Mondo Enoico
MAL DELL’ESCA. NATA UNA TASK FORCE INTERREGIONALE A DIFESA DELLA VITE ITALIANA
Questa malattia fungina ormai rappresenta una piaga per la vitivinicoltura nazionale. Quattordici regioni e la provincia di Trento hanno unito le forze per combattere questo flagello. Sono previste ricerche, sia in vivaio sia in campo, per il contenimento, se non debellamento, della patologia
09 luglio 2005 | R. T.
Una vera task force a difesa della vite italiana contro il mal dellâesca.
à quella messa in campo da ben quattordici Regioni ed una Provincia autonoma (Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria, Provincia Autonoma di Trento) per combattere e prevenire quello che è considerato un vero e proprio flagello per la nostra viticoltura, in grado di causare gravi danni alla qualità delle uve e fenomeni di deperimento in piante giovani, attaccando in periodi caldi e siccitosi così come in periodi freschi e piovosi.
In particolare il danno subito dalla vite consiste in una riduzione annuale della produzione e soprattutto in una riduzione della sua longevità , ridotta ormai a 20-25 anni in caso di gravi attacchi (contro unâetà media di vigneto di almeno 50 anni).
Lâoperazione mal dellâesca è partita nello scorso novembre grazie ad un progetto di ricerca interregionale (costo totale 1.144.374 euro, di cui il 55% da contributo pubblico), le cui linee guida sono state illustrate a Firenze nel seminario organizzato da Arsia, agenzia della Regione Toscana per lo sviluppo e lâinnovazione nel settore agricolo-forestale, e Università degli Studi di Firenze (Dipartimento di biotecnologie agrarie, sezione di patologia vegetale). La Toscana, tramite lâArsia, è capofila delle Regioni che hanno presentato al Ministero delle Politiche agricole e forestali, nellâambito delle iniziative previste dalla Legge 499/99 âProgrammi interregionaliâ proposte per undici progetti di ricerca, tra cui una iniziativa sperimentale in vivaio e in campo per il contenimento del mal dellâesca della vite.
âLa finalità del progetto â spiegano i tecnici dellâArsia â è quella di garantire la sanità dei tralci prelevati da piante madri e la messa in commercio di barbatelle sane, nonché la messa a punto di una strategia di lotta efficace, sia in vivaio che in campo. Il progetto vuole inoltre fornire agli operatori del settore un pacchetto codificato di informazioni necessarie per una corretta gestione colturale e fitoiatrica delle operazioni in vivaio e in campo volte a prevenire, o quanto meno ridurre a livelli compatibili con la produzioni, il rischio di mal dellâesca e altre malattie correlate. I risultati della ricerca, saranno poi divulgati nei quattro anni di durata del progetto, attraverso seminari, convegni, un sito web ed una pubblicazione conclusiva. Tematiche come quella del mal dellâesca non possono insomma restare solo a dimensione regionale, ma hanno bisogno di un lavoro che unisca professionalità , istituzioni, enti privati diversi, per ottenere un risultato unico basato su un approccio interdisciplinareâ.
Dopo la redazione di un protocollo per la diagnosi rapida (funghi presenti nei tralci di piante madri e nelle barbatelle di vite) âil progetto â sottolinea il professor Giuseppe Surico, dellâUniversità di Firenze e coordinatore scientifico del progetto interregionale - prevede lâindividuazione delle fonti di inoculo esterne al vigneto; quindi lâindividuazione e lâadozione delle tecniche necessarie per produrre in vivaio materiale di propagazione sano. Altrettanto fondamentale sarà organizzare una strategia preventiva di lotta, a basso impatto ambientale, in vivaio e nei vigneti, ed infine, il collaudo ed il trasferimenti dei risultati. Se si riuscirà a raggiungere questi obiettivi â conclude Surico â attraverso varie azioni di ricerca, potremo avviare concreti piani di risanamento della viticoltura italiana dal mal dellâescaâ.
Fonte: Impress
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità
In crescita le bollicine italiane premium, come Franciacorta, Trento e Alta Langa, in calo gli Champagne medio-bassi. Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia, non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate. 240 milioni di tappi Made in Italy nel mondo
10 dicembre 2025 | 15:00
Mondo Enoico
Trattamenti fogliari per migliorare le risposte della vite alla siccità, alle alte temperature e alla salinità
Le applicazioni fogliari possono migliorare la tolleranza della vite alla salinità, alla siccità e allo stress termico modulando le risposte fisiologiche e il metabolismo secondario, sostenendo così la stabilità della produzione e la qualità dell'uva
08 dicembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025
Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali
14 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi
Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile
13 novembre 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro
Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.
11 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni
L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva
08 novembre 2025 | 14:00