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GRANDE CONQUISTA DELLA BIOLOGIA VEGETALE: SEQUENZIATO IL GENOMA DELLA VITE

La prima analisi del genoma della vite è stata pubblicata sulla rivista Nature. Lo sforzo congiunto di varie università italiane e dei ricercatori dell’Inra francese ha prodotto la prima bozza di elevata qualità del Dna del genoma di Vitis vinifera, la prima relativa a una pianta da frutto

01 settembre 2007 | R. T.

Le vite si unisce alle altre tre specie vegetali sequenziale finora: la specie modello Arabidopsis thaliana, il riso e il pioppo.
Il progetto volto alla caratterizzazione strutturale e funzionale del menoma della vite è stato lanciato nel 2005, nell’ambito di un accordo di cooperazione scientifica tra il Mipaaf e il Ministero dell’agricoltura francese.
Per parte italiana l’attività di sequenziamento del Dna è stata condotta dal CRBI dell’Università di Padoa, sotto la guida di Giorgio Valle, e dal gruppo IGA, guidato da Michele Morgante.

Il rilascio pubblico della sequenza del genoma della vite è di per sé un risultato fondamentale, ma allo stesso tempo rappresenta il punto di partenza per capire la funzione dei geni, valutare con precisione la variabilità genetica naturale di questa specie e determinarne l’importanza nell’influenzare lo sviluppo della pianta e la qualità del prodotto, anche in risposta agli stimoli ambientali.
Queste conoscenze potranno essere utilizzate efficacemente in progetti applicativi, volti ad esempio allo sviluppo di viti resistenti alle malattie, contribuendo all’affermarsi di pratiche colturali compatibili con l’ambiente e riducendo l’impiego di fitofarmaci.

Confrontando il genoma della vite con quello di altre tre specie vegetali sequenziale si è potuto ad esempio formulare una prima ipotesi sulla struttura del genoma del progenitore dal quale, attraverso modificazioni strutturali, duplicazioni e perdite di geni, si sono evolute le piante.

Una caratteristica saliente emersa dallo studio è l’esistenza di grandi famiglie multigeniche, collegate alle caratteristiche qualitative del vino. E’ il caso, ad esempio, dei geni che codificano per le stibine sintasi, enzimi che dirigono la sintesi del resveratrolo, il composto la cui presenza è stata correlata ai benefici effetti di un consumo moderato di vino.
Una situazione simile si osserva anche per i geni che codificano gli enzimi coinvolti nella sitesi dei terpeni e dei tannini, componenti principali degli aromi, dei profumi, delle resine e degli oli essenziali.

I risultati della ricerca sono disponibili liberamente a tutti i ricercatori attraverso banche dati pubbliche (ad es. www.vitisgenome.it).

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