Mondo Enoico
L'impatto dello stress idrico sul vigneto nel profilo aromatico del vino
Una perdurante siccità può portare la vite a disidratare il grappolo. Non vi è solo l'inevitabile concentrazione del grado zuccherino. Avvengono fenomeni metabolici specifici che possono influenzare precursori aromatici. Gli effetti dello stress idrico dipendono anche dal vitigno
11 settembre 2015 | R. T.
Non sono pochi gli studi che evidenziano gli effetti dello stress idrico nel vigneto.
Tra gli ultimi i risultati portati da Nicolas de Royer Dupré dell'Inra di Montpellier.
Il ricercatore ha analizzato l'effetto dello stress idrico sui precursori aromatici glicosidici e il potenziale di dimetilsolfuro (PDMS) di Grenache nero aromatico e Syrah
I due vitigni sono stati scelti in ragioni di proprietà opposte. Il Grenache è isoidrico, ovvero ha la capacità di regolare la sua perdita d'acqua sotto stress, mentre il Syrah è anisoidrico.
Durante tre anni di prove, dal 2010 al 2013, il comportamento dei due vitigni è stato osservato in caso di vigneti irrigato, irrigato prima o dopo l'invaiatura, o coltivato in asciutto.
La gestione dell'irrigazione è avvenuta dopo monitoraggio del potenziale idrico fogliare.
Oltre ai predetti parametri sono anche stati misurati i contenuti di zuccheri a tredici atomi di carbonio per valutare l'intensità dello stressi idrico durante la maturazione.
Come prevedibile sono emerse differenze significative sulla base del vitigno.
Nel Grenache non si è verificata mai alcuna defogliazione e i composti glicosidici sono stati solo debolmente influenzati dallo stress idrico. Terpeni, fenoli e composti glicosidici C13 si accumulavano nelle bacche principalmente per effetto dell'irradiazione luminosa. Solo in condizioni di stress idrico accentuato il Grenache ha mostrato una riduzione delle dimensioni dell'acino.
Al contrario, su Syrah, si è osservato un forte accumulo di composti glicosidici in tutti i casi. Ciò è dovuto alla risposta metabolica tipica delle varietà anisoidriche. Sia sole sia stress idrico, dunque, sono responsabili dell'accumulo di questi elementi.
Su Grenache, l'accumulo di PDMS è correlata a quella della S-methylmethionine e altri acidi
aminici. Sul Syrah non sembra esistere una simile correlazione, ma lo stress idrico post invaiatura
promuove elevati livelli di PDMS negli acini.
Il carattere anisoidrico del Syrah, quindi, è il maggiore responsabile dell'accumulo di PDMS nel'uva.
Il ricercatore ha comunque riscontrato anche evidenze su differenze di accumulo di PDMS a seconda della tipologia di terreno. Quindi è ipotizzabile che vi siano molteplici fattori a influenzare l'accumulo di precursori aromatici oltre alla carenza idrica.
Comprendere queste dinamiche, e regolarle mediante opportune tecniche agronomiche, potrebbe consentire una gestione più precisa del profilo aromatico specifico dei vini fin dalla vigna.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Diminuisce lentamente la giacenza di vino italiano in cantina

Il 55,2% del vino detenuto è a denominazione di origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Le prime 20 denominazioni contribuiscono al 57,6% del totale delle giacenze di vini a indicazione geografica
20 maggio 2025 | 11:00
Mondo Enoico
Il consumo mondiale di vino torna ai livelli del 1960

Il consumo globale di vino è stimato a 214 milioni di ettolitri. L'inflazione e la scarsa offerta continuano a mantenere i prezzi elevati rispetto agli anni pre-pandemia, quasi il 30% in più
15 maggio 2025 | 15:00
Mondo Enoico
Che cos’è la macerazione carbonica e che effetti ha sul vino, confrontata alla macerazione con azoto

Nella macerazione carbonica si può sostituire l’anidride carbonica con il gas azoto inerte, dando origine a effetti diversi sul vino in termini chimici e anche organolettici. Se la cantina dispone di un generatore di azoto per l’imbottigliamento, può essere utilizzato per il processo di macerazione.
10 maggio 2025 | 14:00
Mondo Enoico
Affinare i vini toscani in botti di legno di castagno

Il legno di castagno interagisce con le caratteristiche del vino in modo diverso rispetto a quanto avviene con il legno di rovere, migliorando la stabilità del colore nei vini rossi, che risultano allo stesso tempo anche più intensi
06 maggio 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Giacenza di vino italiano stabile rispetto allo scorso anno

Il 55,0% del vino detenuto è a denominazione d'origine, con leggera prevalenza di vini rossi. Al 31 marzo 2025 negli stabilimenti enologici italiani sono presenti 52,8 milioni di ettolitri di vino e 4 milioni di ettolitri di mosti
17 aprile 2025 | 14:00
Mondo Enoico
La geografia della viticoltura italiana e della produzione di vino in Italia

Il Veneto si conferma la “regina” del vino italiano con una produzione, nel 2024, a 10,7 milioni di ettolitri, pari al 22,3% sul totale della produzione italiana. La Sicilia è la regione con la maggiore superficie vitata in Italia
09 aprile 2025 | 11:00