Mondo Enoico

Miglioramento della fertilità del suolo agrario nei vigneti biologici

Miglioramento della fertilità del suolo agrario nei vigneti biologici

La gestione della fertilità dei suoli agrari nei vigneti collinari biologici inerbiti è complessa, a causa della scarsità delle risorse tecniche e dei suoli con un contenuto di sostanza organica molto basso

03 settembre 2021 | C. S.

Soddisfacenti i primi risultati del progetto NEW VINEYARD, finanziato dalla Regione Marche tramite il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 (fondi FEASR).

"Il progetto intende migliorare la produzione di uve biologiche e ridurre l’impatto ambientale del vigneto attraverso l’introduzione di nuovi sistemi di allevamento della vite, l’utilizzo di reti schermanti ed antigrandine e l’adozione di inerbimenti multifunzionali a strisce – spiega Roberto Cantori, enologo e titolare dell’azienda omonima, in qualità di capofila del progetto – Nel corso dell’Open day che si è tenuto venerdì 23 luglio alla Fattoria Nannì ad Apiro, ho aperto le porte della mia azienda per mostrare le innovazioni introdotte ed i primi risultati raggiunti, nel rispetto delle normative anti Covid"

New Vineyard "nasce dall’esigenza di far fronte ai problemi causati dal cambiamento climatico in viticoltura. Sempre più frequentemente, infatti, al momento della vendemmia, otteniamo uve sbilanciate, con un’elevata concentrazione zuccherina, un alto pH e un basso contenuto acidico, il che si traduce in vini piatti e con un elevato contenuto alcolico – afferma Edoardo Dottori, dell’omonima azienda agricola partner del progetto - Attualmente il mercato globale richiede vini freschi e con un moderato contenuto alcolico, quindi risulta necessario ricercare sistemi di adattamento al cambiamento climatico che facciano fronte ai problemi descritti, lavorando sul vitigno principe dell’areale dei Castelli di Jesi: il Verdicchio".

"I nuovi sistemi di allevamento "High cane" e "Grape net" sono stati calibrati per i vitigni a bassa fertilità delle gemme basali e progettati per le esigenze della viticoltura biologica delle Marche nell’attuale contesto climatico. Con l’"High cane" (capo a frutto alto), il filo portante è assicurato a 1,1 m da terra, così da permettere lo sviluppo di una parete vegetativa bassa controllata con ripetute cimature dei germogli, che andranno a stimolare lo sviluppo di femminelle, la cui azione competitiva nei confronti dei grappoli, indurrà un rallentamento della maturazione degli acini, in termini di accumulo zuccherino. Le femminelle andranno a costituire un “cappello ombreggiante” che porterà ad una condizione di luce diffusa nella fascia produttiva, riducendo i danni da scottature e mantenendo un maggior livello acidico (per rallentamento della respirazione dell’acido malico), fondamentale per la freschezza dei vini – spiega la dott.ssa Vania Lanari dell'Università Politecnica delle Marche, partner scientifico del progetto - Il limitato sviluppo in altezza delle chiome permetterà di ridurre il fabbisogno idrico del vigneto migliorando la sua resilienza nei confronti dei fenomeni siccitosi. L’aumento della distanza da terra della fascia produttiva contribuirà a mitigare il rischio dei danni da gelate tardive e faciliterà la gestione delle malerbe che crescono nel sottofila dei vigneti gestiti in biologico. Il dispositivo "Grape net" è invece basato sull’utilizzo di una rete schermante a protezione della fascia produttiva con un duplice scopo: proteggere i grappoli da eventuali grandinate e schermare i grappoli dalla radiazione diretta, contribuendo al rallentamento della maturazione delle uve, al mantenimento del contenuto acidico e dei precursori aromatici"

Tra i risultati emerge anche un primo miglioramento della fertilità del suolo agrario nei vigneti biologici.

"La gestione della fertilità dei suoli agrari nei vigneti collinari biologici inerbiti è una attività estremamente complessa, soprattutto a causa della scarsità delle risorse tecniche a disposizione e del fatto che si parte da suoli con un contenuto di sostanza organica molto basso, a causa di decenni di attività agricola intensiva. Uno dei problemi emersi ultimamente è la limitata disponibilità di azoto per le piante che, oltre a provocare limitazioni produttive, crea problemi anche nella fermentazione dei mosti. – sottolinea il prof. Rodolfo Santilocchi dell'Università Politecnica delle Marche - Da osservazioni effettuate si è visto che gli inerbimenti naturali sono molto poveri di leguminose, che potrebbero arricchire il terreno di azoto, per cui nel progetto in corso si è voluto verificare la possibilità di traseminare alcune specie leguminose, sia nell’interfila sia sotto la fila. Nonostante l’andamento stagionale molto sfavorevole, con piovosità nettamente più bassa della media stagionale, nella visita tecnica effettuata sono stati rilevati effetti interessanti".

Tra i partner del progetto New Vineyard, vi sono anche ARCA Srl Benefit e Marca di Ancona CIA Srl.  "Noi di ARCA svolgiamo, in collaborazione con la CIA, la funzione di comunicazione e diffusione sul territorio dei risultati ottenuti dal progetto - afferma Bruno Garbini, presidente della società benefit - La funzione strategica del Progetto ARCA è la Rigenerazione dei Suoli Agricoli e dell'ambiente e la valorizzazione del Cibo ottenuto dalle Colture Bio Rigenerative.  Appoggiamo, però, anche tutti quei progetti che, direttamente o indirettamente, come in questo caso, contribuiscono a raggiungere i nostri obiettivi".

Il progetto New Vineyard si inserisce perfettamente nelle politiche "della nostra organizzazione CIA da sempre vicina alle aziende che sperimentano innovazioni, che in questo caso interessano un settore tra i più dinamici della nostra Regione, come quello del vitivinicolo e, nel caso specifico, la parte più rispettosa dell'ambiente come l'agricoltura biologica – afferma l'agronomo Dimitri Giardini - Queste tecniche di inerbimento e allevamento del vigneto rappresentano inoltre dei casi concreti per affrontare la prossima grande sfida del mondo agricolo, quella del cambiamento climatico, che in questi anni è sempre più evidente nella nostra Regione e per il quale la nostra organizzazione, assieme all'università ed altri enti di ricerca, è sempre all'avanguardia nel trovare valide soluzioni".

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

Dal Giappone un nuovo vitigno con un tocco selvaggio

Gli scienziati di Okayama hanno realizzato una nuova uva da vino, Muscat Shiragai, fondendo il vitigno selvatico Shiraga e il Moscato di Alessandria. Le prime degustazioni hanno rivelato un sapore dolce e morbido

05 novembre 2025 | 10:00

Mondo Enoico

Sempre più cantine investono sui wine lovers

Per il 18% delle imprese, l’attività di incoming genera oltre il 60% del profitto. Al centro delle strategie, la formazione professionale qualificata e la richiesta di una miglior gestione dei servizi pubblici

03 novembre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

Giacenze di vino finalmente sotto i 40 milioni di ettolitri

Aumenta al 30 settembre il vino nuovo ancora in fermentazione come diretta conseguenza dell’avvio della campagna vendemmiale. Il 57,4% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con prevalenza di vini rossi

14 ottobre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

Il vino deve essere presentato nella bottiglia tradizionale: resta immagine vincente

n 9 casi su 10 i consumatori scelgono le bottiglie con la capsula, dato che sale al 100% nel caso degli spumanti. La presenza della capsula non solo attira l’attenzione in fase di scelta allo scaffale, ma completa il design della bottiglia e ne rafforza l’identità visiva.

30 settembre 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Dal mal dell'esca a peronospora e oidio: le nuove prospettive di cura per la vite

Il mal dell’esca, una malattia che degrada il legno delle piante, rappresenta una crescente minaccia a livello globale. Al Centro di Sperimentazione Laimburg si studiano varie strategie per arginarne la diffusione, tra cui tecniche di potatura preventive e interventi mirati

18 settembre 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Una vendemmia in crescita ma in linea con gli ultimi anni

Stando alle stime elaborate, la produzione dovrebbe registrare un incremento dell’8% rispetto alla scorsa campagna, riportando i volumi in linea con la media degli ultimi anni dopo due annate particolarmente scarse

10 settembre 2025 | 17:30