L'arca olearia

IL MERCATO DEGLI OLI D’OLIVA E’ STAGNANTE, POCHI SCAMBI ED E’ BASSA LA PROPENSIONE A FARE STOCK, IN PREVISIONE DI UNA DISCESA DEI PREZZI E DI UNA CAMPAGNA ECCEZIONALE

Un filo d’olio e molta cautela. Questo sarà, molto probabilmente, lo scenario dei prossimi mesi, Nel primo bimestre del 2007, intanto, l’Italia oliandola arretra, a beneficio di altri Paesi produttori. Le importazioni di oli di oliva hanno infatti ripreso a correre, registrando su base annua un aumento dell'8%, a fronte di una diminuzione dell’export

30 giugno 2007 | T N

Nel primo bimestre 2007, secondo le elaborazioni Ismea dei dati Istat, le importazioni nazionali di oli di oliva hanno ripreso a correre, registrando su base annua un aumento dell'8%.
Pesante invece l'andamento dell'export, che nello stesso periodo ha registrato una contrazione del 9,5%, con riduzioni di oltre il 5% per gli oli vergini e extravergini.
La bilancia commerciale ha chiuso i conti del primo bimestre con un disavanzo valutario di 27,6 milioni di euro.

A commentare questi negativi dati per Teatro Naturale, il nostro esperto di mercato di oli d’oliva: Marcello Scoccia.

“A fronte di prezzi assolutamente concorrenziali – ci ha detto Scoccia – la qualità delle produzioni di alcuni Paesi produttori è decisamente aumentata. La mosca olearia ha inflitto meno danni e gli standard qualitativi per la nostra industria e gli imbottigliatori erano pienamente rispettati. Considerando che la produzione italiana è assolutamente insufficiente per soddisfare anche solo la domanda interna è ovvio che siano aumentate le importazioni, in particolare dalla Tunisia.

“Sul versante dell’export sarei invece più cauto – continua Scoccia - Una lieve diminuzione dell’export, causata soprattutto dalle alte quotazioni dell’extra vergine, c’è stata, ma si è trattata di un piccolo assestamento, nell’ordine del – 1-2%, non certo del terremoto delineato dall’Ismea. Un – 5% sarebbe un segnale negativo tanto importante da non poter essere trascurato, da parte di nessun operatore del settore.”

Prosegue il ribasso dei prezzi
Dopo una certa euforia nelle prime fasi della campagna, da ormai qualche mese, stiamo assistendo a un continuo calo delle quotazioni dell’extra vergine d’oliva.

“I prezzi d’inizio campagna – conclude Scoccia – erano eccessivamente alti, oggi le quotazioni stanno progressivamente diminuendo. Si tratta di cali quasi impercettibili ma costanti. Gli scambi ristagnano anche perché i buyers scommettono su una riduzione ulteriore dei prezzi. Le primissime previsioni sulla prossima campagna olearia sono decisamente incoraggianti, anche se si tratta di valutazioni preliminari, certo non affidabili. Si vocifera di una produzione record in Spagna e ottimi livelli anche nel resto del bacino del Mediterraneo. Se tali tendenze risultassero confermate, si assisterebbe a un’ulteriore discesa delle quotazioni.”

La tendenza al ribasso dei prezzi sui mercati internazionali ha comportato, e forse porterà ancora, un netto calo dei corrispettivi monetari.
Nonostante infatti i maggiori flussi in entrata, la spesa per le importazioni si è ridotta, rispetto ai primi due mesi del 2006, del 31%, mentre l'export ha accusato in termini monetari una flessione del 27%.

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