L'arca olearia

UNA INGLORIOSA FINE PER L'ISTITUTO SPERIMENTALE PER L'ELAIOTECNICA CHE ANDRA' PROBABILMENTE SVENDUTO A PALAZZINARI E SPECULATORI. STA PER CHIUDERE UN PILASTRO DELLA RICERCA OLIANDOLA DEL NOSTRO PAESE

La ricerca in Italia oramai è in sottotono. In sottotono è anche quella per l’olio di oliva. E pensare che fu proprio a Città S. Angelo che Mario Solinas elaborò la valutazione organolettica dell’extra vergine. Lo studio, la ricerca, la capacità di validi studiosi, i mezzi tecnologici ultramoderni dei quali è dotato l’Istituto portarono a conquiste di grande valenza in campo mondiale

16 giugno 2007 | Ivo Zimarino

In un momento in cui l’olio extra vergine di oliva assurge a tutela delle patologie dell’uomo, viene esaltato e giustamente rivalutato nella dieta alimentare, il massimo centro di ricerche e di studio dell’olio extra vergine di oliva d’Italia si avvia a cedere in pasto ai “palazzinari” la propria moderna struttura della ricerca scientifica nazionale.

L’attesa dei costruttori è morbosa per la disattivazione e per la probabile svendita del complesso di Città S. Angelo e della sua azienda agraria dove poter speculare per la costruzione di abitazioni di grosso livello per ville e giardini di alta classe.

In contrada Fonte umano di Città S. Angelo, nei pressi di una nota clinica privata, si sta sviluppando un’area di forte espansione immobiliare, ormai da tempo, che fa gola a molti costruttori.

Immagine tratta da Google Maps

Nel non molto lontano 1972 sorgeva, grazie alla lungimiranza dell’allora Ministro all’Agricoltura Lorenzo Natali, scippato alla concorrente Puglia, l’Istituto Sperimentale per la elaiotecnica, uno dei 22 prestigiosi centri di ricerca del Ministero dell’Agricoltura destinato allo studio ed alla ricerca sull’olio extra vergine di oliva. Una struttura che ha costituito nel tempo onore e vanto all’ Abruzzo, produttore di un olio di oliva di grande classe e qualità.

L’ente è dotato di un plesso di grandi dimensioni all’interno del quale trovano spazio attrezzature di laboratorio ultramoderni (gascromatografi, Risonanza Magnetica Nucleare, ecc.) nonché un college in completo (voluto) abbandono da anni. Possiede una azienda agraria di circa 23 ettari ad oliveto, con una olivoteca di oltre 100 cultivars di olivo nazionali ed internazionali. Inoltre ha una superficie a vigneto di circa 7 ettari in completo abbandono.

Lo studio, la ricerca, la capacità di validi studiosi, i mezzi tecnologici ultramoderni dei quali è dotato l’Istituto portò ad una conquista di grande valenza in campo mondiale.
Sì, è proprio nell’Istituto Sperimentale per l’elaiotecnica di Città S. Angelo che viene messo a punto una metodica fortemente innovativa che ha conquistato l’intero pianeta e che ha rivoluzionato tutto il sistema. Non più la sola determinazione chimica dell’olio extra vergine di oliva espresso in acidità, ma qualcosa di più scientifico, di più avveniristico, di più moderno, consistente nella “valutazione organolettica” che ha poi aperto la strada ai valori alimentari dell’olio extra vergine di oliva. E sempre in Abruzzo che l’Università d’Annunzio di Chieti-Pescara, grazie alla sensibilità del Magnifico Rettore Prof. Franco Cuccurullo, nel 2000 ha voluto codificare questo aspetto in un congresso internazionale dal titolo “Olive oil veel being and ageing” (olio di oliva benessere ed invecchiamento).

Ed è stato appunto un valido studioso dell’olio di oliva, già direttore di quell’Istituto, a “costruire” la valutazione organolettica dell’olio extra vergine di oliva: il prof. Mario Solinas, conosciuto in tutto il mondo dell’olio di oliva.
Quella ricerca e quella metodica hanno avuto un riconoscimento internazionale la cui formula ha acquistato la denominazione codificata del “panel test”. Ed allo studioso Mario Solinas, direttore dell’Istituto di Città S. Angelo, è stato dedicata la prima sala di assaggio internazionale, appunto del “panel test”, presso la prestigiosa sede extraterritoriale del Consiglio Oleicolo Internazionale a Madrid, in Spagna, una emanazione dell’Onu, sorto per la difesa e per la diffusione dell’olio extra vergine di oliva nel mondo.

Ed ora quel complesso che ha ospitato “tanto nomine” verrà azzerato forse per far posto ad una serie di costruzioni e ad una cementificazione che prosegue inesorabile. La prima area in attenzione potrebbe essere quella che si sviluppa ai lati del plesso edilizio, come evidenziato nella foto, magari con la solita formula dell’accordo di programma.

Ma chi ha il compito di salvare e rigenerare un ente di tanto valore? La struttura è abbandonata e sono solo tre gli ultimi ricercatori rimasti nell’Istituto. La ricerca in Italia oramai è in sottotono. In sottotono è anche quella per l’olio extra vergine di oliva, settore che oramai sta esplodendo, come alimento e come prodotto dietetico, preventivo e terapeutico per le malattie cardiovascolari e tumorali.

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