Legislazione

Le borse guadagnano ma l'Epap perde con i titoli. Perchè?

L'Istituto previdenziale decide di scappare dal mondo azionario proprio nel momento dei massimi profitti. Risultato? 20 milioni di euro di perdite. Intanto la cassa dei biologi “regala” 3000 euro per ogni iscritto

27 luglio 2013 | Roberto Accossu

Il 12 luglio 2013 si è svolto a Paulilatino, in provincia di Oristano, un incontro dibattito tra i Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Sardegna e l’EPAP dal titolo “Nuove prospettive previdenziali”.

I relatori, membri del Consiglio di Amministrazione e del Consiglio di Indirizzo Generale, hanno illustrato le diverse azioni attualmente intraprese dall’Ente di Previdenza a favore degli iscritti alla cassa.

In particolare il Presidente dell’EPAP, Arcangelo Pirello, ha evidenziato che allo stato attuale è possibile incrementare i montanti individuali solamente con il coefficiente di rivalutazione indicato dall’ISTAT.

Ha affermato, inoltre, che ogni iscritto dovrebbe avere a cura le sorti dei propri interessi.

Prendo spunto da quest’ultima affermazione per leggere e cercare di capire come vengono investiti i mie soldi attraverso i dati contenuti nel bilancio dell’EPAP per l’anno 2012.

Dai dati si evince che il numero degli iscritti all’EPAP continua ad aumentare passando dai 26.562 iscritti del 2011 ai 27.273 del 2012.

Aumentano anche i contributi soggettivi che passano dai 37.842.587 euro del 2011 ai 39.838.498 euro del 2012, con un incremento di 1.995.911 euro.

Dovrei quindi aspettarmi un incremento del contributo integrativo ed invece noto che questo è più basso rispetto al 2011, passando da 11.589.675 euro a 11.478.739 euro del 2012. Ciò significa che il fatturato complessivo degli iscritti nel 2012 è diminuito.

Probabilmente ciò è imputabile alla:

- difficile situazione economica che il paese sta attraversando;

- diminuzione degli investimenti pubblici e privati;

- abolizione delle tariffe professionali.

Minor volume d’affari dei professionisti, minori entrate per l’EPAP.

Proseguendo nella lettura del bilancio, vedo a pag. 51 alla voce “Attività finanziarie” che gli investimenti in Azioni sono scomparsi nel 2012, passando dai 17.498.466 euro del 2011 a 0 euro nel 2012.

Analogamente gli investimenti in Fondi passano da 9.776.506 euro del 2011 a 4.013.813 euro del 2012, praticamente dimezzati.

L’EPAP ha quindi eliminato tutti gli investimenti in titoli e ridotto quelli nei fondi.

La vera sorpresa però appare a pag. 54 del bilancio negli “Oneri finanziari” alla voce - Perdite sui titoli – dove trovo una perdita di 19.253.503 euro, inferiore di soli 616.734 euro rispetto al 2011.

Stupito, vado a vedere sui principali siti finanziari se il 2012 è stato caratterizzato da perdite sui titoli azionari: ma trovo esattamente l’opposto, l’anno 2012 è stato caratterizzato da forti incrementi degli indici.

Infatti, nel 2012 gli indici azionari sono cresciuti. In particolare gli indici Euro Stoxx 50, per l’ Area euro e lo S&P500 per gli Usa, hanno entrambi registrato un incremento di circa 13 punti percentuali, mentre il valore del Ftse Mib, per l’Italia, ha visto un incremento superiore all’8 %.

Osservando gli indici nel corso dell’anno si vede che nel primo semestre 2012 gli indici Euro Stoxx 50 e Ftse Mib hanno subito una flessione pari, rispettivamente, a circa 2 e 5 punti percentuali mentre l’indice azionario Usa è aumentato quasi dell' 8 % . Nel secondo semestre l‘Euro Stoxx 50 è cresciuto del 16%, il Ftse Mib è aumentato del 14 % e lo S&P500 del 5% circa.

Più precisamente, per l’Italia il Ftse Mib, ha chiuso con una performance positiva dell'8,25% mentre il Ftse all share, che racchiude tutte le azioni, è salito del 9,79%.

Ora mi chiedo: come è possibile perdere 19.253.503 di euro in titoli quando il 2012 è stato caratterizzato da incrementi degli indici azionari in tutto il mondo?

Sulla base di quali scelte sono stati effettuati gli investimenti ed i disinvestimenti dei titoli nel 2012 ?

Perdere sui titoli 19.253.503 di euro, cioè un importo analogo al 2011, quando ovunque si è guadagnato, lascia esterrefatti ed aumenta enormemente i miei dubbi sulla gestione dell’EPAP da parte dei componenti del C.d.A, del CIG e dei consulenti finanziari.

Se sommo questo importo a quelli riportati nella Determinazione 119/2012 della Corte dei Conti a pag 3 “la ristrutturazione della composizione del patrimonio mobiliare non ha prodotto gli effetti previsti in quanto le perdite nette su titoli risultano ancora elevate e pari a 24,4 milioni di euro (erano state pari a 51,1 milioni nel precedente triennio 2007- 2009)”, si arriva a circa 94.750.000 euro di perdite sui titoli negli ultimi sei anni.

 

Ma anche le altre casse hanno analoghe gestioni?

Lascia basiti leggere gli articoli pubblicati sul Il sole 24 ore del 04/07/2013 ed Italia Oggi del 05/07/2013 nei quali si apprende che l’Enpab, la cassa previdenziale dei Biologi, ha deliberato di destinare 3.000 euro ad ogni montante individuale del professionista iscritto alla cassa.

Ciò è stato possibile perché la Cassa dei Biologi ha avuto, nel periodo 2004 – 2012, rendimenti netti sugli investimenti maggiori degli obiettivi ministeriali indicati.

Per di più l’Enpab, a fronte di circa 360.000.000 di attività gestite ha un Patrimonio netto di circa 60.000.000 di euro mentre l’EPAP con attività gestite di circa 660.000.000 di euro ha un Patrimonio netto di circa 28.550.000 euro.

Risultati completamente opposti, con somme amministrate diverse evidenziano chiaramente due differenti approcci gestionali, ottenuti però nello stesso contesto economico – finanziario ed essendo iscritto all’EPAP posso solo constatare che l’Ente a cui affido, per legge, la mia futura pensione, non è riuscito ad ottenere analoghi risultati, imputando negli ultimi sei anni i mancati risultati sempre all’onnipresente crisi economica, la quale però sugli altri Enti di previdenza agisce in maniera diversa, tanto da consentirli di deliberare il versamento di somme provenienti dal Patrimonio netto su ogni singolo montante individuale.

Concludendo, io ho a cura la sorte dei miei versamenti annuali alla cassa di previdenza ma vorrei che questi fossero gestiti in modo più oculato, non dico meglio, ma perlomeno come gli altri Enti Previdenziali. Ritengo, inoltre, che chi sceglie gli investimenti (Consiglio di Indirizzo Generale, Consiglio d’amministrazione, consulenti ed esperti dell’ufficio finanziario interno all’EPAP), sia sempre responsabile dei risultati ottenuti.

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efisio MUNTONI

29 luglio 2013 ore 00:01

Io penso che sia ora che ci battiamo per una sana eutanasia di un ente che serve solo a consumare i nostri soldi. Secondo il mio modesto parere la legge che obbliga a costituire una cassa previdenziale obbligatoria per i professionisti è anticostituzionale. Perchè devo per forza scegliere un ente anzichè un altro? Posso scegliere io dove investire i miei soldi?
Voterò solo il candidato che promette che darà battaglia per abolire questo e tutti gli enti obbligatori. Meglio versare direttamente nelle casse dello stato o investire in beni personali che perdere "una gallina oggi" per avere (forse) un uovo domani. Mi sono stufato di pagare persone che non conosco, che stanno a Roma, che comprano immobili storici a prezzi assurdi, che investono in azioni che dopo qualche mese non valgono più niente.
E in ogni caso, chi sbaglia deve pagare come minimo perdendo il posto. Chi ha deciso di investire in azioni che poi non valgono? Che almeno abbia il buonsenso di andarsene a casa

Carlo Poddi

28 luglio 2013 ore 10:09

L'analisi oltre che corretta è impietosa..
Mi dispiace non essere stato presente a Paulilatino perché avrei avuto diverse domande da porre, ma devo dire che ciò che gentilmente il Dott. Roberto Accossu ha evidenziato, è sintomo di una situazione che al posto di tutelare, soprattutto in questo difficile momento, gli interessi dei propri iscritti che ricordo, versano all'Epap (permettemi di dirlo ) il loro "sangue", perdono la bellezza di 19.253.503 di euro in titoli quando il 2012 è stato caratterizzato da incrementi degli indici azionari in tutto il mondo (cito lo scrivente Dott.R. Accossu) e mi accodo alla richiesta del precedente commentatore per un rinnovo del management dell'Epap...

Vincenzo Satta

28 luglio 2013 ore 10:08

Il problema è che sono soldi nostri. Dopo anni di contributi il mio montante è da fame. Mia moglie biologa ha quasi il doppio. Volume versato. Il mio è quasi il doppio. Forse è il caso di cambiare qualche cosa.
Poi EPAP non risponde agli articoli di Roberto, ma gli altri iscritti cosa fanno? Dormono!!!
Iniziamo a chiedere chiarimenti all'EPAP (scrivo al presidente) e poi ...

GIOVANNI PASSERI

27 luglio 2013 ore 16:07

Plaudo all'accurata analisi della situazione, che può costituire la base per una vera e propria denuncia agli organi di controllo, finalizzata ad un rinnovo del management dell'EPAP.