Mondo Enoico
Il vino non è tutto uguale. Per i vegani deve essere cruelty free
Sono molti i coadiuvanti enologici di origine animale, per non parlare dei possibili additivi, come il colorante E120. Per chi segue una ferrea dieta vegana l'unica soluzione è trovare un produttore di fiducia o affidarsi all'unico marchio garantito dalla Coalizione europea contro la vivisezione
22 aprile 2014 | T N
Tutti i vini derivano dall'uva ma non è detto che siano adatti a una dieta vegana stretta.
Sono infatti molte le sostanze di origine animale che possono venire utilizzate in enologie.
Eccone un breve elenco: gelatina, sangue bovino, albumina, caseina, caseinati, colla d’ossa, colla di pesce. Si tratta di coadiuvanti tecnologici generalmente utilizzati per la chiarificazione del vino, sia bianco che rosso.
E' chiaro che la soluzione ideale per i vegani è quella di conoscere direttamente il produttore e assicurarsi che le pratiche non prevedano l'uso di queste sostanze. Non basta infatti neanche la dicitura vino biologico perchè i disciplinari prevedono la possibilità di utilizzo di coadiuvanti di origine animale, purchè naturali, come la colla di pesce o la gelatina.
Per quanto riguarda i prodotti provenienti dall'estero vi è un ulteriore possibilità, ovvero l'utilizzo di additivi, come l'E120, un colorante di origine animale.
Ma per chi non riesce a trovare un produttore di fiducia? Esiste un marchio dal 2004.
Esso è stato messo a punto dalle maggiori organizzazioni animaliste mondiali, guidate dalla Coalizione europea contro la vivisezione (ECEAE) (www.eceae.org ), di cui LAV è membro italiano, oltre ad essere l’unico soggetto in Italia abilitato all’utilizzo del marchio che valorizza i prodotti e le aziende che rispondono ai requisiti richiesti dal suddetto standard.
A partire dal 2004, la LAV approva le aziende aderenti solo a seguito dell’esito positivo degli audit che vengono svolti da ICEA.
La LAV autorizza l’utilizzo in etichetta del marchio europeo della coalizione e/o della dicitura “Stop ai test animali – Controllato ICEA per LAV n°……”
Il logo LAV viene concesso alle aziende controllate che ne facciano esplicita richiesta alla LAV.
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