L'arca olearia

La produzione di olio di oliva italiano a dicembre ferma a 30 mila tonnellate

La produzione di olio di oliva italiano a dicembre ferma a 30 mila tonnellate

Record negativo per la produzione di olio extra vergine di oliva italiano a dicembre, secondo i dati di Frantoio Italia. A disposizione del mercato poco meno di 140 mila tonnellate. Quasi 30 mila di olio bio

18 gennaio 2023 | T N

Ha toccato un record negativo la produzione di olio extra vergine di oliva in Italia a dicembre 2022, con circa 25-30 mila tonnellate prodotte. Lo si desume dai dati Frantoio Italia dell’Icqrf.

Infatti la giacenza a fine dicembre era di 137 mila tonnellate, mentre al 30 novembre era di 124 mila tonnellate. Ovvero circa 13 mila tonnellate di differenza a cui vanno aggiunte le vendite media del periodo, nell’ordine di grandezza delle 10-12 mila tonnellate. Se ne deduce che la produzione di olio extra vergine di oliva nazionale a dicembre è stata di 25-30 mila tonnellate, a voler essere ottimisti.

Si tratta di un record negativo dato soprattutto dalle condizioni meteo che hanno favorito gli attacchi tardivi di mosca delle olive, con conseguente cascola di prodotto. Non solo, le alte acidità fatte registrare a dicembre, tale che alcune produzioni sono state declassate a vergine o lampante, hanno fatto desistere dalla raccolta molti olivicoltori.

E’ anche così che si spiega come la giacenza di olio extra vergine di oliva nazionale sia cresciuta di sole seimila tonnellate a dicembre in Puglia, di sole 500 tonnellate in Calabria e addirittura sia diminuita di qualche centinaio di quintali in Sicilia.

A deludere gli olivicoltori anche le quotazioni delle olive che hanno raggiunto record negativi a dicembre, nell’ordine dei 60-80 euro/quintale a seconda della qualità e sanità dei frutti.

Al contrario di quanto sta accadendo in Spagna, infatti, una giacenza di 120-130 mila tonnellate è giudicata sufficiente a garantire l’approvvigionamento agli imbottigliatori, anche stante il prezzo di circa 6 euro/litro che tende a deprimere i consumi internazionali. Non si è quindi innescata una riconcorsa al rialzo dei prezzi come accaduto in altre annate di scarica in Italia.

Ancor più deludente il mercato dell’olio biologico, con giacenze che a fine dicembre sfiorano le 30 mila tonnellate, in aumento del 10% circa rispetto a novembre. In particolare proprio su tale olio premium il mercato appare assolutamente fermo, con pochissimi scambi.

Situazione analoga anche per gli oli Dop e Igp che registrano un aumento delle giacenze di 2000 tonnellate da novembre a dicembre, sfiorando le 20 mila tonnellate di giacenza.

Il mercato, insomma, al momento non sembra premiare il Made in Italy olivicolo-oleario.

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