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LA TECNOLOGIA SOPPIANTA L’UOMO NEI VIGNETI DEL NUOVO MONDO

Controllo del grado di maturazione delle uve via software, strumenti a raggi infrarossi per la verifica immediata dei principali parametri chimici, un vasto database di aromi e profumi correlati con vitigni e zona di produzione. Tecnici, esperti e degustatori sono destinati a scomparire?

19 novembre 2005 | R. T.

Le sterminate estensioni vitate del nuovo mondo implicano l’impossibilità di un controllo diretto e costante dello stato di maturazione delle uve, ma anche del rigoglio vegetativo. Servirebbe un esercito di tecnici, con conseguente sensibile aumento dei costi di produzione.
Per poter essere competitivi, rubando quote di mercato ai tradizionali Paesi viticoli, le Nazioni emergenti guardano alle nuove tecnologie nella speranza di trovare soluzioni pratiche ed efficaci.

In un recente convegno in Cile è stato presentato un nuovo software, denominato Maya, che, basato sull’indice normalizzato di differente rigoglio vegetativo (NDVI) ma anche sull’esperienza della NASA nella valutazione delle immagini via satellite, fornisce utili indicazioni ai viticoltori non solo sullo stato vegetativo dei propri vigneti ma offre anche un controllo immediato, e su vasta scala, del grado di maturazione delle uve. Questo programma fornisce anche delle previsioni sull’andamento della maturazione basandosi su dati storici e sulle previsioni meteorologiche.
Un sistema che va via via perfezionandosi e che viene già utilizzato in Cile ma anche in California e in altri Paesi.

Nell’ambito del medesimo convegno, organizzato dalla principale organizzazione di viticoltori cilena, il Prof. Agosin ha presentato un nuovo strumento di sicuro interesse, anche per i viticoltori europei. Si tratta di una NIR (Near Infra Red) gun, una “pistola” in grado di eseguire un’analisi spettroscopica direttamente sulle uve in campo, fornendo così dati preziosi sul contenuto zuccherino e sul livello d’acidità.
Lo stesso Prof Agosin ha annunciato la creazione di un immenso database contenente il profilo gascromatrografico dei vini cileni e l’identificazione di specifici aromi. Se tale informazioni potranno essere correlate con zona di produzione, andamento climatico e grado di maturazione delle uve i viticoltori cileni disporranno di un supporto informativo di prim’ordine.
“I tradizionali Paesi produttori, come la Francia, producono il loro vino – ha dichiarato Agosin – i viticoltori del nuovo mondo saranno in grado di produrre vino con le caratteristiche più gradite al consumatore.”

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