Legislazione

DECRETO SULLE CRISI DI MERCATO. ORA SPETTA AL PARLAMENTO

Un nuovo provvedimento è stato approntato dal Mipaf e varato dal Consiglio dei Ministri. Ci si augura che Camera e Senato, almeno stavolta, approvino velocemente una norma che potrebbe aiutare il settore primario del nostro Paese. Le reazioni delle associazioni di categorie sono caute, anche se ottimiste. A proposito, ma perchè si parla sempre e solo di ortofrutta?

19 febbraio 2005 | Ernesto Vania

“L’approvazione del decreto legge sulla crisi di mercato in agricoltura – afferma il Ministro Alemanno - è un risultato molto importante. Dopo che il precedente decreto era decaduto per l’ostruzionismo dell’Opposizione su norme non attinenti l’agricoltura, adesso siamo in grado di ripristinare l’intervento per fronteggiare il fenomeno per cui gli agricoltori in molte regioni d’Italia sono costretti a vendere sotto costo. Il decreto dovrà essere completato attraverso la conversione in legge, ma già tutela le risorse e introduce nuove norme nel controllo ortofrutticolo. Questo decreto leggeinsieme al decreto legislativo che stiamo preparando sulla regolazione di mercato e sul piano di settore per l’ortofrutta, dovrebbe consentirci di far uscire dalla crisi dei prezzi molte filiere di produzione agroalimentare, che tutt’oggi vivono la contraddizione di un’agricoltura pagata sotto costo e di prezzi crescenti a discapito dei consumatori.”

I commenti delle organizzazioni
“Un primo segnale della volontà di recuperare terreno su un problema sottovalutato. Il testo, tuttavia - spiega la Confagricoltura - è ancora assai lontano, sia in termini di risorse rese disponibili, sia di contenuti, rispetto all'ampiezza delle difficoltà che le aziende hanno dovuto affrontare nel 2004. Da un lato, occorrerà rafforzare l'impegno finanziario; dall'altro, introdurre un meccanismo concretamente praticabile di riconoscimento delle situazioni di crisi e per l'attivazione dei sistemi d'intervento conseguenti.”
Positivo, infine, per l'Organizzazione degli imprenditori agricoli, l'intervento sui controlli ortofrutticoli, che tende a ridare credibilità ad un'azione finora sottodimensionata, rispetto alle esigenze di un comparto che è costretto a fronteggiare, senza adeguate forme di tutela, la concorrenza di flussi d'importazione dalla più varia provenienza.

“Il Parlamento ha ora l'occasione di completare un provvedimento indispensabile per tradurre gli impegni assunti in interventi concreti necessari ad affrontare la grave crisi di mercato”. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare l'approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del decreto legge recante misure di sostegno al settore agroalimentare. Un settore colpito dalla crisi proprio in una fase di grande cambiamento a sostegno della competitività del Made in Italy.

“Speriamo che questa sia la volta buona e che non vi siano nuove spiacevoli sorprese - commenta la Cia-Confederazione italiana agricoltori - Il provvedimento era molto atteso dal mondo agricolo, in particolare dal settore ortofrutticolo che ha subito danni rilevanti per la perdurante crisi di mercato, con prezzi all’origine sempre più bassi. Nostro auspicio è che il decreto odierno non faccia la stessa fine del precedente che non è stato mai operativo ed è decaduto inspiegabilmente in quanto non approvato in tempo utile dal Parlamento. D’altra parte è indispensabile che si venga incontro alle impellenti necessità dei produttori agricoli che in questi ultimi mesi hanno dovuto fare i conti con una situazione di grave emergenza. Ora si tratta di intervenire in tempi rapidi per evitare che i riflessi sulle imprese agricole non assumano dimensioni sempre più allarmanti. Da qui la necessità che il provvedimento venga migliorato e reso operativo al più presto.”

Ortofrutta, solo ortofrutta?
Il Ministro e tutte le organizzazioni di categoria hanno fatto particolare riferimento al settore ortofrutticolo, valutando che le aziende più colpite dalle fluttuazioni dei prezzi sono proprio queste. Non hanno sicuramente tutti i torti. Le fluttuazioni di prezzo che abbiamo notato negli ultimi mesi ne sono la prova, inoltre l’elevata deperibilità di questi prodotti li rende particolarmente vulnerabili.
Ma non è solo l’ortofrutta, purtroppo, ad essere costretta a vendere le proprie derrate sottocosto. Penso anche alle aziende olivicole che, secondo un recente studio di Confagricoltura, hanno dovuto subire un ribasso del prezzo del 33%.
È proprio ora di allargare gli orizzonti e verificare lo stato economico di più comparti, evitando di rivolgere l’attenzione solo a quelli che fanno notizia.

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