Mondo Enoico

Allarme peronospora e oidio

In quasi tutte le regioni italiane ma in particolare al sud e nelle regioni adriatiche questi due patogeni fungini vanno contrastati, prima che sia tardi. Alcune utili indicazioni su principi attivi utilizzabili e le migliori strategie d'intervento

18 giugno 2011 | Alberto Grimelli

Il clima delle ultime settimane, in particolare dalla fine di maggio fino ad oggi, sta favorendo l'insorgenza di peronospora e oidio. Starebbero infatti facendo la propria comparsa le infezioni primarie di peronospora e quelle secondarie di oidio.

I bollettini fitosanitari di tutte le regioni invitano a monitorare attentamente le vigne e a effettuare trattamenti tanto con prodotti di copertura quanto con prodotti citotropici.

Quale prodotto scegliere? Inevitabilmente non c'è una soluzione universale, dipende da molti fattori e condizioni che cercheremo di considerare, dando delle indicazioni di massima riguardo alle proprietà di diversi principi attivi in commercio.

 

Peronospora

Premesso che i ditiocarbammati saranno ancora utilizzabili per il 2011, ma non più dal 2012, le strategie di intervento devono cambiare, così prendendo confidenza con le nuove tecniche.

E' possibile sostituire l'utilizzo dei diotiocarbammati con il rame che fornisce un'ottima copertura anche a dosi limitate (70 gr/hl) ma con una bassa resistenza al dilavamento. Sono infatti sufficienti 50 mm di pioggia per vanificare il trattamento.

In questa fase, oltre al rame, sono anche utili i principi attivi sistemici che siano di nuova generazione o un po' più datati. Tra questi ricordiamo: il Fluopicolide (in miscela con il Fosetyl) , il Fosetyl + Fenamidone o il Fosetyl + rame.

Tra gli antiperonosporici citotropici il Dimetomorf è probabilmente il più conosciuto, ma molto efficace nella protezione del grappolo è il Cyazofamid. Infine ricordiamo anche il Mandipropamid.

Una strategia classica di difesa prevede l'uso del rame dall'inizio della fase di rischio (metà-fine maggio) fino alla fioritura. In fioritura si può proseguire col rame oppure, se si pensa di avere necessità di una maggiore persistenza o addirittura di un effetto curativo, occorrerà utilizzare prodotti sistemici che hanno tempi di carenza di 10-12 giorni. In fase di allegagione si può intervenire, a protezione degli acini in accrescimento, con prodotti citotropici, per ritornare al rame alla fine di luglio, tenendo conto, in questa fase, di ridurre le dosi per evitare accumuli che sarebbero dannosi in cantina.

 

Oidio

L'oidio, in molti areali, era una patologia secondaria ma dagli anni ‘90 il quadro è parzialmente

cambiato, con un progressivo incremento dell’aggressività della malattia anche nelle aree tradizionalmente meno favorevoli.

Occorre quindi molta attenzione, già dalla ripresa vegetativa, quando compaiono le infezioni primarie che tuttavia, per sintomatologia anomala, posso sfuggire a un esame visivo in campo. L'oidio, comunque, esercita la sua massima aggressività e nocività dalla fioritura e nei 15-20 giorni successivi.

Due le tipologie di prodotti utilizzabili contro l'oidio. Vi è lo zolfo e il Dinocap come prodotti di copertura ovvero che agiscono per contatto e poi diversi prodotti sistemici o locosistemici tra i quali ricordiamo: Triazoli, Metrafenone, Spiroxamina, Penconazolo, Trifloxistrobin, Quinoxyfen e Boscalid.

Di questi vale la pena ricordare che la Spiroxamina ha azione preventiva e bloccante ma può dare problemi in miscela con Fosetil. Anche il Metrafenone ha azione preventiva e bloccante ma è translaminare. Il Boscalid ha anche un'azione contro la muffa grigia e quindi è consigliabile in pre-chiusura dei grappoli.

Una strategia classica di difesa contro l'oidio prevede l'utilizzo di zolfo e Triazoli, alternati, fin dalla ripresa vegetativa, così da bloccare l'eventuale infezione primaria, continuando fino alla fioritura. In pre fioritura si può utilizzare la Spiroxamina che ha un tempo di carenza piuttosto lungo (14 giorni) oppure, se si vuole la massima protezione dei grappoli il Metrafenone. Infine il Boscalid è interessante per controllare infezioni tardive vista la sua azione anche contro la muffa grigia.

Potrebbero interessarti

Mondo Enoico

Vino per le Feste natalizie: si beve meno e solo alta qualità

In crescita le bollicine italiane premium, come Franciacorta, Trento e Alta Langa, in calo gli Champagne medio-bassi.  Nei fatidici 35 giorni di fine anno in Italia,  non supereremo i 90-92 milioni di bottiglie di bollicine stappate. 240 milioni di tappi Made in Italy nel mondo

10 dicembre 2025 | 15:00

Mondo Enoico

Trattamenti fogliari per migliorare le risposte della vite alla siccità, alle alte temperature e alla salinità

Le applicazioni fogliari possono migliorare la tolleranza della vite alla salinità, alla siccità e allo stress termico modulando le risposte fisiologiche e il metabolismo secondario, sostenendo così la stabilità della produzione e la qualità dell'uva

08 dicembre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

L'Italia è il più grande produttore mondiale di vino nel 2025

Il mercato mondiale del vino dovrebbe rimanere sostanzialmente equilibrato, poiché la crescita limitata della produzione contribuirà a stabilizzare le scorte in un contesto di indebolimento della domanda e di continue incertezze commerciali

14 novembre 2025 | 10:00

Mondo Enoico

Viticoltura hi-tech: il Politecnico crea vigneti virtuali per i trattori autonomi

Da uno studio pubblicato su AgriEngineering nuove metodologie per simulare e controllare in modo autonomo le operazioni nei vigneti, verso un’agricoltura più efficiente e sostenibile

13 novembre 2025 | 09:00

Mondo Enoico

Le riesportazioni globali di vino valgono circa 4,55 miliardi di euro

Per quanto riguarda Italia e Francia, che sono sia produttori, sia consumatori e soprattutto grandi esportatori di vino, l’Oiv considera e stima percentuali di riesportazione dell’8% (168 milioni di litri) e del 9,6% (133,5 milioni di litri) sui rispettivi volumi di vino esportati.

11 novembre 2025 | 13:00

Mondo Enoico

Vini a bassa gradazione e dealcolati: normative e applicazioni

L’effetto della genetica e della tecnica agronomica nella produzione di vini che nascono “light” già in vigneto, grazie all’utilizzo dei cloni di vite più adatti e con una gestione che contiene il grado zuccherino dell’uva

08 novembre 2025 | 14:00