L'arca olearia
Si ferma la commercializzazione di olio di oliva italiano

Commercializzate solo 9000 tonnellate di olio di oliva italiano a febbraio. Il peggior dato dell’ultimo triennio. Soffrono anche l’olio biologico e quello a denominazione di origine
24 marzo 2023 | T N
Le giacenze di olio di oliva italiano a fine febbraio sono appena sotto le 120 mila tonnellate, con un commercializzato di sole 9 mila tonnellate nel mese. Si tratta del peggior dato nel periodo dell’ultimo triennio.
Si ferma la commercializzazione di olio di oliva italiano a febbraio
In Puglia è presente quasi la metà dell’olio disponibile per il mercato, 55 mila tonnellate, gran parte del quale diviso tra Bari e Barletta-Andria-Trani. Le vendite sono state pari a 5mila tonnellate.
Molto meglio le vendite di olio siciliano, pari a circa 2mila tonnellate, che fanno scendere la giacenza a 11 mila tonnellate circa.
Ferme invece le vendite in Calabria che ammontano a febbraio a poche centinaia di tonnellate, per una giacenza che è appena inferiore alle 8mila tonnellate.
Una situazione di stallo che si riflette anche sui prezzi che oscillano dai 6,15 ai 6,25 euro/kg per l’extra vergine di migliore qualità nella rilevazione della Camera di Commercio di Bari del 21 marzo, 5,75-5,85 euro/kg per l’olio standard commerciale. Si tratta delle stesse quotazioni di fine 2022.
La situazione appare difficile anche per l’olio extra vergine di oliva biologico, con vendite per 2500 tonnellate e giacenze a 24 mila tonnellate. Anche per il biologico i prezzi sono stabili a 6,5-6,7 euro/kg.
Al contrario di altre occasioni a soffrire è anche il segmento che ha garantito il miglior valore aggiunto negli anni passati, quello delle Dop/Igp. Anche le vendite di questi oli sono state modeste, pari a 2500 tonnellate. Poche centinaia di tonnellate vendute per ogni Regione italiana, con prezzi stabili o in leggera discesa per molte Dop e Igp. Se il calo per le denominazioni siciliane è del 2-3%, quello della Dop Riviera dei Fiori ligure è stato del 4%, sintomo evidente che le difficoltà commerciali non riguardano una sola parte dell’Italia.
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