L'arca olearia

FRANTOI AZIENDALI A CONFRONTO. PREGI E DIFETTI, CARATTERISTICHE E QUALCHE RIFLESSIONE PER COMPIERE UNA SCELTA CONSAPEVOLE, CHE SIA DAVVERO A MISURA D’IMPRESA

Rispetto a qualche anno fa l’offerta di frantoi con capacità lavorativa dai tre ai sette quintali/ora è notevolmente aumentata, frutto di un maggiore interesse delle ditte costruttrici per questa nicchia di mercato che si sta consolidando, senza avere la pretesa di scalzare i frantoi industriali che operano conto terzi

26 maggio 2007 | Vincenzo Zerilli

Il frantoio assume differenti definizioni in funzione dell’allocazione e della capacità lavorativa oraria. In base all’allocazione si definisce “Frantoio Aziendale” quando, indipendentemente dalla tipologia e dalla capacità di lavoro oraria, esso trova collocazione presso l'azienda olivicola, la cui capacità lavorativa giornaliera è pari o leggermente superiore alla quantità di olive raccolte giornalmente, escludendo di conseguenza la lavorazione di olive a terzi; mentre si definisce “Frantoio Industriale”, quello volto alla lavorazione del prodotto a terzi.

Tra i modelli di Frantoio Aziendale la capacità di lavoro è variabile a seconda le dimensioni delle aziende, quindi mentre per la realtà italiana mediamente un frantoio aziendale ha una capacità di lavoro che va dai 3-4 ai 5-7 q.li/h, in altre realtà, esempio la Spagna, dove le aziende sono molto più estese di quelle Italiane, si trovano frantoi aziendali mediamente di 15-20 q.li/h.

Il mercato, ormai offre frantoi aziendali sempre più professionali, indicati per aziende medio-grandi dove si persegue prettamente il tornaconto economico nella scelta del frantoio.

I frantoi aziendali sono nati su spinta delle aziende, essenzialmente per due motivi di base, il primo per la produzione dell'olio di qualità, non sempre realizzabile nei frantoi sociali, il secondo per motivi economico-logistici cioè eccessiva distanza tra l'azienda olivicola e il frantoio sociale.
In Italia, visto l’elevato numero di frantoi sociali (più di 6000 impianti) disseminati in tutto il territorio, il motivo per cui le aziende olivicole decidono di impiantare un frantoio aziendale sta prettamente nel fatto di ottenere un olio di qualità superiore. Infatti chi decide di acquistare un frantoio per la propria azienda o già commercializza o è prossimo alla commercializzazione.

Inserire nella propria azienda un frantoio ha lati positivi e lati negativi.
Di positivo si ha la possibilità di annullare i tempi di attesa, annullare i costi di trasporto e di lavorazione, raccogliere le olive e gestire la lavorazione a proprio piacimento, migliorare la qualità del prodotto.
Di contro è necessario un notevole capitale iniziale per affrontare l’acquisto, che verrà ammortizzato negli anni, è indispensabile la collocazione presso uno stabile aziendale che oltre ad avere delle dimensioni minime, è anche necessario che risponda ai requisiti igienico-sanitari, infine è fondamentale avere dimestichezza con le macchine in genere e con la conoscenza tecnica del processo di lavorazione.
Al di la degli aspetti positivi o negativi, l’introduzione di un frantoio in azienda è motivo di crescita, quindi è un fatto positivo.
Prima di acquistare un frantoio è bene consultare tutte le aziende per vedere cosa propongono. E’ anche utile sapere che, con molta probabilità, il primo impatto lo avrete con un rappresentante o un manager del reparto commerciale.
Poiché, oltre a spendere dei soldi, vi interessa avere delle macchine che vi permettano di estrarre un ottimo olio, il consiglio è di guardare per ultimo al prezzo della macchina. Quindi, vi serve, prima di tutto, un professionista che vi presenti le macchine sotto il profilo tecnico.
Oltre ai soliti depliant, chiedete dei manuali delle macchine, fatevi indicare un frantoio di loro istallazione, sicuramente capirete meglio tramite l’esperienza diretta degli altri come funziona una determinata macchina. Chiedete se il tipo di frantoio che vi stanno proponendo è stato oggetto di prove presso Università o Centri di Ricerca e se al riguardo vi sono dei lavori, articoli o pubblicazioni. Domandate che garanzie e che tipo di assistenza tecnica vi offrono sul prodotto. Fatto tutto questo, allora potete chiedere il prezzo.
Nella scelta di un frantoio cercate di preferire varie alternative di frangitura, vi sconsiglio le molazze, tranne per alcune cultivar che hanno note di piccante e amaro abbastanza pronunciate, tra le gramole preferite quelle chiuse a quelle aperte, magari con la possibilità di lavorare sotto azoto, che siano facilmente ispezionabili e lavabili, tra i decanter privilegiate quelli che hanno i percorsi e i fori di uscita olio più lontano possibile dai cuscinetti di rotazione degli assi, per evitare che il loro surriscaldamento si ripercuota sull’olio in estrazione.
Per chi si avventura nella lavorazione aziendale delle proprie olive, è necessario effettuare delle analisi per capire come realmente si lavora e cosa bisogna migliorare. L’acidità, il numero di perossidi, gli UV e i polifenoli totali, da effettuarsi sull’olio appena estratto, permettono di capire come è stata gestita la fase di raccolta, conservazione, trasporto e lavorazione. Invece per capire la capacità estrattiva di un impianto la si può determinare confrontando il tenore della sostanza grassa totale presente in un campione di olive in lavorazione (metodo Soxhlet) con la reale resa in olio estratto dalla lavorazione delle stesse. Un ultimo consiglio è quello di monitorare la temperatura delle singole fasi di lavorazione, per fare questo basta un semplice termometro; una delle fasi più critiche è all’uscita del decanter, in questo caso basta prelevare un po’ di olio in uscita e su questo misurare la temperatura, infatti, alcuni esperti con la scusa di degustare l’olio in uscita dal decanter lo prelevano cospargendo di liquido uno o due dita della mano, ma nello stesso tempo oltre a degustare l’olio percepiscono la temperatura di uscita.
Tra le tante aziende che producono impianti per l’estrazione dell’olio, quelle che forniscono Frantoi Aziendali sono sette, qui di seguito riportate in ordine alfabetico.
Tutte le aziende ci hanno specificato che. Come d’uso, i dati tecnici riportati non sono impegnativi e possono essere suscettibili di variazioni senza preavviso a seguito dei continui perfezionamenti, o a seconda della zona di installazione dell’impianto o per necessità del cliente.

Alfa Laval
L’Alfa Laval propone il modello “Alfa Oliver 500”, un impianto prodotto e commercializzato in due versioni, TOP e LIGHT, con o senza linea di lavaggio a secco o con acqua. Le dimensioni sono 4 X 2,5 m nella versione TOP e 3 X 2,5 m nella versione LIGHT, esclusi elevatore olive e linea di lavaggio; L’impianto maneggevole e facilmente posizionabile, si monta velocemente ed è progettato per lavorare le olive in continuo fino a 500 Kg/h di prodotto. Nella versione TOP la frangitura può avvenire sulla stessa macchina o con frangitore a dischi a bassa velocità o con la denocciolatrice, il passaggio da un tipo di lavorazione all’altro avviene con lo spostamento di una leva, anche durante la fase di lavorazione stessa; sempre nella versione TOP le gramole sono ermetiche per permettere la lavorazione sotto atmosfera controllata. Nella versione LIGHT, la frangitura avviene con un frangitore a bassa velocità, posizionato direttamente sulla gramola, con la possibilità di scegliere tra il sistema a martelli o a dischi; le gramole sono aperte, quindi in questa versione non è possibile lavorare sotto atmosfera controllata. La gramola è divisa in due sezioni di pari volume, circa 700 litri, con scarico della pasta dal basso. La versione TOP richiede una potenza nominale di 32.2 Kw e di una potenza assorbita di 27.8 Kw, mentre la versione LIGHT richiede una potenza nominale di 30.4 Kw e una potenza assorbita di 26.3 Kw. Il decanter è del tipo a due fasi con la possibilità di variare i giri differenzia tra il tamburo e la coclea, con la semplice sostituzione delle pulegge intercambiabili. L’Alfa Oliver 500 viene anche fornito di un separatore centrifugo finale, per la chiarificazione dell’olio appena estratto dal decanter, corredato di una seconda colonna di dischi. In entrambe le versioni nella fase di gramolazione la temperatura della pasta è costantemente monitorata e gestita automaticamente grazie alla circolazione dell’acqua tra l’interno dell’intercapedine delle gramole e lo scambiatore di calore.

Enoagricola Rossi
L’Enoagricola Rossi, produce due differenti linee di frantoi aziendali quelli a ciclo continuo e quelli a ciclo discontinuo o a pressa.
I frantoi a ciclo continuo sono “Oliomatic 400 e la 700” (Frantoi Aziendali). L’Oliomatic 400 ha una capacità lavorativa di 300-350 kg/h, è provvisto di elevatore, defogliatore, elevatore con sistema di lavaggio, un molino a martelli o a rulli a bassi giri (300 giri/min.), due vasche gramolatici della capacità complessiva di 400 kg di pasta, decanter 2 o 3 fasi; La potenza installata è trifase da 16 Kw. L’Oliomatic 700 è molto simile al precedente, cambiano le dimensioni e la capacità lavorativa, ha in più una tripla vasca di gramolazione, invece che doppia, il decanter è solo 2 fasi, lavora circa 500-600 Kg/h di olive, la potenza installata è di 23 Kw. Sia il 400 che il 700 sono forniti di una pompa di alimentazione del decanter con sistema di controllo automatizzato per evitare sovralimentazioni al decanter e quindi perdite in olio.
Come Frantoi aziendali a presse vi sono il modello 400 e il 600, con una capacità oraria di lavoro rispettivamente di 400 e 600 kg/ora e vengono forniti solo con fiscoli in nylon e carrello estraibile, la potenza richiesta è di circa 20-22 Kw. A richiesta su tutti gli impianti si possono sostituire le macine ai frangitori. La rumorosità delle macchine è sotto gli 85 db e la superficie richiesta per l’istallazione varia a seconda del modello, oscilla tra i 15 e i 30 m2.

Officine Meccaniche Toscane S.p.A.
Le Officine Meccaniche Toscane, come frantoi aziendali, propongono il modello “Pegaso 500” un impianto a ciclo continuo con sistema di estrazione a tre fasi che produce olio senza utilizzare separatori finali ad asse verticale, richiede una minima aggiunta di acqua di miscelazione, che oscilla tra l’8 e il 15% (es. 10 litri in 100 Kg di pasta di olive). La superficie minima richiesta per il posizionamento dell’impianto è di 20 m2. La capacità lavorati dell’impianto oscilla tra 500 e 600 Kg/h.
Essenzialmente l'impianto è costituito da una tramoggia di conferimento, un elevatore tubolare a coclea per il trasporto delle olive al gruppo defogliazione – lavaggio (idropneumatico), un elevatore tubolare a coclea per il trasporto delle olive al frangitore, un frangitore meccanico in acciaio inox a due stadi, nel primo, viene eliminata la polpa del frutto, nel secondo, viene completata la frantumazione del nocciolo e del residuo della polpa; una gramolatrice della capacità complessiva di 1000 Kg suddivisa in due settori (uno da 6 q.li ed uno da 4q.li); una centrifuga orizzontale (decanter). La potenza installata è di 18 Kw.

Pieralisi
La Pieralisi produce un solo tipo di impianto aziendale che si chiama “Fattoria”, ha la possibilità di lavorare sia a 2 e 3 fasi, l’ingombro è di 18-20 metri quadri.
L’impianto Fattoria si compone di un estrattore F di piccole dimensioni, di una gramola bivasca, di una pompa monolite per l’invio della pasta all’estrattore dal quale l’olio estratto viene racolto in un apposito contenitore. La successiva fase di chiarificazione viene eseguita con lo stesso estrattore centrifugo, cosicché – assicura la Pieralisi – il prodotto finale risulta corposo e non brillantato.


Rapanelli
La Rapanelli offre un frantoio aziendale “Novoil Export RAM 3x400 RAMEF 3500 ECO” della capacità oraria di 500-600 Kg/h. Il frantoio aziendale è composto da una sezione defogliazione-lavaggio, da un elevatore a tapparelle, da un frangitore con tre differenti kit intercambiabili, rispettivamente, coltelli mobilie e griglia rotante, martelli mobili e griglia rotante e da un kit di prefrangitura (a bassa velocità di taglio) che va abbinato ad uno dei precedenti kit. La potenza installata al frangitore è di circa 15 Kw. Le gramole sono tre della capacità di 400 Kg proposte in quattro differenti serie, tutte con intercapedine per la circolazione dell’acqua per la regolazione della temperatura della pasta. La serie EDJ è composta da gramole orizzontali parzialmente aperte, in linea e con una sola monopompa di alimentazione, la serie Export sono tre gramole orizzontali sovrapposte, aperte e con una sola monopompa di alimentazione al decanter, la serie RAM sono gramole orizzontali e in parallelo, ermetiche, per una possibile lavorazione sotto azoto, sono ispezionabili tramite uno sportello con vetro atermico e anti-appannamento, ed ogni singola gramola è provvista di una monopompa di alimentazione al decanter, infine la serie Sinolea, con gramole sovrapposte e annesso sistema di estrazione Sinolea, basato sul principio che una serie di lame (circa 4500, nella versione 500 Kg/h) entrando e fuoriuscendo dalla pasta in modo alternato si trascinano l’olio che gocciola in una vasca di raccolta sottostante. In questo caso si riesce ad estrarre soltanto dal 40% al 70% dell’olio totale, quindi la pasta necessita una successiva rigramolazione per l’invio al decanter. Il modello di decanter abbinato al frantoio aziendale è il 3500 che può funzionare a 2 fasi a 2 fasi e mezzo e 3 fasi, l’alimentazione al decanter è automatizzata. Infine l’impianto è corredato di un separatore centrifugo ad asse verticale della serie Ramef 2750 con apertura e chiusura dello scarico azionata idraulicamente. Tutte le macchine del frantoio sono gestite da un quadro plc di comando in automatico, ed è anche presente un sistema di monitoraggio delle temperature computerizzato. La potenza totale installata nell’impianto è di 51 Kw e gli ingombri variano dai 20 ai 30 m2 a seconda dei moduli che si adottano.

Toscana Enologica Mori
La TEM commercializza frantoi aziendali sotto il nome Oliomio e Cultivar. Dell’Oliomio ci sono due modelli il 350 (max 350 kg/h) e il 500 (max 500 kg/h) di entrambi l’ingombro è di 40-50 m2; è composto da un DLE, da un frangitore a coltelli, a richiesta può montare un prefrangitore e un inverter per la regolazione dei giri, il frangitore invece che essere montato sulla gramola può essere montato a parte su una vasca di raccolta e con una pompa che lo porta alle gramole; le gramole sono due orizzontali in linea della capacità di 650 Kg nel 350 e 850 kg nel 500. La potenza richiesta in entrambi i modelli è di 20-30 Kw. La serie Cultivar ha una capacità di lavoro di 500 Kg/ora, ed è composto da un DLE, da un frangitore a coltelli (a scelta da un prefrangitore e inverter) montato su una vasca di raccolta e con una pompa che alimenta separatamente le tre gramole che sono del tipo verticali, ermetiche e predisposte di valvole che permette o il sottovuoto o la lavorazione sotto azoto. Le gramole oltre ad essere alimentati indipendentemente, a loro volta alimentano indipendentemente il decanter che è a 2 fasi. Come optional può essere richiesta la gestione elettronica computerizzata. Su richiesta la serie Cultivar la si può avere anche nella serie 350 (max 350 Kg/h).