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Controllare peronospora, oidio e flavescenza dorata della vite

Controllare peronospora, oidio e flavescenza dorata della vite

E' possibile ridurre le dosi di rame e zolfo grazie all'integrazione con bicarbonato di potassio, siero di latte, chitosano, olio essenziale di arancio dolce o estratto di salice

04 agosto 2023 | C. S.

L’annata 2023 è stata caratterizzata da un’elevata pressione di peronospora, provocata principalmente dalle infezioni avvenute tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. 

La difesa dall’oidio, altro patogeno importante per la vite, è stata impostata sull’uso di prodotti a base di zolfo. Sui grappoli non trattati la diffusione di oidio si è manifestata precocemente e risultava già elevata a fine giugno.

 Rimane alta l’attenzione verso il contenimento dei giallumi, in particolare di flavescenza dorata e del suo vettore Scaphoideus titanus.

Attività sperimentali per controllare peronospora, oidio, gestione della chioma e flavescenza

Per quanto riguarda le attività sperimentali della Fondazione Mach, nel corso della stagione 2023 sono state impostate delle prove per il controllo di peronospora e oidio nei vigneti della Fondazione Mach. Per la difesa da peronospora sono state messe a confronto strategie di difesa con rame a bassi dosaggi, da solo e in miscela con altre sostanze quali l'olio essenziale di arancio dolce e l'estratto di salice. L'esperienza è stata estesa con la valutazione dell’efficacia del chitosano e di un nuovo formulato rameico. Il contenimento di peronospora è stato soddisfacente in tutte le tesi in cui si è impiegato il rame, l'aggiunta di altre sostanze non ha contribuito a migliorare l'efficacia dello stesso in modo significativo. Il chitosano, impiegato da solo, non ha garantito una sufficiente protezione di foglie e grappoli.

Per la difesa dall'oidio, sono state impostate strategie a base di zolfo liquido in confronto al bicarbonato di potassio in miscela con una bassa dose di zolfo e al siero di latte, nell’ottica di diminuire l'apporto di zolfo in vigneto. I prodotti testati hanno permesso una riduzione delle infezioni in confronto al testimone non trattato.

Le prove di gestione della chioma della vite sono state presentate con una sintesi di quattro anni di sperimentazione in diversi vigneti e varietà, con l’obiettivo di ottimizzare le operazioni di gestione a verde per migliorare i parametri qualitativi dei mosti e dei vini e valutare la funzionalità fogliare in relazione a potenziali stress ambientali. I risultati forniscono utili evidenze applicative per il viticoltore. La potatura verde si conferma un prezioso strumento per indirizzare la maturazione verso obiettivi enologico-qualitativi desiderati in un contesto di cambiamento climatico.

È stato presentato, infine, un approfondimento sulla flavescenza dorata con gli studi svolti in Ticino volti allo sviluppo di una strategia di gestione della patologia. In particolare, è stato valutato l’impatto del fitoplasma sullo sviluppo dei tessuti vegetali nei tralci e nel tronco e il ruolo del paesaggio (piante arboree e diverse specie di cicaline sono risultate positive a flavescenza dorata) nella diffusione della malattia. La strategia di gestione nel vigneto, alla quale si deve associare una gestione degli elementi chiave del paesaggio circostante, sono elementi importanti per ridurre i rischi epidemici.

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