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Dal centralismo della Citè du Vin di Bordeaux alla gioiosa anarchia di Cantine Aperte

Dal centralismo della Citè du Vin di Bordeaux alla gioiosa anarchia di Cantine Aperte

Solo in Italia ci sono un milione di appassionati che ogni anno si ritrovano a Cantine Aperte. Un fenomeno storico che conferma le potenzialità, ancora in buona parte inespresse, del turismo enogastronomico. C'è chi ha fatto la fortuna di un territorio e chi ne ha ricavato i benefici

03 giugno 2016 | Maurizio Pescari

Di recente le “voci del vino” si sono levate per commentare l’ennesima dimostrazione della grandeur francese, confermata dall’inaugurazione della “Cité du Vin” a Bordeaux. “Scippo”, “Occasione persa”, “il governo qui…”, “il governo là…”; voci leste a mettere in evidenza l’immobilismo nostrano, che nel nostro Paese pervade tutto ciò che è cultura nei Musei, figuratevi in Agricoltura. Alcuni, per fortuna, hanno anche celebrato la bellezza il progetto e la disponibilità dei Privati a sostenerlo in parte, pronti a mettere denari propri in un progetto finanziato per il 75% con fondi pubblici.

Senza correre il rischio di essere accusati di lesa Maestà, ci piace unire a questi commenti quelli che negli stessi giorni si sono sviluppati tra i vignaioli italiani, per celebrare con soddisfazione l’ennesimo successo della giornata di Cantine Aperte. L’evento del Movimento Turismo del Vino, giungo alla 23° edizione, ha coinvolto oltre 850 Cantine dalla Valle d’Aosta alla Sicilia e centinaia di migliaia di appassionati o come li chiamano oggi: winelovers!. Questo successo ha di nuovo aperto gli occhi di molti sulle potenzialità inespresse dell’enoturismo nel nostro paese. Di quanto bisogno ci sia di informazione, di sviluppo della cultura del buon vino, sulla sua produzione e sul suo consumo. E’ stata una giornata che ha tracciato un solco netto tra chi vive Cantine Aperte come un giorno buono per l’incasso e chi invece – la stragrande maggioranza in verità – ne riconosce un valore assoluto di conoscenza e condivisione.

“E’ stato un successo ancora una volta – ha detto Carlo Pietrasanta, Presidente del Movimento Turismo del Vino – e ne usciamo soddisfatti e con una grinta incredibile per vedere riconosciuto all’Enoturismo il valore che dimostra di avere. Non è possibile, continuare a sottovalutare questo comparto economico sul quale si può reggere l’economia sana del nostro Paese, dove ‘sano’ sta per ‘naturale’, ‘vivibile’,

Migliaia di giovani si sono confrontati domenica scorsa: molti con il calice in mano, desiderosi di conoscere, altrettanti con la bottiglia di vino frutto del proprio lavoro.

“Questa è la risposta chiara e più bella da dare a coloro che pensano sia chiuso il ruolo di Cantine Aperte – spiega Pietrasanta -. Migliaia e migliaia di giovani hanno vissuto la giornata, desiderosi di conoscere, di capire e di scoprire. Ed è stato bello anche vedere la concretizzazione del passaggio generazionale nelle aziende di famiglia, con i giovani, laureati, che sono entrati in azienda e nei campi, per dare rinnovato vigore all’attività”.

Successo e tentativi di imitazione?
“Con oltre 850 cantine socie di MTV - continua Pietrasanta – è difficile controllare sia l’uniformità dell’offerta che le altre cantine che, pur non condividendo i nostri obiettivi, decidono in piena libertà di aprire le loro porte. Il mio impegno, da presidente di MTV Italia, è quello di lavorare per uniformare il più possibile l’approccio alla cultura del vino che è alla base di Cantine Aperte. Se alcuni offrono assaggi, altri fanno pagare tutto, se alcuni curano la visita in Cantina, altri vivono Cantine Aperte solo per fare cassa. D’altra parte mi vengono in menti quei vignaioli illuminati che da soli hanno creato un territorio del vino, lasciando che gli altri ne ricavassero le benevolenze a giochi fatti dopo essere stati osservatori disattenti”.

In effetti, con quasi un milione di enoappassionati, Cantine Aperte ha fatto il pieno di visitatori, conquistando un grande successo di pubblico e di “social addicted”. La kermesse si è confermata la più amata dai wine lover, desiderosi di enocultura a diretto contatto con vignaioli e territori vitivinicoli. #CantineAperte2016 ha fatto letteralmente il pieno tra i temi social più di tendenza, secondo trending topic su Twitter per tutta la giornata.

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