L'arca olearia

Scende sotto le 100 mila tonnellate la giacenza di olio di oliva italiano

Scende sotto le 100 mila tonnellate la giacenza di olio di oliva italiano

Le vendite stabili sopra le 10 mila tonnellate, un trend che dovrebbe continuare o intensificarsi nelle prossime settimane, nonostante i prezzi stiano salendo a livelli record. Bene anche Dop/Igp e bio

19 maggio 2023 | T N

Le giacenze di olio extra vergine di oliva italiano a fine aprile, secondo i dati dell’Icqrf, scende sotto i 100 mila tonnellate, precisamente a 96.400 tonnellate, con un venduto di 11 mila tonnellate circa nel mese di aprile, in linea con il mese precedente.

Se i livelli di commercializzazione rimanessero ai livelli attuali a fine settembre le giacenze di olio italiano dovrebbero arrivare a circa 50 mila tonnellate, appena sufficienti a garantire l’approvvigionamento fino al nuovo raccolto.

In realtà i livelli di vendite potrebbero anche salire nelle prossime settimane, in virtù della scarsità di olio greco e della qualità scadente dell’olio spagnolo, fatti che obbligano l’industria a blend con percentuali più alte di olio italiano per ottenere un olio accettabile. Senza considerare che le vendite di olio italiano nella Grande Distribuzione stanno comunque andando bene, nonostante i rincari.

Giacenza di olio di oliva italiano ai minimi storici prima alla fine della campagna olearia

Le possibilità di approvvigionarsi di olio italiano ormai rimangono poche e sono confinate soprattutto alla Puglia, considerando che in Sicilia e Calabria restano circa 16 mila tonnellate, mentre in Puglia ne sono stoccate 43 mila, soprattutto a Bari e ad Andria.

Praticamente azzerate le scorte in Basilicata, nelle Marche e in Sardegna ma molto basse sono in tutte le regioni del centro-nord, con l’eccezione delle regioni dove si concentrano gli imbottigliatori oleari.

Intanto anche le giacenze di olio Dop/Igp scendono, ormai a 9000 tonnellate, quasi il livello  di stock fisiologico, che è tradizionalmente di 5000 tonnellate, limite sotto al quale è difficile trovare partite omogenee per la commercializzazione in volumi, specie all’estero. Prima della piena estate è lecito pensare che l’olio a denominazione di origine sarà in esaurimento.

Situazione migliore per l’extra vergine biologico. Ne restano giacenti 19 mila tonnellate e, con un ritmo di vendite di 2000 tonnellate al mese, si ripropone la situazione dell’extra vergine convenzionale, con scorte sufficienti a garantire la copertura tra le campagne olearie.

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