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Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità

Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità

In crescita le bollicine italiane premium, come Franciacorta, Trento e Alta Langa, in calo gli Champagne medio-bassi.  Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia,  non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate. 240 milioni di tappi Made in Italy nel mondo

10 dicembre 2025 | 15:00 | T N

I volumi nazionali (quantità di bottiglie stappate e consumate) sono fermi di due anni, si registrano oscillazioni interne allo stesso settore e comparto e fra diverse famiglie, fra nord e sud. I valori invece sono in crescita, ma i fatturati crescono molto meno secondo l'analisi Ovse-CevesUni.

Il margine maggiore di guadagno risiede nelle grandi aziende o insegne di distribuzione che sanno acquistare molto bene.  Anche online i prezzi sono aumentati, meno, ma i fatturati non salgono. Scaffali sempre più ricchi di etichette e tipologie, anche straniere a prezzi decisamente competitivi: a 5-7 euro si acquistano vini fermi francesi ottimi.

La gamma Prosecco ha perso qualche marchio, il Valdobbiadene invece ha visto crescere etichette molto di qualità ma con prezzi fra 7-10 euro la bottiglia, molto competitivi con le bollicine del "metodo tradizionale" come Franciacorta e Trento che non perdono colpi (soprattutto nel fuori casa) ma con prezzi non in crescita. Bene Alta Langa, mentre battuta d'arresto per le etichette provinciali e regionali che restano a consumo kmZero.

In crescita le bollicine italiane premium, in calo gli Champagne medio-bassi. 

Anche i "pacchi dono" hanno ridotto il prezzo medio riducendo il numero di ingredienti.

In questo mese i vini fermi bianchi e rossi segnano il passo, i rossi più dei bianchi. Fra i bianchi bene il Lugana, Grillo, Soave, Verdicchio, Vermentino, Vernaccia Toscana, tutti a Denominazione d'Origine.

Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia,  non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate con un controvalore al consumo di circa 1 miliardo di euro (+7%). Quasi il 74% delle bottiglie concentrate a Capodanno.

All'estero Ovse-Ceves registra una variabilità fra paese e paese molto accentuata partendo da un’incognita in Usa (primo mercato estero per i vini italiani) dove le importazioni sono arrivate, i prezzi sono in crescita del 12% (concordato fra produttore e importatore), ma difficile capire come e cosa acquisteranno gli Americani. Meglio in altri paesi anche se il Prosecco Doc segna un anno di riflessione e riposizionamento: bene in sud America e in Asia ma i numeri sono molto piccoli. Sono 163 i paesi esteri destinatari di bollicine italiane: circa 240 milioni di tappi voleranno per l'ultimo dell'anno targati tricolore per 2,8 miliardi di dollari di valore al consumo. 

Gli stessi importatori ed esportatori, grossisti e distributori, pur avendo anticipato di qualche giorno la proposta e allestimento degli scaffali e le offerte online, sono rimasti spiazzati per il non-avvio immediato di ordini, acquisti. occorre risalire alla SS.Feste del 2001-2002, oppure del 2008-2009 e del 2012-2013 per avere la stessa situazione generale e particolarmente in Italia.

L'aumento generalizzato dei prezzi sullo scaffale ha frenato i pre-ordini e i pre-acquisti spostando gran parte degli "atti" negli ultimi giorni. In questa condizione generale vanno meglio gli acquisti e consumi in horeca (anche se i giovani continuano a non bere vino) e fuori casa, rispetto che quelli domestici: in 5 anni il consumo domestico sotto i 65 anni si è dimezzato. Il consumo nazionale di vino&spumanti è sceso sotto i 29,5 litri procapite/anno

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