L'arca olearia

Boom di vendite dell’olio di oliva italiano a marzo

Boom di vendite dell’olio di oliva italiano a marzo

Dopo molte settimane di mercato bloccato ora i volumi di vendita sono in netta crescita: 12 mila tonnellate a marzo. Segnali positivi anche per biologico e soprattutto gli oli a denominazione d’origine. Listini in rialzo

14 aprile 2023 | T N

Con la fine delle scorte greche, ormai ridotte ai minimi termini, torna appetibile l’olio extra vergine di oliva italiano che a marzo fa segnare 12 mila tonnellate vendute, molte più delle 7-8 mila di febbraio e gennaio, secondo i dati Frantoio Italia dell’Icqrf.

L’aumento dei volumi venduti sta dando nuovamente fiato ai listini dell’olio nazionale, saliti a 6,30-6,35 euro/kg (sostanzialmente concordi il listino della Borsa merci di Bari e il Borsino dell’Olio di Teatro Naturale).

Si tratta di una risalita di 5-10 centesimi ma che fanno ben sperare per aumentare la marginalità per la filiera primaria in un’annata in cui il prezzo dell’olio iberico ha raggiunto i massimi ma che oggi sembra aver raggiunto i suoi massimi per l’olio commerciale (5-5,1 euro/kg secondo PoolRed) mentre permangono quotazioni alte per gli oli di migliore qualità (5.5-5,6 euro/kg secondo il Borsino di Teatro Naturale).

Dopo aver toccato il minimo storico a febbraio, con un differenziale prezzo di 50 centesimi o meno tra l’olio italiano e lo spagnolo, oggi la differenza si posiziona su circa 80 centesimi, ovvero un livello più fisiologico stando alle serie storiche.

Bene anche il mercato delle Dop/Igp e del biologico, con volumi venduti di 3000 tonnellate o più. Meglio le denominazioni di origine del biologico con quest’ultimo che ha ancora stock superiori a 20 mila tonnellate, il doppio delle Dop e Igp.

Peraltro, Toscano Igp a parte, si nota una sostanziale equivalenza degli stock tra le denominazioni pugliesi e quelle siciliane che, insieme, rappresentano quasi il 70% delle giacenze di olio nazionale Dop/Igp.

Situazione diversa se guardiamo al 100% italiano. A farla da padrona è la Puglia con 48 mila tonnellate in stock, quasi la metà del totale nazionale, contro le 10 mila della Sicilia e le 7 mila della Calabria. Si registrano stock praticamente azzerati in molte aree olivicole, dalla Sardegna alla Basilicata fino alle Marche, con livelli di 2-3 mila tonnellate anche in Campania e Abruzzo.

Nel complesso è ipotizzabile, con la ripresa dei flussi turistici, anche un aumento dei consumi, non più depressi dal caro energia, con benefici anche per l’olio nazionale. Improbabili impennate dei listini, sono possibili lievi ritocchi al rialzo ma soprattutto una riduzione degli stock significativa in vista della prossima campagna olearia.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

Nuovi attrattivi alimentari per migliorare l'efficienza della cattura massale contro la mosca dell'olivo

L'attrattiva delle esche alimentari per la cattura massale è altamente variabile e la loro performance relativa è influenzata da molti fattori. L'uso di attrattivi a base di farina d'insetti hanno catturato un numero significativamente più elevato di adulti di mosca dell'olivo

13 giugno 2025 | 16:00

L'arca olearia

Gli effetti della concimazione fogliare con biostimolanti organici sull'olivo

Questi biostimolanti, che generalmente comprendono peptidi, aminoacidi, polisaccaridi, acidi umici, sono direttamente assorbiti dalle piante, migliorando così la nutrizione minerale della pianta e aumentando la qualità e la produttività, anche sull'olivo

13 giugno 2025 | 15:00

L'arca olearia

Riconoscere l'origine dell'olio extravergine di oliva: un confronto tra isotopi stabili e sesquiterpene

Poiché il paese di origine influenza in modo significativo le preferenze dei consumatori sull'olio extravergine, ha un impatto sul prezzo di mercato, in particolare in Italia. Dare certezze attraverso analisi che stabiliscano l'origine in maniera certa è una priorità

13 giugno 2025 | 14:00

L'arca olearia

Stress idrico dell'olivo: meglio la pacciamatura organica dei teli in plastica

Lo stress da stress da siccità ha ritardato significativamente i parametri di crescita, ma l'accumulo di materia secca delle olive ha indicato il comportamento opposto. L'uso di pacciamature naturali è un buon modo per superare lo stress da siccità

11 giugno 2025 | 15:00

L'arca olearia

La lebbra dell’olivo: riconoscere i sintomi sul fiore e frutto

Le infezioni che causano lebbra dell’olivo possono interessare anche i fiori. Nessuna differenza tra le specie Colletotrichum, ad eccezione di C. theobromicola, che ha causato la maggiore gravità nella fase di olive verdi

10 giugno 2025 | 14:00

L'arca olearia

Usare l'azoto in frantoio per migliorare la durata degli oli extravergine di oliva

Occorre ottimizzare l’utilizzo del gas inerte esaminando gli effetti dell’insufflazione, su decanter e separatore verticale, rispetto a un sistema senza l'uso di azoto in linea

10 giugno 2025 | 12:00