Mondo Enoico
Viticoltura biologica o integrata? Dieci anni di prove a confronto
Lo studio ha dimostrato che la gestione biologica permette di ottenere risultati produttivi e sanitari comparabili alla gestione integrata ma con più biodiversità, fertilità biologica e stabilità ecosistemica
13 marzo 2023 | C. S.
Gestione biologica e integrata a confronto alla Fondazione Edmund Mach dove i tecnologi del Centro Trasferimento Tecnologico hanno illustrato ad una cinquantina di tecnici del settore vitivinicolo ed enologi delle cantine trentine i risultati di una sperimentazione durata oltre dieci anni nel campus di San Michele all'Adige.
Dallo studio è emerso che le due gestioni si equivalgono relativamente alla fertilità chimica del suolo e alla disponibilità di nutrienti, mentre in relazione alla biodiversità microbica, indicatore di fertilità biologica e stabilità ecosistemica, questa è risultata maggiore nella gestione biologica. Complessivamente è emerso che la gestione biologica permette di ottenere risultati produttivi e sanitari comparabili alla gestione integrata.
Ad aprire l'evento sono stati il direttore generale FEM, Mario Del Grosso Destreri, il dirigente del Centro Trasferimento Tecnologico, Maurizio Bottura. A seguire sono intervenuti tecnologi e ricercatori, moderati dal responsabile dell'Unità Agricoltura Biologica, Daniele Prodorutti. Al termine si è svolta una degustazione e un confronto dei vini prodotti presso la Cantina sperimentale e di microvinificazione a partire dalle uve delle diverse gestioni agronomiche.
Si tratta di uno studio pluriennale di confronto gestioni in vigneto iniziato nel 2011 presso il vigneto “Pozza” della Fondazione Mach, condotto dall’Unità Agricoltura Biologica del CTT e supportato dall’Azienda Agricola FEM, dall’Unità Trasformazione e Conservazione e dall’Unità Chimica Vitienologica e Agroalimentare. Dal 2019, inoltre, lo studio conta anche la collaborazione con l’Università della Campania e con l’Università della Tuscia.
"Il sito oggetto di studio - spiega Daniele Prodorutti - è rappresentato da un vigneto FEM coltivato con Pinot bianco e Riesling Renano e allevato a pergola semplice trentina. Le valutazioni hanno interessato: performance vegeto-produttive del vigneto, sanità delle uve, qualità dei mosti e vini, fertilità chimica e biologica del suolo, impronta ecologica dei sistemi di gestione”.
In sintesi, lo studio ha dimostrato che la gestione biologica permette di ottenere risultati produttivi e sanitari comparabili alla gestione integrata. La vigoria delle viti è risultata tendenzialmente inferiore nelle gestioni biologiche, pertanto, per il mantenimento dell’equilibrio vegeto-produttivo della vite, è necessario prevedere un’ottimizzazione delle strategie di fertilizzazione mediante l’integrazione dei diversi input organici. Relativamente alla fertilità chimica del suolo e alla disponibilità di nutrienti, la gestione biologica ha complessivamente equiparato la gestione integrata. L'applicazione di letame maturo ha fornito potassio al suolo e l’erbaio da sovescio si è rivelato una valida strategia agronomica in termini di rilascio di azoto minerale nelle fasi fenologiche di maggiore fabbisogno per la vite. Inoltre, lo studio ha messo in evidenza la capacità delle matrici organiche di sequestrare carbonio nel suolo.
La biodiversità microbica, indicatore di fertilità biologica e stabilità ecosistemica, è risultata maggiore nella gestione biologica con sovescio. La composizione della comunità di batteri, funghi e oomiceti si è differenziata per ciascuna gestione.
L’impatto ambientale delle singole gestioni agronomiche, quantificato mediante l’utilizzo delle impronte di carbonio, azoto e acqua, ha permesso di evidenziare la maggiore sostenibilità di buone pratiche agronomiche in vigneto.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Trattamenti fogliari per migliorare le risposte della vite alla siccità, alle alte temperature e alla salinità
Le applicazioni fogliari possono migliorare la tolleranza della vite alla salinità, alla siccità e allo stress termico modulando le risposte fisiologiche e il metabolismo secondario, sostenendo così la stabilità della produzione e la qualità dell'uva
08 dicembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025
Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali
14 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi
Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile
13 novembre 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro
Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.
11 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni
L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva
08 novembre 2025 | 14:00
Mondo Enoico
Dal Giappone un nuovo vitigno con un tocco selvaggio
Gli scienziati di Okayama hanno realizzato una nuova uva da vino, Muscat Shiragai, fondendo il vitigno selvatico Shiraga e il Moscato di Alessandria. Le prime degustazioni hanno rivelato un sapore dolce e morbido
05 novembre 2025 | 10:00