Legislazione

Vietato affermare che il vino fa bene alla salute

Dopo un regolamento comunitario e una sentenza della Corte di Giustizia dell'Ue anche il governo italiano mette al bando le indicazioni salutistiche per le bevande alcoliche

08 giugno 2013 | T N

Con l'entrata in vigore del regolamento comunitario 1924/06 sui claims e le indicazioni salutistiche è cambiato molto l'approccio verso la tematica.

Da una certa libertà e liberalità nelle indicazioni a una forte stretta, a tutela del consumatore.

Tenendo in considerazione i rischi di dipendenza e di abuso e gli effetti nocivi complessivi legati al consumo di alcool, le bevande alcoliche rappresentano una categoria speciale di alimenti, soggetta ad una regolamentazione particolarmente restrittiva, tanto che la normativa comunitaria prevede il divieto di qualsiasi indicazioni salutistica per tutte le bevande che contengano più dell'1,2% di alcol. Quindi anche per il vino.

Nel settembre scorso una cantina tedesca fu condannata dalla Corte di Giustizia europea proprio perchè inserì in etichetta la dicitura “facilmente digeribile”.

La Corte di Giustizia (sentenza del 6 settembre 2012, nella causa C-544/10) ha precisato che la nozione di “indicazioni sulla salute” comprende tanto un rapporto che implichi un miglioramento dello stato della salute, quanto un rapporto che implichi l’assenza o la riduzione degli effetti nocivi per la stessa. Inoltre, un richiamo ad un vantaggio nutrizionale o fisiologico influenza la quantità complessiva delle sostanze alle quali esso si riferisce. Si deve, quindi, tenere in considerazione sia gli effetti temporanei e passeggeri dell’assunzione, sia quelli cumulativi derivanti dal consumo ripetuto e di lunga durata. L’indicazione che quel vino sarebbe “facilmente digeribile”, sottintende che il sistema digerente non ne soffra o soffra poco e che lo stato di quel sistema rimanga relativamente sano e intatto, anche a seguito di un consumo ripetuto. Quindi, l’indicazione controversa potrebbe suggerire un effetto fisiologico benefico duraturo, consistente nella preservazione del buono stato del sistema digerente, contrariamente a quanto avviene per altri vini, dei quali si presume che, a seguito del loro consumo cumulativo, provochino effetti duraturi negativi per l’apparato digerente e per la salute.

Anche traendo spunto da tale vicenda, su proposta del Ministro per gli affari europei, Enzo Moavero Milanesi, e del Ministro della giustizia, Anna Maria Cancellieri, il governo ha approvato uno schema di decreto legislativo, sul quale verranno acquisiti i pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari competenti, che definisce le sanzioni per chi violi quanto previsto dal Regolamento 1924/2006 in materia di indicazioni nutrizionali e sulla salute su prodotti alimentari.

Divengono comportamenti sanzionati l’impiego falso, ambiguo e fuorviante di tali indicazioni, nonché di quelle incomplete o che determinino incertezza, l’incoraggiamento al consumo eccessivo, i suggerimenti contrari alle regole della salute, lo sfruttamento di timori del consumatore. Al fine di non compromettere le politiche nutrizionali mirate a limitare il consumo di bevande alcooliche viene previsto che queste non potranno recare indicazioni che riguardino la salute.

L’etichettatura nutrizionale e riguardante la salute dei consumatori, oggi facoltativa, diverrà obbligatoria dal 13 dicembre 2016; tuttavia per chi decida di adottarla nel frattempo varrà fin da ora l’obbligo di conformarsi alle nuove regole sancite dal Regolamento europeo, più stringenti e rigorose rispetto a quelle già vigenti.

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