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Dal Giappone un nuovo vitigno con un tocco selvaggio

Dal Giappone un nuovo vitigno con un tocco selvaggio

Gli scienziati di Okayama hanno realizzato una nuova uva da vino, Muscat Shiragai, fondendo il vitigno selvatico Shiraga e il Moscato di Alessandria. Le prime degustazioni hanno rivelato un sapore dolce e morbido

05 novembre 2025 | 10:00 | C. S.

Un gruppo di ricerca guidato dal professor emerito Takuji Hoshino della Okayama University of Science (OUS) ha coltivato con successo un nuovo vitigno chiamato "Muscat Shiragai". L'ibrido è stato prodotto incrociando l'uva Shiraga selvatica, una specie originaria solo del bacino del fiume Takahashi nella prefettura di Okayama, con Muscat di Alessandria. Il gruppo ha già presentato la nuova varietà per la registrazione con il Ministero dell'Agricoltura, delle Foreste e della Pesca (MAFF) del Giappone, e la domanda è stata formalmente accettata.

Il professor Hoshino, esperto di sistematiche vegetali, ha fondato l’Istituto di viticoltura ed enologia presso l’OUS nell’aprile 2017. Durante la sua collaborazione con Funao Winery nella città di Kurashiki, si è interessato all'uva Shiraga, una specie selvatica rara e in via di estinzione che si trova solo in parti specifiche della prefettura di Okayama. Questa scoperta ha scatenato l'idea di sviluppare un'originale uva da vino allevata localmente combinando Shiraga con Muscat di Alessandria.

L'eredità dell'uva Shiraga

L'uva Shiraga è stata identificata per la prima volta come una nuova specie nel 1918 dal famoso botanico Tomitaro Makino. Il suo nome giapponese onora Jukichi Shiraga, un botanico di Niimi City che ha scoperto la pianta. Questa uva selvatica è nota per il suo contenuto di zuccheri naturalmente elevato, la bassa acidità e la resistenza alle spaccature della buccia, così come la sua tolleranza a malattie come il marciume nero e maturo.

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