Mondo Enoico
La vite può difendersi da sola contro la peronospora
Una ricerca cinese mette in luce il ruolo svolto dai fitormoni nell'induzione e nel mantenimento di strategie di difesa ai patogeni da parte della pianta. Il più importante è l'acido salicilico, quello dell'aspirina. E' il preludio anche a nuove formule di lotta contro la peronospora della vite
27 maggio 2016 | R. T.
E' noto che alcuni vitigni possiedano una maggiore tolleranza alla peronospora della vite rispetto ad altri.
Finora la ricerca si è concentrata sulla ricerca e identificazione dei geni che esprimono questa tolleranza, per poi utilizzarli nel miglioramento genetico.
Una ricerca cinese ha invece rovesciato il paradigma cercando di comprendere quali percorsi metabolici questi geni inneschino, quali siano le molecole coinvolte, cercando dunque di comprendere se è possibile utilizzare strategie di difesa innovative basate sulle capacità stesse della vite.
Secondo i ricercatori dell'Università di Beijing sono tre i principali fitormoni che si riscontrano a seguito di un attacco di peronospora della vite: acido salicilico (quello dell'aspirina), acido jasmonico e acido abscissico.
I ricercatori hanno dunque cercato, attraverso cromatrografia liquida ad alte prestazioni e spettrometria di massa, di stimare il contenuto di fitormoni in diversi momenti dopo l'infezione.
I risultati hanno evidenziato come il fitormone con la maggiore variazione percentuale era l'acido salicilico, composto che si è mantenuto su livelli elevati dopo l'infezione.
Il maggior contenuto di acido salicilico è stato riscontrato sui vitigni che presentavano una maggiore resistenza nei confronti della peronospora della vite.
Questa scoperta mette in luce l'importanza dell'acido salicilico nei meccanismi di difesa delle piante.
Simili ricerche sono il preludio a nuove formule di lotta contro gli agenti patogeni che, anziché curare, sfruttino i meccanismi stessi di difesa delle piante per sconfiggere l'infezione.
Bibliografia
Shao-li Liu, Jiao Wu, Pei Zhang, Gerile Hasi, Yu Huang, Jiang Lu, Ya-li Zhang, Response of phytohormones and correlation of SAR signal pathway genes to the different resistance levels of grapevine against Plasmopara viticola infection, Plant Physiology and Biochemistry, Available online 17 May 2016, ISSN 0981-9428
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda
05 giugno 2025 | 11:00
Mondo Enoico
Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica
20 maggio 2025 | 11:00
Mondo Enoico
Il consumo mondiale di vino torna ai livelli del 1960

Il consumo globale di vino è stimato a 214 milioni di ettolitri. L'inflazione e la scarsa offerta continuano a mantenere i prezzi elevati rispetto agli anni pre-pandemia, quasi il 30% in più
15 maggio 2025 | 15:00
Mondo Enoico
Che cos’è la macerazione carbonica e che effetti ha sul vino, confrontata alla macerazione con azoto

Nella macerazione carbonica si può sostituire l’anidride carbonica con il gas azoto inerte, dando origine a effetti diversi sul vino in termini chimici e anche organolettici. Se la cantina dispone di un generatore di azoto per l’imbottigliamento, può essere utilizzato per il processo di macerazione.
10 maggio 2025 | 14:00
Mondo Enoico
Affinare i vini toscani in botti di legno di castagno

Il legno di castagno interagisce con le caratteristiche del vino in modo diverso rispetto a quanto avviene con il legno di rovere, migliorando la stabilità del colore nei vini rossi, che risultano allo stesso tempo anche più intensi
06 maggio 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Giacenza di vino italiano stabile rispetto allo scorso anno

Il 55,0% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Al 31 marzo 2025 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 52,8 milioni di ettolitri di vino e 4 milioni di ettolitri di mosti
17 aprile 2025 | 14:00