L'arca olearia

Nasce il primo Parco degli Olivi dedicato alla biodiversità

Nasce il primo Parco degli Olivi dedicato alla biodiversità

Ottanta le piantine messe a dimora a rappresentare le 20 varietà del Molise, raccolte tutte in un parco cittadino che sarà liberamente fruibile dalla cittadinanza. Un inno alla biodiversità olivicola a Termoli

04 novembre 2022 | Pasquale Di Lena

È, quello inaugurato domenica a Termoli, il primo Parco urbano dedicato alla biodiversità olivicola regionale, realizzato in Italia, a conferma di un Molise piccolo grande laboratorio nel campo dell’olivo e dell’olio. Dopo Larino, nel 1994, culla dell’Associazione Nazionale delle Città dell’Olio e città della biodiversità olivicola con la sua “Gentile” e le altre sue varietà, e, dopo Venafro sede, dal 2008, del primo, ancora unico al mondo, parco dedicato all’olivo, il “Liciniano” oggi “Aurino”, e alla storia della qualità dell’olio italiano con la fama ai tempi dell’impero romano, ecco un altro risultato importante che conferma il Molise come il laboratorio dell’Olivo e dell’olio. C’è da dire che il Parco di Venafro è un’idea partita, grazie alle Città dell’Olio, da poco costituite, nel 1996 con una proposta di legge, e che Venafro, con il suo Parco, è nel primo elenco nazionale dei Paesaggi storici rurali, riconosciuti con Decreto n 6419 del 20 Febbraio del 2018.

Il Parco degli Olivi - nato domenica come straordinaria passeggiata delle 176 organizzate dalle Città dell’Olio, partecipate da oltre 35mila persone – è un riconoscimento dovuto al patrimonio italiano della biodiversità olivicola, primo al mondo con le sue 600 e più varietà sparse sulle 18 regioni olivetate. Un tesoro straordinario, una ricchezza immensa di biodiversità per lungo tempo sottovalutata, che ha trovato nella nascita delle Città dell’Olio la grande attenzione che meritava. Questo per dire che non è per niente casuale che il promotore dell’iniziativa di Termoli sia stato il vicepresidente nazionale delle Città dell’Olio, Nicola Malorni, grazie al coinvolgimento e sostegno del governo della sua città guidato dal sindaco Francesco Roberti. Nicola Malorni, lo psicanalista promotore e animatore instancabile di altre iniziative del “laboratorio Molise”, che danno immagine ai territori olivetati ed ai grandi oli molisani e italiani, quali: la nascita della Kairos, la cooperativa sociale che ha inaugurato nel 2019 l’olivicoltura sociale attraverso la produzione dell’olio ASPEm da parte di donne che hanno subito violenza; la scoperta di “Fausto”, l’olivo martoriato da un fulmine, autentico simbolo di resilienza e protagonista del cortometraggio “Gocce”, firmato dal molisano Simone D’Angelo, che sta riscuotendo un grande successo.

Un inno alla vita, il Parco degli Olivi, visto che la biodiversità, maltrattata e sempre più ridotta dal tipo di sviluppo (-70%), è un tema di grande attualità e la sua rinascita speranza certa nel domani se ne riconosciamo il valore e ad essa dedichiamo l’attenzione che merita. L’abbraccio di tutti noi presenti ha avuto il significato di amore per l’olivo, la pianta sacra, e di protezione del parco appena nato un grande libro aperto, soprattutto per le nuove generazioni, che vuole ridare i valori rubati dal dio denaro, il grande divoratore, nel tempo che viviamo, della biodiversità. Come dire un senso alla vita, che l’olivo e l’olio ben rappresentano con la bellezza e la bontà.

A proposito di bontà l’inaugurazione del Parco è stata anche una buona occasione per una lezione importante sui caratteri dell’olio, tenuta da un maestro degustatore, Benedetto Salvatore, che è anche un bravo produttore in quel di Lupara, e la degustazione di due oli novelli, ossia di due territori differenti: i 500 metri de il Monte di Larino e quello che guarda da vicino il mare e, insieme, di due diverse varietà dal fruttato diverso. Due oli, entrambi adatti a spiegare i caratteri e, con essi, i diversi usi in cucina e a tavola. Una bella festa che ha preso il via con la benedizione di Padre Enzo Ronzitti, parroco della Chiesa SS. Pietro e Paolo, poco lontana, che ha spiegato la sacralità dell’olivo e la centralità dell’olio e del vino nella liturgia.

Ottanta le piantine messe a dimora a rappresentare le 20 varietà, con il riconoscimento prossimo della cultivar autoctona “Fumo di Guardialfiera”, che meritano di essere tutte citate: la “Gentile di Larino”, la più diffusa (1/4 del 1,5 milioni di olivi), che dall’area di Venafro e delle colline del fiume Volturno (Aurina, Paesana bianca, Paesana nera, Olivastro d’Aprile, Olivastro dritto e Rossuola), passano nell’area del torrente Verrino (Olivetta nera) lungo il fiume Trigno e delle colline interne(Gentile di Mafalda, Cerasa e Olivastro di Montenero di Bisaccia), passano nel Basso Molise e Valle del Biferno (Gentile, Salegna o Saligna e Oliva San Pardo di Larino, e, appena, sarà ufficializzato il suo riconoscimento, la cultivar “Fumo di Guardialfiera”), per raggiungere, non lontano, Rotello, Colletorto e la Valle del Fortore (Rosciola e Cellina di Rotello; Cazzarella, Oliva nera di Colletorto e Rumignana) e chiudere con lo “Sperone di gallo” nel cuore del Sannio. Un totale di 20 cultivar autoctone sparse sul territorio di una regione segnata per il 53% da montagne, che vuol dire poco più di 2mila Km² dei 4.439 censiti che rappresentano il territorio regionale. Un patrimonio importante di biodiversità messo in discussione, anche nel Molise, dall’incalzare degli oliveti superintensivi con le sue tre varietà spagnole, quella greca e, ultima, la “Lecciana” italiana. Un non senso visto il fallimento e i disastri dell’agricoltura industrializzata e, visto anche, il ruolo di difesa del terreno dalle frane dell’olivo, il bisogno di acqua e la distruzione, con la macchina cavalcatrice dei filari, di nidi di uccelli e altra biodiversità animale.

Il Parco degli olivi e le sue finalità, soprattutto quella di essere un libro aperto per la lettura dei valori che servono a vivere per tornare a lasciare la migliore delle eredità alle nuove generazioni, la biodiversità e, con essa la bellezza del paesaggio, la salute nostra e dell’ambiente, la serenità del clima e il ritorno alle stagioni. In pratica un domani che fila per tutti liscio come l’olio.

Potrebbero interessarti

L'arca olearia

L’effetto del caolino contro la mosca dell’olivo

Dagli effetti fisici al comportamento di ovideposizione della mosca dell’olivo fino all’inibizione del comportamento alimentare e della mobilità. Importante sviluppare protocolli di applicazione adattati alle diverse condizioni geografiche, dall’1,5 al 5% di concentrazioni di caolino

18 luglio 2025 | 17:00

L'arca olearia

L’influenza della temperatura massima sulla crescita dell’olivo e la produzione di olive

La temperatura ottimale per la fotosintesi è compresa tra 15 °C e 30 °C. Il perimetro annuale del tronco, la crescita annuale e l'efficienza produttiva erano correlati negativamente con la temperatura massima in aprile-settembre

18 luglio 2025 | 16:00

L'arca olearia

Gestione delle erbacce in oliveto: l'effetto dell’inerbimento sulla produzione di olive e fertilità del suolo

L’inerbimento migliora la biodiversità e la salute del suolo senza compromettere la produzione di olive. E’ una promettente alternativa alla lavorazione del terreno, sostenendo sia gli obiettivi agroecologici che agronomici

18 luglio 2025 | 15:30

L'arca olearia

Le strategie di adattamento dell’olivo a Xylella fastidiosa

Rispetto al 2016, la risposta dell’olivo all’infezione in dieci anni ha mostrato strategie di adattamento: significativa riduzione del diametro e della frequenza dei vasi xilematici nei rami di un anno, nonché un cambiamento nella posizione dei vasi e nel numero di vasi xilematici isolati

18 luglio 2025 | 15:00

L'arca olearia

L’analisi sensoriale degli oli d’oliva

Ecco perchè l'analisi sensoriale dell'olio di oliva vergine effettuata da un panel diventa una prova analitica a tutti gli effetti. Le persone che partecipano al Panel test sono istruite ed allenate a memorizzare modelli positivi e negativi dell’olio

18 luglio 2025 | 14:00 | Giulio Scatolini

L'arca olearia

Il mercato dell’olio di oliva italiano è fermo: servono interventi urgenti

In un quadro competitivo sempre più complicato per la filiera olivicola nazionale serve un accesso agli scaffali della Grande Distribuzione, un percorso agevolato che la politica deve facilitare. L’interrogazione parlamentare del responsabile agricoltura di Forza Italia, Raffalele Nevi

18 luglio 2025 | 13:00