Mondo Enoico
In un enzima la chiave per sconfiggere Xylella fastidiosa?
I risultati della ricerca su vite indicato che un enzima, che i ricercatori hanno chiamato Lesa, era abbastanza abbondante durante le infezioni da Xyllela fastidiosa. Tale composto ha caratteristiche simili ad enzimi noti per essere in grado di abbattere le pareti cellulari delle piante
13 gennaio 2016 | R. T.
Alcuni botanici americani hanno identificato un enzima che sembra giocare un ruolo chiave nella infezione batterica degli insetti trasmessa alla vite con la malattia di Pierce, il cui agente è Xylella fstidiosa, che costa ogni anno più di 100 milioni di dollari di perdite alla vitivinicoltura californiana.
I ricercatori sperano che la scoperta, che contrasta con le teorie esistenti, porterà a nuovi strumenti diagnostici e potenziali trattamenti per la malattia di Pierce. I loro risultati sono stati riportati martedì 12 Gennaio sul Scientific Reports, un giornale online del Nature Publishing Group.
"E' una malattia batterica molto simile al cancro, se si comprende come la forma virulenta si diffonde, si può meglio controllare o rimuovere - ha detto Abhaya Dandekar, professore di scienze vegetali e autore senior dello studio - Prevediamo che questa scoperta potrebbe aprire nuove strade e evidenziare altre aree di risposta immunitaria".
La Malattia di Pierce, identificata per la prima volta nel 1890, è causata dal batterio Xylella fastidiosa ed è caratterizzata da sintomi quali foglie ingiallite e imbrunimento delle stesse fino alla caduta. La malattia si trasmette da vite a vite da piccoli insetti alati chiamati vettori.
La malattia è diventata una seria minaccia per l'agricoltura in California nel 1996, quando un altro tipo di vettore della malattia di Pierce, originario del sud-ovest, è stato scoperto nella valle di Temecula nel sud della California.
E’ noto da alcuni anni che quando la Xyllela fastidiosa invade una vite, produce un biofilm o gel nello xilema, il tessuto vascolare che trasporta acqua e alcuni nutrienti in tutta la vite. Impedendo questo flusso, la malattia porta alla morte della pianta.
Ma non tutti gli elementi raccolti arrivavano a spiegare questa teoria, secondo Dandekar. Ad esempio, un pesante accumulo di Xyllela fastidiosa nelle foglie di vite non è stato sempre accompagnato da gravi sintomi della malattia nelle foglie. E, in alcune viti infette nonché altri tipi di piante ospiti, le foglie mostrato sintomi gravi ma lo xilema non era completamente ostruito.
Così Dandekar e il suo tem hanno indagato per individuare un meccanismo alternativo attraverso il quale Xyllela fastidiosa potrebbe scatenare il caos nella fisiologia della vite.Il team di ricerca ha iniziato analizzando il secretoma - l'intera collezione di enzimi e altre proteine ââsecrete da un agente che causa la malattia, come i batteri della Xyllela fastidiosa durante il processo di infezione. Tali proteine ââsecrete sono note per svolgere ruoli chiave nel provocare molte malattie delle piante.
I dati risultanti indicato che un enzima, che i ricercatori hanno chiamato Lesa, era abbastanza abbondante durante le infezioni da Xyllela fastidiosa e avevano caratteristiche simili ad enzimi noti per essere in grado di abbattere le pareti cellulari delle piante.
"L'enzima Lesa ha la capacità di muoversi attraverso le membrane cellulari, dotando i batteri Xyllela fastidiosa della capacità di invadere la vite e di vivere nei suoi tessuti xilematici, dove si nutre dei lipidi" ha affermato Dandekar.
I ricercatori hanno dimostrato che un ceppo mutante di batteri di Xyllela fastidiosa con il gene specifico per la produzione dell'enzima Lesa eliminato, o inattivato, non aveva la capacità di causare infezioni nelle viti.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Il Portogallo vitivinicolo visto dagli enologi italiani: esperienze tecniche a confronto.

Caratteristica del vino Porto, sta nella tecnica e che si produce attraverso un processo unico che include la fermentazione incompleta del mosto, interrotta dall'aggiunta di acquavite, e un successivo periodo d’invecchiamento in botti di legno o serbatoi
25 giugno 2025 | 11:00 | Giacomo Alberto Manzo
Mondo Enoico
Modelli previsionali a servizio dei viticoltori toscani

Disponibili modelli che vanno dalla stima della fenologia della vite al calcolo di indici di maturazione, dalla stima del rischio di infezioni oidiche o di muffa grigia, a quella della fenologia della tignoletta della vite
19 giugno 2025 | 16:00 | Angelo Bo, Diego Guidotti, Iride Volpi, Massimo Gragnani
Mondo Enoico
46,6 milioni di ettolitri di vino nelle cantine italiane

Nel solo Veneto è presente il 26,1% del vino nazionale. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,4% del totale delle giacenze di vini, prevalmentemente rossi, a indicazione geografica
17 giugno 2025 | 16:00
Mondo Enoico
Estati calde e inverni piovosi producono le migliori annate di vino

Il vino di qualità superiore è prodotto in anni con temperature più calde, precipitazioni invernali più elevate e stagioni di crescita più brevi, condizioni che i cambiamenti climatici dovrebbero rendere più frequenti
16 giugno 2025 | 14:00
Mondo Enoico
La logistica in cantina: il successo commerciale con efficace gestione delle scorte e dei canali di vendita

Grazie anche all’integrazione dell’intelligenza artificiale e del MotionMining, si possono ridurre i costi operativi fino al 20% e i trasporti del 15%, migliorando la soddisfazione del cliente e la competitività dell’azienda
05 giugno 2025 | 11:00
Mondo Enoico
Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica
20 maggio 2025 | 11:00