Mondo Enoico 08/04/2016

Il riscaldamento globale sta cambiando lo scenario internazionale del terroir vitivinicolo

Il riscaldamento globale sta cambiando lo scenario internazionale del terroir vitivinicolo

Sempre più vendemmie anticipate nelle aree vitivinicole tradizionali. Per ogni grado di innalzamento della temperatura mondiale le vendemmia vengono anticipate di sei-sette giorni. Così la nuova patria dello Champagne potrebbe diventare l'Inghilterra meridionale


Un nuovo studio americano pone l'accento sull'influenza dei cambiamenti climatici sulla vitivinicoltura globale.

Ormai a stagioni normali si alternano fenomeni anomali caratterizzati, in particolare nelle zone Mediterranee da primavere particolarmente piovose e estati molto calde e siccitose.

Lo studio, pubblicato su Nature Climate Change, spiega l'influenza del cambiamento climatico sul vigneto mondiale, specie nelle aree considerate da sempre vocate.

La temperatura è il principale motore della tempistica della vendemmia, e negli ultimi 30 anni, il riscaldamento progressivo ha spinto ad anticipare notevolmente le raccolte in tutto il mondo, dalla California all'Australia, Sud America e Europa.

In Francia, dove vi sono registrazioni delle temperature che risalgono a secoli or sono, è stato evidenziato come dal 1980 a oggi le vendemmie sono state anticipate di due settimane rispetto alla media degli ultimi 400 anni.

Nello studio i ricercatori americani hanno analizzato i dati meteo del XX e XXI secolo, comprendendo che, per trovare condizioni simili occorre risalire al 1600.

In particolare a stabilire il momento della vendemmia è una combinazione di siccità e temperatura. Finchè i suoli rimanevano umidi, infatti, l'evaporazione di acqua dal terreno attutiva la percezione di caldo da parte della vigna, così ritardando la vendemmia. Ora, però, questo fenomeno naturale non ha più il suo effetto e la maturazione progredisce indipendentemente dal grado di siccità. L'aumento di temperatura è quindi tale da aver innescato altri fenomeni.

Le regioni colpite hanno nomi familiari: Alsazia, Champagne, Borgogna, Linguadoca.

In queste aree vengono coltivati Pinot Nero, Chardonnay e altre varietà che si avvantaggiano di temperature miti e quindi si ha la massima influenza, negativa, da una vendemmia anticipata. Elizabeth Wolkovich, ecologa presso la Harvard University, ha detto che non abbiamo ancora visto fenomeni realmente estremi: “il 2003 può essere un buon indice per comprendere qual'è la direzione di marcia. La vendemmia è stata anticipata di un mese e la qualità del vino è stata tutt'altro che eccezionale.”

In tutto il mondo, gli scienziati hanno scoperto che ogni grado centigrado (1,8 gradi Fahrenheit) di riscaldamento fa anticipare le vendemmie di sei o sette giorni.

Entro il 2050, circa due terzi delle regioni del vino odierne potrebbero non avere più climi adatti per i vitigni che ora vi crescono.

Dalla California i vigneti di Chardonnay potrebbero spostarsi a Washington o nella British Columbia. L'Inghilterra meridionale potrebbe diventare la casa del nuovo champagne.
“Se le persone sono disposte a bere varietà italiane coltivate in Francia e Pinot Nero dalla Germania, forse possiamo adattarci" ha detto la Wolkovich, scherzando ma non troppo.

Ma i vigneti possono essere “trasferiti” così facilmente? Non è solo una questione di tradizioni o competenze ma anche di infrastrutture e terreni fertili e disponibili.

di R. T.