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Meno vino per tutti: la produzione mondiale torna ai livelli del 1975

Un balzo indietro dovuto soprattutto alle riduzioni registrate nell'Unione europea, in calo del 9% rispetto al 2011. L'Italia fa meglio della media Ue e supera la Francia. Resta elevato, invece, il tasso di crescita delle superfici vitate nel sud del mondo e negli Stati Uniti

03 novembre 2012 | R. T.

L'Unione europea deprime le statistiche viticole mondiali, con un calo significativo delle produzioni.

E' questo il dato più rilevante della presentazione dell'Organizzazione mondiale della vigna e del vino sulla situazione vitivinicola mondiale 2012.

La superficie mondiale coltivata a vite continua a diminuire, soprattutto nell'Unione europea. Il termine di tre anni, periodo durante il quale l'Ue ha offerto premi di abbandono definitivo per la vigna si è concluso, ma comunque vi è stato un ulteriore calo dei vigneti europei anche nel corso del 2012.

Allo stesso tempo, il tasso di crescita delle superfici coltivate nel sud del mondo e gli Stati Uniti rimane positivo, nonostante un rallentamento del tasso globale.

 

A impattare soprattutto su una produzione vitivinicola mondiale molto bassa, mai così bassa dal 1975, è comunque stato l'andamento climatico di quest'anno.

La produzione mondiale vi vino si dovrebbe quindi attestare tra i 243,5 e 252,9 milioni di ettolitri, con una stima intermedia di 248,2.

In tutti i principali paesi europei le stime indicano un abbassamento significativo rispetto ai livelli produttivi registrati nel 2011.

L'intera Ue ha fatto registrare un calo, dal 2007 al 2011, di 7400 mila ettolitri.

L'Italia non poteva fare eccezione, con una riduzione della produzione prevista al 3% (40,5 milioni di ettolitri). Ancor peggio la situazione in Francia dove il calo sarà del 19% e la produzione dovrebbe scendere sotto i 40 milioni di ettolitri.

La Spagna si confermerebbe terza forza viticola del vecchio continente con 31,5 milioni di ettolitri, anch'essa però il calo del 6% rispetto al 2011. Cali significativi anche in Ungheria e Bulgaria, più contenuti in Germania. Unici paesi in controtendenza il Portogallo e la Grecia che tuttavia non consentono un recupero significativo della produzione europea, stimata per il 2012 in 141 milioni di ettolitri, in calo del 9% sull'anno precedente.

Bene invece l'emisfero sud del mondo.

Il Cile ha raggiunto un livello record con 10,6 milioni di ettolitri (+15,5% sul 2010) e il Sudafrica ha presentato un aumento del 4% (10 milioni di ettolitri). Solo l'Argentina pare in controtendenza, con una produzione a 11,78 milioni di ettolitri, in calo del 23% su anno precedente. In lieve calo, anche se rimane vicina ai 2 milioni di ettolitri, la produzione in Nuova Zelanda. In crescita del 4%, a 11,55 milioni di ettolitri la produzione vitivinicola australiana.

Buona performance anche per gli Stati Uniti, con una crescita produttiva del 7%, che dovrebbe così far passare agli Usa la soglia dei 20 milioni di ettolitri.

 

Buone notizie sul fronte del consumo di vino nel mondo, che sarebbe in crescita dopo la battuta d'arresto del 2010.

Si dovrebbero commercializzare così tra i 235,7 e i 249,4 milioni di ettolitri.

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andrea verlicchi

03 novembre 2012 ore 08:40

Forse nella tabella vi è un po' di confusione riguardo alle produzioni, Italia, Francia, Spagna, Ungheria, Romania, Grecia, non sono al loro posto.
Comunque al di la delle produzioni dato molto importante da non sottovalutare il calo drastico delle giacenze di prodotto dell'annata precedente in tutti i paesi Europei che ha creato una fortissima domanda ad inizio vendemmia che ha abbondantemente superato l'offerta, conseguenza un aumento dei prezzi rispetto ad un anno fa dei vini all'ingresso di oltre il 50/80% sopratutto sui prodotti senza denominazione.