L'arca olearia

UN OBIETTIVO PRIORITARIO? IL CONTENIMENTO DEI COSTI DI PRODUZIONE NELL'AMBITO DI UN'OLIVICOLTURA DI TIPO MODERNO. ESISTONO SOLUZIONI TECNICHE INNOVATIVE, BASTA CONOSCERLE

Il quadro della realtà presentato dal professor Riccardo Gucci. Le crescenti richieste di olio di oliva e la necessità di incrementare la competitività stanno determinando una riconversione produttiva degli oliveti. Sono tre le pratiche fondamentali su cui intervenire: potatura, raccolta e irrigazione

01 dicembre 2007 | Riccardo Gucci

Presentiamo qui di seguito l'intervento del professor Riccardo Gucci al convegno "La sfida della moderna Olivicoltura? Come progettare un profilo degli oli Extravergini adatto al mercato". Il convegno, tenutosi il 15 novembre scorso presso Fiera Milano-Rho, nell'ambito della ventiduesima edizione del Simei e della sesta di Enovitis, fa parte di una tra le tante iniziative dell'Unione Italiani Vini.
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Soluzioni tecniche innovative per il contenimento dei costi di produzione nell’olivicoltura moderna

L'olivicoltura è un investimento a lungo termine la cui redditività è fortemente condizionata dalle scelte aziendali, dal mercato e dallo sviluppo territoriale. E’, quindi, necessario considerare l’evoluzione del mercato dell’olio extra-vergine di oliva nonché le soluzioni tecniche di gestione e i diversi modelli di meccanizzazione oggi disponibili.
Le crescenti richieste di olio di oliva e la necessità di incrementare la competitività stanno determinando una riconversione produttiva degli oliveti, con la creazione di impianti moderni e sistemi di allevamento ad elevata efficienza in termini di aumenti di resa e di riduzione dei costi. Dato che solo circa il 4% dei grassi vegetali consumati nel mondo è costituito da olio di oliva e, considerate le sue qualità dietetiche, è ipotizzabile che vi siano ampi margini di espansione del mercato. In parallelo allo sviluppo di oliveti moderni vi è anche la necessità del mantenimento del patrimonio olivicolo nazionale, il cui valore non è solo paesaggistico, ma anche ambientale (e.g. protezione del suolo e regimazione idrica), per cui un aspetto importante è dato dalla flessibilità delle soluzioni proposte.

Ai fini della competizione sui mercati internazionali vi è l’esigenza di contenere i costi di produzione ed aumentare la produttività dell’oliveto e della manodopera. Obiettivi non secondari della moderna olivicoltura sono l’ottenimento di produzioni di elevata qualità, sia organolettica che analitica, e la riduzione dell’impatto ambientale dell’olivo, che occupa estensioni di territorio ben più ampie di altre colture arboree. La presente relazione affronta alcuni aspetti tecnici riguardanti l’esecuzione di tre pratiche fondamentali quali la potatura, raccolta ed irrigazione e propone soluzioni innovative facilmente trasferibili per l’incremento della competitività delle aziende olivicole.

Per quanto riguarda la riduzione dei costi di produzione, sensibili miglioramenti sono possibili intervenendo sulla raccolta e la potatura, le due principali voci di costo di gestione dell’oliveto. Entrambe queste pratiche colturali sono tuttora effettuate prevalentemente a mano con costi elevatissimi e problemi organizzativi e di sicurezza non trascurabili per le aziende. La riduzione dei costi di produzione nell’oliveto è ovviamente legata alla capacita di proporre soluzioni innovative sia nell’organizzazione che nell’esecuzione della potatura e della raccolta.
Sicuramente nell’insieme delle operazioni colturali dell’olivicoltura la raccolta delle olive è ancora oggi il punto critico della filiera di produzione di olive ed olio: i costi di raccolta costituiscono oltre il 50% del costo totale di produzione.
I risultati di diversi anni di sperimentazione in diverse realtà olivicole consentono di proporre soluzioni tecniche ed organizzative che riducono i costi di potatura e raccolta. In entrambi i casi è necessario che sia introdotta un’adeguata meccanizzazione.
Con alcune macchine vibro-scuotitrici del tronco si riesce a raccogliere fino a 250 kg olive all’ora per addetto, ma i risultati variano non solo a secondo delle caratteristiche tecniche della macchina, ma anche dalla tipologia di oliveto e dalla sua produttività. In ogni caso, se da un lato si è evidenziato che i migliori risultati si ottengono con impianti intensivi progettati e gestiti in funzione della raccolta, è evidente che l’organizzazione generale del cantiere incluso le operazione di disposizione dei teli, recupero del prodotto e movimentazione dei teli rappresentano il collo di bottiglia che deprime la produttività del cantiere di lavoro e contribuisce in modo elevato ai costi di raccolta.
Attrezzi agevolatori portati a mano possono aumentare del 50-60% la produttività dell’operatore giungendo fino a 25 kg di olive raccolte all’ora.
Per quanto riguarda la tecnica di potatura, i criteri che hanno guidato gli operatori nei decenni passati non sono più rispondenti all’attuale realtà socio-economica. Vi è, infatti, la necessità di semplificare le operazioni di potatura in modo da contenerne i costi e limitare il problema della reperibilità della manodopera specializzata. Sulla base del comportamento vegeto-produttivo e delle caratteristiche biologiche sono stati di recente proposti dei metodi di potatura “minima” che, invece di perseguire una forma definita, tendono a gestire la forma di allevamento nel modo più libero possibile per ridurre i costi di potatura e non deprimere la produttività dell’albero. Si è visto, infatti, che la forma di allevamento (incluso le forma a chioma libera) non influisce molto sulla produttività dell’albero, mentre può incidere notevolmente sul costo di potatura. In breve, la potatura minima consiste nel ridurre al minimo il numero dei tagli e nell’allungare ove possibile il turno di potatura in modo da mettere a punto le strategie più idonee a secondo della tipologia di impianto per minimizzare gli interventi, e quindi i costi di produzione, senza alterare la produttività e la qualità del prodotto. Nonostante la sostenibilità di tali tecniche e la possibilità di applicare i principi della potatura minima a qualsiasi situazione aziendale tali tecniche sono ancora poco conosciute e richiedono che siano inserite in modo organico in un modello gestionale complessivo. La messa a punto di modelli organizzativi e l’esecuzione della potatura, anche utilizzando attrezzi agevolatori che consentono di eseguire le operazioni da terra e accelerano il lavoro rappresentano, quindi, un’innovazione già oggi trasferibile, con opportuni accorgimenti. Un aspetto fondamentale appare quello della formazione della manodopera addetta alla potatura, che oggi risulta scarsa, non esperta e di età avanzata, per cui appare prioritario dedicare spazio anche ad azioni di divulgazione sul territorio regionale che consentano di mostrare i vantaggi economici di tali modelli.
Infine, la pratica dell’irrigazione, tradizionalmente non contemplata nell’olivicoltura da olio, ha oggi notevole importanza non solo negli oliveti intensivi ma anche in quelli con sesti di impianto tradizionali in quanto consente un notevole aumento della produzione di olio per unità di superficie e anche, gestita opportunamente, miglioramenti nella qualità dell’olio. In particolare, appare consigliabile l’irrigazione in deficit controllato che consente di ottenere i vantaggi produttivi e qualitativi della piena irrigazione ma con notevole risparmio di acqua ad ettaro.

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