L'arca olearia
Giacenze finali di olio di oliva appena sopra le 700 mila tonnellate a fine campagna

La Commissione fornisce un aggiornamento sulla situazione di mercato ad aprile, con dati non sempre lusinghieri: finita la quota di importazione a dazio zero dalla Tunisia mentre l’export vacilla
20 maggio 2022 | T N
Gli ultimi dati della Commissione europea, riferiti ad aprile, delineano un quadro in chiaroscuro per il settore olivicolo-oleario.
Iniziamo da una proiezione della campagna olearia con una produzione finale, nel 2021/22, stimata in 2,253 milioni di tonnellate, con 200 mila tonnellate di import, 780 mila tonnellate esportate fuori dall’Unione europea e poco più di 1,5 milioni di tonnellate di consumi interni. Il risultato aritmetico è che si concluderà la campagna olearia con giacenze per poco più di 700 mila tonnellate.
Tutto questo mentre, per il sesto anno consecutivo, le importazioni di olio di oliva dalla Tunisia a dazio zero fanno registrare il tutto esaurito. Sono infatti state avviate domande di importazione per tutta la quota di 56.700 tonnellate.
Nel periodo ottobre 2021 – gennaio 2022, invece, l’export di olio di oliva verso Paesi terzi è andato in sofferenza, facendo registrare un calo di quasi il 10%. Regno Unito, Brasile e Australia hanno fatto registrare tutti cali oltre il 20% mentre anche il più importante mercato oleario mondiale, gli Stati Uniti, hanno fatto segnare un – 14%. Uniche note liete in controtendenza il far east con Cina e Giappone che hanno importato sempre più olio europeo.
Un quadro complicato per l’Italia anche alla luce del fatto che si è ridotto significativamente il divario di prezzo tra l’extra vergine nazionale e quello di altre origini.
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