L'arca olearia
Cominciano a diminuire le giacenze di olio extra vergine d'oliva italiano
Gli stock arretrano di tremila tonnellate rispetto a gennaio. Anche le giacenze degli oli Dop e Igp diminuiscono di eguale quantità, segnale di una forte vitalità per questo segmento
11 marzo 2022 | T N
Le giacenze di olio extra vergine di oliva italiano scendono a 162 mila tonnellate rispetto alle 165 mila di gennaio, secondo l'ultimo Rapporto della Repressione Frodi.
Praticamente immutate le giacenze in Calabria e Sicilia, rispettivamente di 15 e 13 mila tonnellate. La gran parte della riduzione delle giacenze è localizzata in Puglia, con gli stock passati da 86 a 84 mila tonnellate. L'ulteriore diminuzione è ripartita tra le varie altre Regioni.
Dinamico il mercato delle denominazioni di origine in questo mese con una riduzione delle giacenze pari a quella dell'olio extra vergine di oliva italiano. Gli stock sono infatti passati da poco più di 20 mila tonnellate a poco meno di 17 mila tonnellate. I cali maggiori riguardano la Dop Terra di Bari per 900 tonnellate. Buone anche le vendite di Igp Puglia, per poco più di 100 tonnellate. Ottimo risultato anche per le denominazioni siciliane che hanno visto calare le giacenze di 700 tonnellate, equamente divise tra Igp Sicilia e Dop Val di Mazara e Valli Trapanesi. Quasi 100 tonnellate sono le vendite di olio di Calabria Igp.
In netta controtendenza le vendite di olio biologico, con giacenze calate di sole 400 tonnellate, restando quindi sopra le 36 mila tonnellate, segno evidente di una difficoltà di questo segmento.
I dati non risentono ancora degli influssi della guerra ucraina e ne sono testimonianza i listini che a febbraio sono rimasti sostanzialmente immobili mentre si stanno rialzando, su tutte le merceologie solo negli ultimi giorni. Gli scambi sono stati decisamente più importanti con un trend in salita rapida, di 20-30 centesimo a chilo di olio nel giro di una settimana. Un trend che potrebbe persino perdurare nel caso la guerra in Ucraina si prolungasse.
Potrebbero interessarti
L'arca olearia
La gestione dell’occhio di pavone dell’olivo: ecco come ridurre i trattamenti necessari
Intervenendo al momento opportuno contro l’occhio di pavone, l’efficacia non è inferiore al livello di controllo della malattia raggiunto da 9 trattamenti consecutivi in una stagione. La gestione della patologia deve essere annuale
17 dicembre 2025 | 11:00
L'arca olearia
I coadiuvanti per l'estrazione dell'olio d'oliva: aumentare l'efficiacia di estrazione del 2%
L'uso di coadiuvanti migliora la resa di estrazione dell'olio d'oliva. La valutazione sensoriale ha dato lo stesso risultato per tutti gli oli non importa se è stato utilizzato o meno un coadiuvante, indicando che questi composti agiscono solo fisicamente sul processo di estrazione
16 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
L'utilizzo dell’inerbimento su olivo per ripristinare la fertilità dell'azoto nel suolo delle zone aride
L'olivo inerbito ha ripristinato la fertilità dell'azoto nel suolo con le riserve di azoto più elevate dopo 18 anni, compreso l'azoto totale. Le scorte di azoto minerale sotto l'olivo inerbito sono aumentate costantemente
15 dicembre 2025 | 14:00
L'arca olearia
Comunità batteriche sintetiche per difendere l'olivo
Assemblate due SynCom, ovvero comunità batteriche sintetiche, formate da tre batteri ciascuno, selezionati per la loro stabilità, sinergie funzionali e potenziale di biocontrollo. La nuova frontiera è la gestione funzionale del microbioma vegetale
14 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
L'influenza della raccolta tardiva delle olive sulle composizioni di acidi grassi, sui composti fenolici e sugli attributi sensoriali dell'olio d'oliva
Ritardare troppo la raccolta delle olive aumenta l'acido palmitico, l'acido stearico, l'acido linoleico e in generale il tenore di acidi grassi polinsaturi nell'olio d'oliva. In calo anche il contenuto fenolico e di acido oleico
13 dicembre 2025 | 12:00
L'arca olearia
La relazione tra mosca olearia e lebbra dell’olivo
La Grecia sta sperimentando una recrudescenza della lebbra dell’olivo che sta facendo nascere miti e leggende metropolitane. Gli agronomi della Messina hanno deciso di fare chiarezza
13 dicembre 2025 | 10:00