavera molto piovosa, seguita da un’estate non del tutto asciutta.
Un fattore, questo, che ha costretto i produttori a tenere alta l’attenzione sul fronte fitosanitario. L’incidenza della peronospora, che già in tarda primavera si era manifestata in modo evidente, è risultata quest’anno sopra la norma in tutta la Penisola, coinvolgendo anche la Sicilia. La regione più colpita resta comunque la Puglia, che ha pagato lo scotto anche sul piano dei volumi produttivi.
La gradazione delle uve sarà leggermente inferiore ai livelli dello scorso anno, ma per i bianchi, in particolare, le attese sulla qualità sono molto favorevoli. L’elevata escursione termica tra il giorno e la notte è destinata infatti ad accentuare gli aromi dei bianchi, mentre il caldo moderato consentirà un maggiore equilibrio nel rapporto acidità-zucchero. Per il 2004 si prevede dunque un’ottima produzione di vini base spumante nei tradizionali bacini produttivi, rappresentati da Veneto, Trentino Alto Adige, Piemonte e Lombardia.
E’ ancora presto, invece, per valutare le caratteristiche dei rossi, che si verranno a delineare solo nelle prossime settimane.
E’ evidente, infatti, che proprio il ritardo nella vegetazione lascia aperte molte incognite sulla produzione 2004. In Puglia, tra le prime regioni ad iniziare la vendemmia, i primi grappoli di Pinot bianco e Chardonnay sono stati staccati subito dopo Ferragosto, con un ritardo di circa due settimane rispetto agli ultimi anni, mentre il grosso della raccolta dovrebbe partire solo a metà settembre.
Le condizioni meteo dei prossimi due mesi potranno quindi ancora condizionare gli esiti del raccolto.

Il dettaglio regionale
Nessuna regione registra quest’anno una flessione del raccolto, anzi gli incrementi sono diffusi e consistenti rispetto al 2003. Solo il Mezzogiorno sembra differenziarsi rispetto al resto d’Italia. Le percentuali di aumento nel Nord-Ovest, Nord-Est e nel Centro Italia sono sopra la media nazionale (intorno al +13/15%). Mentre al Sud resta nettamente al di sotto (+4%).
A incidere su questo risultato sono le due principali regioni vitivinicole del Mezzogiorno, di grande rilevanza anche a livello nazionale: Sicilia e Puglia dove la produzione quest’anno, rispettivamente di 6 milioni e mezzo e di 6 milioni di ettolitri, dovrebbe confermare i livelli del 2003.
Il Veneto, che detiene il primato produttivo nazionale, sfiorerà secondo le previsioni Ismea-Uiv 8,5 milioni di ettolitri, inanellando un progresso del 15% su base annua.
In netta espansione anche Emilia Romagna (5,8 milioni di ettolitri) e Piemonte (2,6 milioni), dove si attendono aumenti del 10 e del 15 per cento. Più 13% in Trentino Alto Adige, a quota 1,2 milioni di ettolitri, mentre in Friuli Venezia Giulia le previsioni parlano di una vendemmia di quasi 1,3 milioni di ettolitri, in crescita del 15% sul 2003.
Al Centro Italia si segnalano incrementi del 15% in Toscana (2,6 milioni di ettolitri), Umbria (930mila) e Marche (oltre un milione), a fianco di progressi del 10% nel Lazio e in Abruzzo dove la vendemmia è prevista rispettivamente a quota 2,7 e 3,7 milioni di ettolitri.
Al Sud la migliore performance va alla Campania che con quasi 2 milioni di ettolitri archivia un più 18% rispetto all’anno scorso. Bene anche la Sardegna che limita però l’aumento al +5% (la produzione dovrebbe sfiorare 900mila ettolitri).

Le stime sulla vendemmia in Francia
La Francia conferma il netto incremento della produzione 2004. Secondo la nuova stima aggiornata a inizio agosto dallo Scees, l’Istituto statistico nazionale d’Oltralpe, la produzione vinicola sfiorerà quest’anno i 60 milioni di ettolitri, segnando un +20% rispetto al 2003 (al 1° luglio era stimato un +19%). Più contenuta, invece, la crescita rispetto alla media delle ultime cinque campagne (+3%).
L’annata è stata caratterizzata in Francia dall’incidenza di attacchi fitosanitari. A luglio diversi temporali, accompagnati da grandinate, hanno arrecato danni localizzati ma rilevanti. Lo stress idrico è invece all’origine di perdite di produzione in alcuni vigneti del Sud-Est.
Se le valutazioni Ismea-Uiv e Scees saranno confermate, quest’anno la Francia disporrà di quasi 9 milioni di ettolitri in più dell’Italia.

Fonte: Ismea

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