Mondo Enoico
Si può dimezzare la dose di rame nel combattere la peronospora?
Non è solo una questione di limiti normativi. L'uso di ingenti quantità del metallo pesante può provocare anche problemi enologici. Da una riduzione dell'impiego possono risultare anche benefici economici per l'impresa vitivinicola. Ma è tecnicamente possibile senza compromettere quantità e qualità della vendemmia?
07 aprile 2012 | Ernesto Vania
A seconda dell'andamento stagionale la peronospora può rappresentare un serio problema o un semplice grattacapo per le imprese vitivinicole.
L'andamento stagionale è così cambiato, nel corso di questo ultimo quinquennio, da sconsigliare, soprattutto per ragioni economiche, l'utilizzo di tecniche di difesa a calendario, con l'utilizzo di principi attivi sistemici, preferendo intervenire se, come e quando necessario.
Nelle aziende biologiche, inoltre, l'utilizzo di antifungini di sintesi è vietato e quindi l'unico mezzo di difesa dalla peronospora realmente efficace risulta il rame, utilizzato comunque abbondantemente anche nella vitiviticoltura convenzionale.
E' tuttavia noto che un impiego eccessivo del rame può provocare problemi enologici, quali difficoltà di fermentazione alcolica.
La legislazione, inoltre, sempre più prevede riduzioni dei quantitativi ammissibili di rame in agricoltura poiché, trattandosi di metallo pesante, ha un impatto ambientale elevato.
Vitiviticoltori e autorità hanno quindi un comune obiettivo: diminuire l'utilizzo del rame, salvaguardando tuttavia quantità e qualità della vendemmia.
Ma è possibile? A rispondere, almeno parzialmente, al quesito è un'esperienza condotta da un tema di ricerca capitanato da Luisa Mattedi, in collaborazione con lo Iasma e il Centro Laimburg.
Tre le annate durante le quali si è svolta la sperimentazione: 2009, 2010 e 2011. Probabilmente, per l'andamento meteo e lo sviluppo dell'infestazione, i dati più interessanti si riferiscono proprio alla scorsa primavera.
I momenti chiave dell'infestazione nella scorsa primavera, nell'area del Friuli Venezia Giulia interessata dalle prove sono stati: 11 maggio: prime macchie (infezione del 26-27 aprile); 27 maggio: focolai vicino a macchie precedenti in seguito alla pioggia del 14 – 15 maggio; 2 giugno: forte sporulazione; 5 giugno: nuove macchie (infezione 27 – 28 maggio); 17 giugno: forte incremento delle macchie e comparsa primi grappoli con larvata (infezione della prima decade di giugno); 17 – 19/6 : nuova infezione (sui grappoli solo su varietà + tardive).
Gli interventi di difesa sono stati ripetuti a cadenza settimanale dal 10 maggio al 12 luglio. I prodotti e dosaggi utilizzati sono riportati nella seguente tabella.

I risultati mostrano una certa variabilità nella riposta della vite (vitigno Chardonnay) ai diversi formulati e dosaggi, con una percentuale di foglie attaccate sensibilmente inferiore all'incremento del quantitativo di rame impiegato. Meno evidenti, invece, le differenze se ci riferiamo ai grappoli colpiti.

I risultati della sperimentazione dimostrano, anche dopo analisi statistica dei dati, che non vi sono differenze statisticamente significative, nel grado di attacco della peronospora sui grappoli, tra i vari dosaggi impiegati. Vi è tuttavia una differenza importante nel caso ci si riferisca alla frequenza di attacco del patogeno fungino. In altri termini la peronospora si può combattere anche a dosi di 20 gr/hl ma ritornerà più spesso in vigneto.
Un ultimo ma non meno importante dato da considerare è l'effetto dei diversi dosaggi sui parametri analitici e qualitativi delle uve, riportati nella tabella seguente.

In sintesi si può asserire, sulla base dei risultati prospettati, che è possibile ridurre la dose di impiego del rame, fino a dimezzarlo, con sensibili benefici economici e ambientali, avendo anche un tenore in acido tartarico superiore.
Potrebbero interessarti
Mondo Enoico
L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025
Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali
14 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi
Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile
13 novembre 2025 | 09:00
Mondo Enoico
Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro
Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.
11 novembre 2025 | 13:00
Mondo Enoico
Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni
L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva
08 novembre 2025 | 14:00
Mondo Enoico
Dal Giappone un nuovo vitigno con un tocco selvaggio
Gli scienziati di Okayama hanno realizzato una nuova uva da vino, Muscat Shiragai, fondendo il vitigno selvatico Shiraga e il Moscato di Alessandria. Le prime degustazioni hanno rivelato un sapore dolce e morbido
05 novembre 2025 | 10:00
Mondo Enoico
Sempre più cantine investono sui wine lovers
Per il 18% delle imprese, l’attività di incoming genera oltre il 60% del profitto. Al centro delle strategie, la formazione professionale qualificata e la richiesta di una miglior gestione dei servizi pubblici
03 novembre 2025 | 13:00