L'arca olearia

Allarme giacenze di olio extravergine di oliva italiano: ai minimi storici

Allarme giacenze di olio extravergine di oliva italiano: ai minimi storici

Restano a disposizione solo 88 mila tonnellate di olio extravergine di oliva italiano a fine maggio, con un venduto con 15 mila tonnellate in un mese. Buono lo stock di olio biologico, Dop/Igp sotto le 10 mila tonnellate

12 giugno 2024 | T N

Restano 88 mila tonnellate di olio extravergine di oliva italiano in Italia di cui 47 mila tonnellate in Puglia, meno di 7 mila tonnellate ciascuna in Sicilia e Sardegna, e poi 7 mila tonnellate in Umbria e poco meno di 10 mila in Toscana, dove hanno sede le principali ditte imbottigliatrici.

Allarme giacenze di olio extravergine di oliva italiano: ai minimi storici

Sulla base di questi dati possiamo affermare che l’olio extravergine di oliva italiano è quasi finito. Lo sarà, tecnicamente, dalla metà di luglio quando cominceranno le difficoltà a reperire partite omogenee sufficientemente importanti, pari o superiori all’autobotte.

Questi dati spiegano anche la tendenza alla stabilità dei prezzi dell’olio extravergine di oliva nazionale, che si vende molto bene, non trovando giustificazioni al calo delle quotazioni per questa campagna olearia, ovvero fino all’esaurimento delle disponibilità per il mercato.

Nel solo mese di maggio sono state infatti vendute 15 mila tonnellate di olio extravergine di oliva italiano, con alcune cisterne che hanno viaggiato anche in direzione della Spagna. Le caratteristiche di qualità dell’extravergine italiano, in termini di fruttato, amaro e piccante, servono infatti a mascherare alcune problematiche sulla qualità sull’olio spagnolo.

Complessivamente dalla Puglia sono state vendute a maggio 7 mila tonnellate di olio extravergine di oliva. Con un simile trend a giugno e luglio, di fatto lo stock sarebbe intorno alle 30 mila tonnellate, corrispondenti allo zero tecnico, almeno per olio extravergine di oliva di buona qualità.

Restano ancora sufficientemente importanti le giacenze di olio extravergine di oliva biologico, a 21 mila tonnellate, con un venduto di 3 mila tonnellate in un mese, segnalando la difficoltà di questo segmento a seguire il trend dell’olio extravergine di oliva italiano convenzionale.

Vendite per circa 2 mila tonnellate in un mese di olio extra vergine di oliva a denominazione di origine, con lo stock che si porta sotto le 10 mila tonnellate. Di fatto escludendo la Puglia (con stock per 6 mila tonnellate tra Igp e Terra di Bari) e la Sicilia (con stock per 2 mila tonnellate circa tra Igp, Val di Marzara e Valli Trapanesi), le giacenze delle altre denominazioni di origine sono azzerate.

Dal punto di vista del mercato, quindi, gli operatori già si stanno concentrando sulla prossima campagna olearia, ma, se qualche movimento sull’olio da farsi un Spagna e Portogallo viene tentato, non è così in Italia dove si sta attendendo il riposizionamento dei prezzi in funzione del carico produttivo complessivo del bacino del Mediterraneo nel 2024/25.

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